Un sondaggio di Odontoiatria33 ha cercato di capire quali sono gli strumenti più utilizzati. Al primo posto il Pos, seguono bonifico, assegno e contanti. Il 44% dei pazienti chiede una rateizzazione
Dal 30 giugno 2022, salvo ulteriori ripensamenti legislativi, diventeranno operative le sanzioni per chi non accetta i pagamenti con il Pos (LINK).Un obbligo, quello di avere in studio l’apparecchio che consente di ricevere pagamenti attraverso carte di credito e bancomat, introdotto da una norma del giugno 2014 che, però, non prevedeva sanzioni. Sanzioni che poi i vari Governi hanno negli anni tentato d’introdurre, vedendo però il Parlamento più volte prorogare l’entrata in vigore.
Ma gli studi odontoiatrici sono dotati di Pos e quali sono i sistemi di pagamento utilizzati?
Ad aiutarci a cercare di dare una risposta sono i dati di un sondaggio effettuato online, nel luglio 2021, ad un campione rappresentativo dell’esercizio dell’attività odontoiatrica degli iscritti alla newsletter di Odontoiatria33. Ad avere un lettore "Point of Sale" (Pos) sono il 98,2% degli studi odontoiatrici, considerandolo molto probabilmente un servizio utile per i propri pazienti, nonostante costi e commissioni. La percentuale di coloro che non lo possiedono sale al 5,4% se vengono considerati i piccoli studi con un solo riunito.
Ed i pazienti quale metodo di pagamento utilizzano per acconti o per saldare le fatture del proprio dentista?
In media i dentisti consultati hanno indicato di incassare il 70% dei pagamenti con il Pos. Il sondaggio chiedeva di indicare una percentuale per i pagamenti ricevuti attraverso il Pos: il 23% ha indicato il 90% dei pagamenti, il 20% dei dentisti l’80%, il 14% il 70%, il 12% il 100% mentre a ricevere meno del 10% dei pagamenti con il Pos sono il 24% degli studi.
Per quanto riguarda gli atri strumenti di pagamento, il bonifico bancario è utilizzato dal 18% dei pazienti, l’assegno dal 10% mentre leggermente meno (sotto il 10%) il contante, certamente penalizzato dalle norme che ne limitano l’utilizzo per somme sopra i 1999,99 euro e da quella che non consente al paziente di portare in detrazione le fatture non pagate con strumenti tracciabili.
A dare la possibilità ai propri pazienti di rateare la spesa sono l’87,62% degli studi: 30,7% lo fa attraverso finanziarie mentre il 56,8% si accorda direttamente con il paziente. In media il 44% dei pazienti chiede o accetta di rateizzare il costo della cura.
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