HOME - Inchieste
 
 
04 Aprile 2019

Il digitale oggi è già una realtà, oltre la metà degli elementi protesici sono digitali. La fotografia di Key-Stone

Nor. Mac.

Il flusso digitale della protesi nello studio e nel laboratorio odontotecnico non è il futuro è già una realtà, almeno secondo quanto emerge dalla ricerca condotta da Key-Stone sull’utilizzo delle tecnologie digitali in protesi che Roberto Rosso (nella foto) presenterà in anteprima domani 5 aprile durante il Meeting Mediterraneo di AIOP a Riccione. 

“Oggi il 57% della protesi proveniente dai laboratori è già realizzata con flusso digitale (nel 2013 era il 27%), in particolare per la metal ceramica (56%) e quella estetica (44%)”, dice Roberto Rosso sottolineando come in Italia, a differenza di altri paesi come la Spagna,la digitalizzazione del laboratorio abbia portato ad un aumento della fabbricazione corone e strutture totalmente estetiche

È il laboratorio odontotecnico che sta “tirando” la digitalizzazione della protesica, fa notare Rosso “perché hanno iniziato prima, perché rappresentano la categoriache probabilmente riescead ottenere i maggiori vantaggi dal flusso digitale in termini di ottimizzazione della produzione”.Oggi, ricorda il presidente Key-Stone, un terzo dei laboratori ha uno scanner interno, il 18% una fresatrice ma altri si affidano a colleghi ed a centri di fresaggio per la digitalizzazione del modello o per la realizzazione di strutture protesiche”. 

“Il 70% degli odontotecniciintervistati dichiara di utilizzare tecnologie digitali per la fornitura della protesi fissa”, sottolinea Rosso. “La penetrazione è maggiore tra i laboratori di grandi dimensioni e tra quelli che servono un numero elevato di studi e l’analisi dei trend mostra una tendenza in crescita nell’uso di questa tecnologia”. Ed i laboratori che forniscono “protesi digitali” al cliente dentista regolarmente è il 39%, il 14% spesso, il 16% raramente.  

Dati sovrapponibili a quelli che sono stati rilevati chiedendo agli studi se forniscono ai propri pazienti protesi realizzate con flusso digitale. Il 64% degli studi risponde positivamente. 

“Va ricordato –dice Rosso- che circa il 20% degli studi non è a conoscenza del fatto che il laboratorio da cui si fornisce realizza le protesi utilizzando strumenti digitali”. Se nel laboratorio odontotecnico il digitale è già una realtà lo studio odontoiatrico sta ancora valutando
“Oggi lo scanner intra orale è presente nel 13% degli studi mentre ad avere almeno una unità di fresaggio “chairside” sono solo il 5% degli studi italiani”, poco meno di un migliaio di unità ricorda Rosso. E se il 37% degli studi dichiara di valutare in un prossimo futuro l’acquisto di uno scanner digitale solo l’8% pensa di acquistare un fresatore chairside. 

“Rispetto ad una indagine simile che avevamo realizzato nel 2015 –dice Rosso- è interessante notare come tra le motivazioni date dagli studi che dicono di non essere interessati ad acquistare strumenti digitali nel prossimo futuro è diminuita l’incidenza di citazioni riguardanti la preferenza per il metodo tradizionale e la scarsa dimestichezza con la tecnologia”. 

Forse perché, come il presidente AIOP Carlo Poggio aveva recentemente detto ad Odontoiatria33, (LINK) è aumentata la consapevolezza del fatto che gli “strumenti digitali offrono alla grandissima maggioranza dei clinici e dei tecnici la possibilità di raggiungere standard di un livello di affidabilità impensabile con flussi analogici”. 

