Per molti strateghi la miglior difesa è l’attacco e Previmedical pare condividere la lezione. Così, alle proteste della categoria su pagamenti in ritardo e convenzioni poco convenienti, risponde caricando a testa bassa. In un lungo comunicato diffuso qualche giorno fa e condito da molti numeri (li trovate tutti in fondo all’articolo), il più grande network italiano della sanità integrativa dice che entrare nella rete è un’opportunità, la situazione dei pagamenti è nella norma e se ce ne sono di sospesi la colpa è di convenzionati poco ligi alle procedure.
Le associazioni dei dentisti?
Fanno corporativismo senza proseliti, ma se a qualcuno le convenzioni non vanno bene, basta non firmarle o chiamarsi fuori: “Il recesso è libero e sempre consentito…”Ormai Previmedical conta complessivamente poco meno di 8 milioni di assistiti, che arrivano alla sua rete attraverso 75 Fondi sanitari Integrativi, 12 compagnie di assicurazione e oltre 80 Broker. Gli studi odontoiatrici convenzionati sono quasi 6 mila 500, ai quali possono rivolgersi, in base ai loro piani di sanità integrativa, oltre 3,3 milioni di assistiti. Il numero, assicura, “è ancora destinato a crescere”.
È un buon affare anche per i dentisti?
L’operatore non ha dubbi: “Alla luce dei volumi di fatturato garantiti, appare, al di là di qualsiasi difficoltà gestionale, palese l’importanza dell’opportunità anche per gli Studi Odontoiatrici convenzionati”. Nel 2018 questi hanno assicurato oltre 440 mila prestazioni, per un fatturato totale di 59 milioni di euro e un valore medio di 134 euro a prestazione.
Il 2019, poi, è cominciato col botto: tra gennaio e febbraio, 230 mila prestazioni e fatturato che sfiora i 34 milioni di euro (valore medio 148 euro), quindi in appena due mesi si è già superata la metà del fatturato registrato in tutto lo scorso anno.“Naturalmente - scrive Previmedical - una crescita così rapida di un nuovo settore di operatività per l’odontoiatria non poteva non creare alcuni impatti sulla quotidianità della gestione degli Studi Odontoiatrici, tradizionalmente abituati a gestire tutti i rapporti direttamente ed esclusivamente con i pazienti. Inoltre, bisogna considerare che ogni Polizza e Fondo Sanitario presentano livelli di copertura e regole gestionali diverse. Pertanto, di fronte ad una crescita rapida e massiva dei volumi gestiti la complessità e l’onerosità delle attività amministrative sono cresciute repentinamente”.
L’azienda punta però il dito contro le “posizioni marcatamente corporative di alcune Associazioni di categoria degli Odontoiatri che osteggiano da sempre la diffusione della Sanità Integrativa ed, in particolare, delle Società di gestione di Network Odontoiatrici che sarebbero – a loro avviso – responsabili di una limitazione della libertà imprenditoriale dei Dentisti (in termini di fissazione dei prezzi e scelta dei materiali) e del dialogo diretto con il paziente”. Rivendicazioni che “non trovano tuttavia particolare seguito tra gli stessi Dentisti aderenti a tali Associazioni che in larghissima maggioranza aderiscono a Network dedicati ai servizi per la Sanità Integrativa”.
Fatto sta che molti di quegli stessi professionisti negli scorsi mesi hanno lamentato a più riprese ritardi nei pagamenti. Anche su questo fronte, Previmedical presenta i suo dati e non fa alcun mea culpa: nel 2018 ha pagato cure per 49,5 milioni di euro, mentre quelle relative allo stesso anno che risultano ancora “in pagamento” valgono 3,4 milioni, poi ci sono altri 2,8 milioni di euro “in sospeso”, classificati come “non pagabili per errori studi odontoiatrici”, perché la documentazione sarebbe incompleta o perché riguardano prestazioni non previste dal piano sanitario o comunque non pre-autorizzate. Lo scorso anno, le tempistiche medie di pagamento, si sarebbero attestate a 97 giorni, contro gli 86 giorni del 2017 e i 50 giorni (buona notizia?) registrati all’inizio dell’anno in corso.
“La realtà dei fatti è che le criticità richiamate non hanno nulla a che fare con presunte inadempienze da parte di Previmedical, ma sono, nella grandissima maggioranza dei casi, riconducibili a pratiche prive di giustificativi adeguati o relative a prestazioni eseguite sugli assicurati in assenza della preventiva autorizzazione”, sottolinea l’azienda. Intanto, marginale in termini assoluti, ma interessante per il trend, è il numero degli studi ai quali Previmedical ha revocato la convenzione a seguito di un’ispezione: 13 nel 2017, 50 lo scorso anno, ben 75 nei primi due mesi del 2019.
Che sta succedendo?
Sono semplicemente aumentati i controlli, è peggiorata di colpo la qualità delle prestazioni o il rapporto tra il gestore e la sua rete si è fatto molto più teso? Curioso che, intanto, i recessi da parte dei dentisti siano in calo: 107 nel 2017, 29 lo scorso anno, solo due dall’inizio del 2019.
Recentemente, l’ANDI ha criticato gli sconti percentuali, calcolati in base ai fatturati, che Previmedical chiede ai firmatari delle sue nuove convenzioni premium. Secondo il presidente Carlo Ghirlanda, i professionisti sarebbero così “obbligati a retrocedere una quota dei loro compensi” e la proposta darebbe luogo a un “contratto di intermediazione assicurativa irregolare”, visto che Previmedical non è una compagnia assicurativa.
