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18 Marzo 2022

WOHD 2022: italiani insoddisfatti del proprio sorriso e con le gengive più infiammate

I dati dal Global Healthy Thinking Report 2021, il primo osservatorio mondiale sulla salute orale che ha coinvolto oltre 15mila pazienti in tutto il mondo. Gli Italiani quelli con la più alta percentuale d’infiammazione gengivale


In occasione della Giornata Mondiale della Salute Orale, SUNSTAR propone il 2021 Global Healthy Thinking Report, il primo osservatorio mondiale sulla salute orale, che rileva e analizza le abitudini, le preoccupazioni e i desideri di 15.000 intervistati in tutto il mondo sulla tematica, mettendo a confronto 15 paesi, compresa l'Italia.

Si tratta del primo grande report della società internazionale leader nell’igiene orale, che vanta marchi distribuiti in tutto il mondo, tra cui GUM, brand che da sempre abbraccia e promuove l’idea che salute orale e benessere generale siano strettamente correlate.

I risultati del Report offrono un’istantanea completa e dettagliata sulla salute orale: da quali paesi sono i migliori nella cura dei denti e i più soddisfatti del proprio sorriso, fino a quelli con le peggiori abitudini in materia di igiene orale, quali sono i problemi dentali più comuni, ponendo, inoltre, l’attenzione su quali paesi hanno subito un impatto peggiore sulla salute orale durante la pandemia.


Italia: dati in chiaroscuro

Insieme alla Spagna, l'Italia è il paese europeo meno soddisfatto del sorriso, solo il 5% degli intervistati dichiara di esserne felice. 

In Europa, l'Italia è seconda, dopo i Paesi Bassi ad avere denti propri senza otturazioni o impianti (26 per cento). Guardando il dato più nel dettaglio la percentuale di persone con 1-5 carie è superiore alla media ma alla pari con la Spagna (43%) la percentuale di cittadini con 5-10 elementi cariati è la più bassa tra i paesi europei.

Tra i dati negativi la situazione delle gengive: il 32% degli italiani risulta avere un alto livello d’infiammazione dentale, il doppio dei francesi, mentre le persone che affermano di non averne problemi con i denti sono il 23%, il dato più basso rispetto al resto d'Europa, uguale all'Indonesia dove orale la salute è complessivamente scarsa. Atro record negativo, rispetto agli altri cittadini europei, il dato sull’alitosi, 15% degli italiani dichiara di avere problemi.   

Rispetto alle cattive abitudini, l’Italia conta un 24% di fumatori e un 22% di persone che bevono caffè, tè o altre bevande che possono macchiare i denti. Mentre, il 21% dichiara di mangiare dolci o alimenti molto zuccherati.In linea con gli altri paesi europei le abitudini di igiene orale: poco più della metà (51%) dei nostri concittadini dichiara di spazzolare i denti due volte al giorno ed il 35% lo fa per due minuti con dentifricio al fluoro. Il 47% sceglierebbe lo sbiancamento dei denti rispetto ad altri trattamenti cosmetici per migliorare la propria situazione.

Dato positivo il fatto che solo il 6% degli intervistati italiani digrigna i denti.  

Volendo, invece, porre uno sguardo più ampio e globale sulla situazione e le abitudini circa l’igiene orale nel mondo emerge che:

I peggiori per problemi di salute orale

La Thailandia è il paese con più problemi di salute orale, solo 1 su 10 non ne presenta e solo il 5% è soddisfatto del proprio sorriso. Il Regno Unito è invece al primo posto, con il 40% degli intervistati che dichiara di non avere problemi con i propri denti.

Le peggiori abitudini a cui bisognerebbe rinunciare

Tra le peggiori abitudini a cui gli intervistati vorrebbero rinunciare per migliorare le abitudini circa l’igiene orale, troviamo il fumo: Germania e Spagna si sono classificate a parimerito, il 27% lo identifica come tra le peggiori e dannose per la loro salute dentale. Il 22% degli italiani, indonesiani e brasiliani dichiara di aver come cattiva abitudine il consumo di caffè, the ed altre bevande che macchiano i denti, mentre la Cina ottiene il primo posto per il consumo di dolci, con il 31%.

