Dopo l'indagine condotta nel 2009, l'associazione consumatori Altroconsumo è ritornata ad indagare il fenomeno del turismo odontoiatrico raccogliendo le storie di chi si è recato all'estero per farsi curare.
I risultati sono pubblicati sulla rivista Test Salute di Giugno, e raccontano di un paziente sostanzialmente soddisfatto anche quando si sono manifestati i problemi.
L'indagine
Come per la precedente indagine, Altroconsumo ha raccolto le esperienze di chi si è recato all'estero per farsi curare ed in questa ha contattato anche i pazienti che avevano raccontato la loro esperienza nel 2009. Entrambi, i nuovi e di vecchi, sono stati visitati da un dentista italiano per valutare la situazione clinica.
"Ci siamo mossi su tre fronti per dare un quadro il più possibile completo di questo fenomeno intervistando e facendo visitare da un nostro dentista di fiducia chi ha fatto dei lavori all'estero quasi dieci anni fa, chi ci è andato di recente e ci ritornerebbe e chi invece, non ci va più e preferisce curarsi in Italia", dicono da Altroconsumo.
Il racconto dei pazienti
Chi torna dopo essere stato curato, prevalentemente in Croazia, Ungheria, Slovenia, è soddisfatto. "Ha speso meno che in Italia e ha fatto in fretta", spiegano dall'Associazione consumatori.
Aspetto, quello del tempo della cura, che per tutti i dentisti è uno dei fattori di rischio se non vengono rispettati i tempi biologici necessari, soprattutto per l'implantologia. Invece il fatto di concludere la cura in breve tempo è uno degli aspetti più apprezzati dai pazienti che si sono rivolti all'estero. Si evitano, dicono i pazienti, le "lungaggini dei dentisti in Italia che per fare un impianto e controllarlo e ricontrollarlo impiegano parecchie sedute".
Dai racconti dei pazienti intervistati per l'inchiesta di dieci anni, emerge comunque una soddisfazione generalizzata "tanto che hanno consigliato amici e parenti di fare lo stesso".
E questo anche se negli anni qualche problema c'è stato: "un dente spezzato, una protesi rotta, gengive che sanguinano spesso", elenca l'indagine.
Problemi che vengono considerati "accettabili visto il tempo trascorso ed il prezzo pagato".
Il parere del dentista
Il dentista a cui Altroconsumo ha chiesto di vistare i pazienti considerati dall'inchiesta per valutare il lavoro effettuato oltre confine, dice "che i lavori funzionano ancora meccanicamente in una parte dei casi ma c'è peggioramento della condizioni dei tessuti di supporto". Dai piani di cura, dalla visita e dai racconti dei pazienti, il dentista di Altroconsumo individua un copione comune seguito dalle cliniche oltre confine. "Per ogni paziente è stata adottata la soluzione più veloce, spesso senza rispettare i tempi necessari per un lavoro di qualità". Ma come riportato nel servizio, l'aspetto della velocità di risolvere il problema è uno dei fattori giudicati come positivi dai pazienti.
Perché vanno all'estero
Le storie riportate nell'inchiesta raccontano di pazienti che hanno bocche trascurate che necessitano di interventi complessi, e che anche per questo, hanno ricevuto preventivi in Italia "proibitivi" per le loro finanze. Quindi il principale fattore che li ha spinti all'estero è quello economico, che diventa poi una necessità se si vuole tornare a sorridere e mangiare. Certo la colpa non è dei dentisti italiani, ricorda Altroconsumo, ma di un SSN che "offre poco" in tema di cure odontoiatriche. Poi c'è anche quel retaggio culturale, ricordano dall'Associazione dei consumatori, per cui "i denti sono visti come qualcosa di meccanico che si aggiusta mettendo ponti, corone e impianti". Quello che c'è sotto, infiammazioni granulomi fistole, "non contano", fanno notare da Altroconsumo che motiva questo modo di approcciare la salute orale da parte del pazienti con il fatto che non ci siano campagne di informazione strutturate e continuative, se non quelle attivate da parte delle multinazionali che vendono spazzolini e dentifrici.
Il fattore costo
Altroconsumo si è anche chiesto perché le cure all'estero costano meno: se in Italia per una corona in ceramica servono almeno 700 euro in Croazia il costo varia da 190 a 342 euro. Tra i motivi riportati anche quello che in queste strutture si punta esclusivamente a "mettere impianti e corone senza dare nient'altro", quindi nessuna spesa è dedicata alla cura ed alla bonifica dei tessuti prima della riabilitazione. Ovviamente c'è l'aspetto del costo dei materiali, meno di quanto li pagano i dentisti italiani, e soprattutto il fatto che all'estero il numero di sedute per riabilitare il paziente sono meno di quante vengono svolte in Italia. Stesso discorso per i tempi dedicati all'intervento: all'estero sono inferiori quindi, ricorda Altroconsumo, "la poltrona può ospitare un altro paziente e rendere di più".
Associazione dei consumatori che chiude l'inchiesta ammettendo che il costo delle cure dentali in Italia andrebbe calmierato, magari con "uno sforzo maggiore dello Stato che dovrebbe aumentare la detrazione sulle cure odontoiatriche e nell'investire di più nella prevenzione con campagne di sensibilizzazione".
Norberto Maccagno
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