Senza citare mai direttamente ANDI (ma il file su cui è stato diffuso il comunicato si chiama ANDI.doc…) , il network respinge le accuse, sostenendo che non c’è alcun obbligo (“l’odontoiatra è libero di presentare la propria candidatura ”), nè alcuna intermediazione assicurativa, si tratta solo di una “fee di servizio richiesta ai dentisti che beneficiano di un utilizzo dei servizi di convenzionamento erogati dalla Società in misura superiore alla media”, e questi “devono essere qualificati più correttamente come servizi amministrativi (non a caso sono gravati da IVA) per le attività ricevute dallo Studio per la gestione degli assistiti”.Si arriva, infine, alle “prospettive future”.
Previmedical assicura che il rapporti con gli studi odontoiatrici è ancora “uno degli asset di maggior valore strategico”, non si vogliono “ottenere vantaggi a discapito” dei convenzionati e “non sussiste alcuna difficoltà finanziaria e/o di pagamento delle prestazioni”.
Annuncia anche nuove procedure, già in campo, per “contenere le tempistiche di definizione e saldo delle pratiche”. Nell’attesa che si metta il turbo, però, tutte le strutture convenzionate sono chiamate “a garantire la massima collaborazione e diligenza al fine di evitare la possibile ricaduta di eventuali disagi di natura amministrativa nei confronti degli assistiti”.
TUTTI I NUMERI DI PREVIMEDICAL
Fonte: Previmedical, comunicato del 26 febbraio 2019
Affiliazioni Studi Odontoiatrici* al Network odontoiatrico PMED | |||
Annualità | 2017 | 2018 | 2019 |
Convenzioni in essere | 4.826 | 6.004 | 6.435 |
Nuove Affiliazioni | 1.285 | 460 | 18 |
Recessi | 107 | 29 | 2 |
Convenzioni Totali | 6.004 | 6.435 | 6451 |
* Il numero medio di Dentisti per studio è approx. 2,1 |
Assistiti con diritto di utilizzo del Network odontoiatrico PMED | |||
Annualità | 2017 | 2018 | 2019 |
Numero Teste | 639.702 | 2.123.762 | 3.347.911 |
PMED Cure Odontoiatriche assicurate | ||||
Annualità | 2017 | 2018 | 2019 | Totale |
Numero prestazioni | 87.256 | 442.866 | 230.039 | 760.161 |
Ammontare fatturato | € 21.676.223,53 | € 59.426.603,05 | € 33.965.724,14 | € 115.068.550,72 |
Valore medio | € 248,42 | € 134,19 | € 147,65 | € 151,37 |
PMED Cure Odontoiatriche in stato PAGATO | |||
stato Pagato* | 2017 | 2018 | 2019 |
Numero | 87.032 | 404.839 | 8.324 |
Ammontare | € 21.595.609,70 | € 49.505.128,62 | € 1.698.323,15 |
Valore medio | € 248,13 | € 122,28 | € 204,03 |
* stato PAGATO: Pratiche presentate a rimborso dai Dentisti, Accettate da PMED come liquidabili e Pagate da PMED ai Dentisti. |
PMED Cure Odontoiatriche in stato IN PAGAMENTO | |||
stato In Pagamento* | 2017 | 2018 | 2019 |
Numero | 5 | 17.306 | 174.254 |
Ammontare | € 1.771,55 | € 3.439.346,24 | € 12.603.448,6 |
Valore medio | € 354,31 | € 198,74 | € 72,33 |
* stato In Pagamento: Pratiche presentate a rimborso dai Dentisti, Accettate da PMED come liquidabili e Autorizzate per il pagamento da PMED nei termini di Convenzione. |
PMED Cure Odontoiatriche in stato SOSPESO (Non Pagabili per errori Studi Odontoiatrici) | |||
stato Sospeso* | 2017 | 2018 | 2019 |
Numero | 208 | 8.424 | 528 |
Ammontare | € 77.167,98 | € 2.845.156,15 | € 362.661,88 |
Valore medio | € 371,00 | € 337,74 | € 686,86 |
* stato Sospeso: Pratiche presentate a rimborso dai Dentisti, Bloccate da PMED in quanto NON liquidabili per carenze amministrative/mediche/gestionali. Tali pratiche saranno oggetto di rivalutazione non appena gli Studi Odontoiatrici interessati provvederanno ad integrare la documentazione mancante/fornire i chiarimenti richiesti. |
PMED Cure Odontoiatriche in stato IN ARRIVO (Effettuate Ma Non Ancora Richieste dagli Studi Odontoiatrici) | |||
stato In Arrivo* | 2017 | 2018 | 2019 |
Numero | 11 | 12.297 | 46.933 |
Ammontare | € 1.674,3 | € 3.636.972,04 | € 19.301.290,51 |
Valore medio | € 152,21 | € 295,76 | € 411,25 |
* stato In Arrivo: Pratiche registrate a rimborso dai Dentisti sulla Piattaforma WEB di PMED ma non ancora Richieste a rimborso, conseguentemente NON ANCORA processabili (né pagabili) da PMED. |
Tempistiche medie di pagamento Studi Odontoiatrici PMED | ||||
Annualità | 2017 | 2018 | 2019 | Media |
Numero medio in gg. | 85,88 | 97,34 | 50,72 | 94,57 |
Studi Odontoiatrici sospesi dalla Convenzione a seguito dell’attività ispettiva di PMED | |||
Annualità | 2017 | 2018 | 2019 |
Numero Teste | 13 | 50 | 75 |
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