Probabilmente anche per questo dalla ricerca Key-Stone emerge che sia per lo studio che per il laboratorio il futuro della protesica sarà sempre più digitale.
Oltre il 60% (63% lo studio ed il 64% il laboratorio) ritiene che le tecnologie digitali sostituiranno la maggior parte delle protesi tradizionali, mentre il 34% sia degli studi che dei laboratori ritiene che avranno un ruolo importante ma il peso delle protesi tradizionali continuerà ad essere importante anche in futuro. Interessante notare, rileva Rosso, come tra chi già utilizza il flusso digitale per realizzare protesi, siano essi dentisti o odontotecnici, “è aumentato il disagio attitudinale come se si sentissero soli nell’utilizzo ed avessero necessità di maggiore assistenza, sostegno e formazione”. Il 13% dichiara di utilizzare le tecnologie digitali perché “ne ho bisogno ma mi sento a disagio” mentre il 30% degli intervistati le utilizza sentendosi a disagio ed “abbastanza lontano da loro”.  

Ovviamente l’avvento delle nuove tecnologie sta cambiando anche il paradigma della fabbricazione della protesi.

Il laboratorio non sembra avere più l’esclusiva, non solo perché è il primo ad utilizzare fornitori esterni -i centri di fresaggio sempre più spesso in mano a ditte e non a laboratori odontotecnici- ma anche gli stessi studi che utilizzano scanner intra orali scelgono di farsi realizzare corone o strutture su impianti, direttamente dal centro di fresaggio. 

“Stiamo ancora elaborando e studiando i dati”, dice Rosso, “ma dalle prime analisi se la produzione di elementi protesici finiti direttamente in studio attraverso i sistemi chairside è molto contenuto, sono meno del 10% gli studi che si rivolgono direttamente ai centri di fresaggio per farsi realizzare strutture protesiche, quasi sempre su impianti, che poi potrebbero passare al laboratorio per le lavorazioni finali, anche se in parte vengono fornite già ponte per la cementazione definitiva, senza passare dal laboratorio.     

Articoli correlati

Per il prof. Gagliani l’AI è lontana dall’essere infallibile ma se ostracizzata ci farà perdere un treno di vitale importanza

di Massimo Gagliani


RiassuntoIl paziente presenta un diastema tra gli elementi 21-11 e uno spazio tra l’11 e il 12 con conseguente deficit estetico. Durante la fase diagnostica iniziale viene...


Il parere del prof. Carlo Guastamacchia in sei punti di cui l'ultimo : il medico deve ricordarsi che cura le persone non la malattia


Abbiamo registrato questo video DiDomenica a Rimini, durante l’edizione 2023 di Expodental Meeting, evento condizionato dalle esondazioni che hanno colpito a poche ore dall’inizio della...

di Norberto Maccagno


Per il prof. Gagliani, “l’odonto-tecnol-iatra”, non fa a tempo ad appropriarsi dei nuovi arrivi che tocca nuovamente studiare per conoscere le nuove novità

di Massimo Gagliani


Altri Articoli

Il concorso di Conservativa, rivolto agli studenti che frequentano il V e VI anno dei corsi di laurea in odontoiatria, è organizzato a livello internazionale da Dentsply Sirona ...


Oggi, nei corsi di laurea in odontoiatria il 60% degli studenti sono donne. Un fatto positivo, dice il prof Gagliani che motiva ed aggiunge: questo non solo inciderà sull’attività lavorativa e...

di Massimo Gagliani


In provincia di Novara si rafforza il progetto di odontoiatria sociale diffusa che permette di ricevere cure, ortodonzia e protesi in cambio di ore di volontariato per serizzi verso la comunità 


Un manuale Edra per il team odontoiatrico che vuole capire come creare e gestire con successo gli strumenti per dialogare con i pazienti attraverso il web. Lo presenta uno degli autori


A colloquio con il prof. Di Lenarda, critico sul metodo utilizzato per approvare le norme che non ha permesso di considerare tutti gli aspetti che i nuovi provvedimenti condizioneranno


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

Igienista dentale: presentiamo il nuovo libro di Edra

 
 
 
 
chiudi