Oltre un miliardo e 100 milioni di euro di fatturato di cui 700 prodotti dalle Catene, 600 unità operative istallate, 1,5 milioni di pazienti trattati, 9 mila circa odontoiatri ed igienisti impegnati a tempo pieno o parziale nelle strutture, 8 mila addetti impiegati tra personale paramedico e amministrativo, 30 milioni di euro di acquisti di materiale e dispositivi medici e 100 milioni di euro di dispostivi protesici acquistati dai laboratori odontotecnici. Sono questi alcuni dati dell'odontoiatria organizzata in forma societaria riferiti al 2016 e raccolti da Key-Stone, la società di ricerca specializzata nel settore odontoiatrico, che li ha presentati durante il workshop promosso da ANCOD ed organizzato da Overmed.
Societàodontoiatriche in crescita anche dal punto di vista numerico, stando ai dati degli studi di settore sono infatti le Srl ad aver incrementato il numero di aperture nel 2015 (ultimo dato disponibile) segnando un più 10% rispetto all'anno precedente che diventa un più 26% considerando gli ultimi 4 anni. Di contro la crescita del numero di partite iva come studio monoprofessionale che nell'ultimo anno considerato dall'Agenzia delle Entrate ha segnato un più 1% e negli ultimi 4 anni un più 3%.
A fare la parte del leone, ovviamente, le Catene dentali con gli oltre 700 centri attivi. Key-Stone ha classificato come "catena" il marchio con almeno 3 sedi. Le insegne presenti sul territorio italiano sono oggi 48 ma poco più della metà (28) ha meno di 10 centri.
In prevalenza la presenza di queste strutture è al Nord Ovest (319 centri per un rapporto studio/catene pari a 1:37), al Nord Est (203 centri, 1:41 il rapporto studio/catene), al Centro (158 centri, 1:51 il rapporto studio/catene) ed al Sud e nella Isole (81 centri, 1:124 il rapporto studio/catene ). Presenza importante, quindi, al Nord Italia sicuramente per una scelta imprenditoriale ma bisogna anche ricordare come le differenti normative in tema di autorizzazione sanitaria rendono più difficile "aprire" in alcune Regioni del Centro Sud, per via della norma che regolarmente l'apertura di nuove strutture sulla base del fabbisogno di strutture sanitarie.
Per quanto riguarda le previsioni, ha indicato Roberto Rosso (presidente Key-Stone, nella foto), queste sono di crescita per le Catene. "Nel prossimo triennio -ha detto durante il workshop ANCOD- ci si aspetta l'apertura di ulteriori 300 centri senza considerare che nel mercato italiano possono inserirsi nuovi investitori". Nel prossimo triennio Key-Stone stima investimenti dell'odontoiatria organizzata per 270 milioni di euro, 5 mila nuovi posti di lavoro e 4 milioni di pazienti trattati.
Per Rosso è probabile che nei prossimi anni il le catene raggiungano una quota di mercato del 20% (oggi sempre una ricerca Key-Stone indica nel 10% i pazienti che nell'ultimo anno si sono recati dal dentista ad aver scelto una struttura legata ad un marchio) superando un fatturato complessivo di oltre 2 miliari di euro in circa 2mila cliniche distribuite sul territorio italiano.
Norberto Maccagno
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