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01 Giugno 2011

Uso di strutture in zirconia e ceramica pressofusa nelle riabilitazioni implantoprotesiche estese in presenza di deficit non trattabili dei tessuti duri e molli

di M. Rapani, C. Rapani, D. Di Iorio, G. Vitale, B. Sinjari


Obiettivi
Valutare le possibilità di utilizzo delle strutture implantoprotesiche in zirconia nelle riabilitazioni complesse con deficit ossei e dei tessuti molli non trattabili.
Materiali e metodi
Le protesi in zirconia, come anche pilastri e sottostrutture, sono realizzate sempre più frequentemente e iniziano a comparire studi clinici a tempi medi che sembrano confortare le aspettative sperimentali. Viene mostrato l’impiego di sottostrutture in zirconia accompagnate da ceramizzazione della flangia e corone in ceramica pressofusa in due casi clinici a un follow-up di sei anni.
Risultati e conclusioni
La corretta riabilitazione implantoprotesica ha come precisa indicazione una restaurazione dei tessuti duri e molli tale da garantire risultati estetici e funzionali ottimali. Tale evenienza, del tutto auspicabile, non è possibile in determinati pazienti, sia per la necessità di tempi lunghi sia per la scarsa sopportazione delle terapie proposte. In tali casi, la realizzazione protesica ha il compito di recuperare un’estetica non ottimale nel rispetto della biologia, della meccanica e della funzione del paziente, relativamente ai tessuti sia orali sia periorali. Numerosi altri lavori protesici realizzati con follow-up variabile da uno a sei anni sono stati eseguiti con risultati positivi. Sulla base dei risultati ottenuti e dal riscontro di ulteriori articoli presenti in letteratura, riteniamo che in numerosi casi l’utilizzo della zirconia possa essere una valida alternativa alla consueta protesi su metallo.



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