I più regolari nell’igiene orale quotidiana

I meno attenti ad una buona routine di spazzolamento dei denti sono gli indonesiani, il 45% dichiara di non avere a cuore questa abitudine, mentre il Brasile si classifica al secondo posto con il 40%. Il 33% degli italiani, degli argentini e dei britannici sostiene di non dimenticare mai di lavarsi i denti.

I più bravi nella pulizia interdentale

La Cina è in testa per la pulizia interdentale (21%), seguita da Italia (20%) e Spagna (18%). L'Indonesia è ultima in classifica, con appena il 7% di utilizzatori di strumenti per la pulizia interdentale (scovolino o filo interdentale).

I più soddisfatti del proprio sorriso

Gli olandesi sono i più soddisfatti dei loro denti e del loro sorriso, infatti, il 18% dichiara di non volere alcun trattamento cosmetico per migliorarlo. Mentre solo il 5% di tailandesi, spagnoli, italiani e brasiliani ha affermato che non sceglierebbe un trattamento cosmetico per il sorriso.

Conoscenza del legame tra salute orale e generale

È importante anche porre attenzione al rapporto tra la salute orale e salute olistica: il 76% degli argentini ha capito che il fumo influisce sulla salute dei denti, mentre solo il 39% dei singaporiani percepisce questa connessione. Più attenti, invece, i giapponesi (38%) che dichiarano che la salute dentale possa incidere anche sull'aspettativa di vita.

I paesi con un maggior problema di alito cattivo

I paesi asiatici sono quelli che più comunemente rispetto ad altre parti del mondo lamentano l’alito cattivo come problema di salute orale; il Giappone si classifica come il paese peggiore a riguardo (34%). Mentre, in Europa, l'alito cattivo è più comune in Italia (15%) e nel Regno Unito (10%).

Quali Paesi hanno registrato l’impatto peggiore sulla salute orale durante la pandemia

La pandemia ha giocato un ruolo determinante sulla salute orale: gli argentini hanno saltato il maggior numero di appuntamenti dal dentista (44%) contro il 12% dei giapponesi, dato più basso in tutto il mondo. Gli americani, invece, hanno detto di aver sperimentato più sensibilità ai denti durante la pandemia (25%). Gli indonesiani si classificano al primo posto, con il 48%, per aver scelto di pulire i denti più regolarmente, seguiti dalla Cina con il 38% degli intervistati.


"Siamo orgogliosi di aver condotto questa indagine, che costituisce il più grande osservatorio di questo tipo per approfondire le nostre conoscenze sulla salute orale dei consumatori. I risultati positivi includono il numero di persone in tutto il mondo che mantengono la loro bocca sana e pulita, lavandosi i denti due volte al giorno con un dentifricio al fluoro e spazzolando anche la lingua. Sembra, però, che a livello globale ci sia meno consapevolezza del legame tra bocca e resto del corpo e dell'impatto che la salute orale abbia sul benessere generale, o di come alcune abitudini come il fumo possano influire negativamente sulla salute orale. Il Giappone è uno dei paesi più attenti a questa connessione e lo dimostra anche il fatto che noi di SUNSTAR diciamo "100 anni di bocca sana, 100 anni di corpo sano”. Sembra esserci la necessità di una maggiore comprensione di questo legame. Consigliamo vivamente ai consumatori di farsi controllare i denti due volte l'anno da un professionista qualificato per valutare il loro stato di salute orale ed escludere la presenza di carie o malattia gengivale. Regolari controlli dal dentista sono infatti importanti per individuare precocemente qualsiasi problema, prima che possa causare danni maggiori. Un professionista dentale di rispetto è infatti in grado di individuare i segni di altre condizioni cliniche patologiche, come il cancro al cavo orale o il diabete, se i controlli vengono eseguiti frequentemente e regolarmente”, commenta Martijn Verhulst, Medical Liaison Manager, Sunstar Scientific Affairs.

È possibile visionare e scaricare la versione integrale del report condotto da SUNSTARGlobal Healthy Thinking Report 2021, contenente tutti i risultati dell'indagine in lingua inglese al seguente link.


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Immagine di repertorio

Era l’amministratore unico della società titolare degli studi. Il finto dentista sarebbe già stato denunciato per lo stesso reato, al tempo avrebbe patteggiato la pena


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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