Secondo il recente sondaggio Curasept oltre il 66% delle persone desidera cambiare il proprio sorriso e una persona su due ha formulato buoni propositi per prendersene una migliore cura in futuro
Se è sempre più noto che l’igiene e la salute orale giocano un ruolo importante nella salute dell’intero organismo, è forse meno risaputo che l’aspetto estetico del sorriso ha acquisito maggiore rilevanza a livello psicologico e sociale nel periodo post pandemico, arrivando anche a rappresentare una fonte di preoccupazione.
Dal recente sondaggio realizzato da Curasept, una delle maggiori aziende nel campo della cura orale, in collaborazione con Dica33.it -il portale EDRA dedicato alla salute del cittadino- emerge infatti che da quando l’obbligo di utilizzo delle mascherine è decaduto, si assiste ad un ritorno di attenzione al sorriso, al proprio e a quello degli altri.
Il 24,3% dei partecipanti dichiara di prestare maggiore attenzione al sorriso delle persone e allo stato della loro dentatura. Quasi come fosse una naturale conseguenza, il 18% si preoccupa maggiormente dell’aspetto del proprio sorriso. Il 21%, poi, dall’abbandono delle mascherine, vede sotto una luce diversa le persone conosciute negli anni di pandemia.
Un dato, in particolare, suggerisce come mostrare la propria dentatura possa diventare fonte di preoccupazione, mentre nasconderla, in alcuni casi, permetta di sentirsi più sicuri: secondo il 22% dei partecipanti al sondaggio la mascherina costituiva, in un certo modo, anche una protezione psicologica.
“In effetti ci siamo abituati a nascondere parte del volto: è stato fonte di sofferenza, ma riemergere sta comportando alcuni imbarazzi. Ci si sente un po’ “osservati” sia a livello emotivo, perché le espressioni della bocca sono estremamente rivelatorie, che dal punto di vista puramente estetico” commenta Maria Beatrice Toro, psicologa, psicoterapeuta e divulgatrice.
Da sempre, un sorriso sano denota attenzione e cura della persona ed è da molti considerato un “biglietto da visita” nei rapporti con gli altri e nella vita sociale di tutti i giorni. Quando si parla di estetica del sorriso, in effetti, oltre il 66% dei partecipanti al sondaggio cambierebbe volentieri qualcosa: c’è chi vorrebbe denti più bianchi (39,7%), chi cambierebbe la posizione di uno o più denti (15,4%) e chi ne raddrizzerebbe almeno uno (11,4%).
Un vero banco di prova nella percezione del proprio sorriso sono le occasioni sociali, rappresentate spesso da momenti conviviali come cene o aperitivi. E’ proprio durante i pasti conviviali che oltre l’86% dei partecipanti dichiara di essere preoccupato per l’aspetto del proprio sorriso (61,7% spesso e 25% qualche volta), temendo residui di cibo fra i denti e alito cattivo. Il 38,9% pone rimedio prevenendo la situazione di imbarazzo, procurandosi gomme da masticare o un kit per l’igiene orale da utilizzare fuori casa. Il 21,6% dei partecipanti reagisce alla preoccupazione recandosi alla toilette per controllarsi davanti allo specchio, mentre il 7,4% arriva persino a modificare il proprio comportamento a causa “dell’ansia da sorriso”: ad esempio, portando una mano davanti alla bocca quando ride.
“Si tratta di reazioni normali, che denotano attenzione a questa importante dimensione comunicativa, ma ci vedo anche un aspetto critico, nel senso che un’eccessiva preoccupazione può portare a limitarsi, mentre, al contrario, abbiamo tutti bisogno di parlarci e sorriderci di più, riscoprendo l’energia che proviene dal contatto sociale” osserva la dottoressa Toro.
A riprova dell’attenzione crescente attorno alla tematica, dal sondaggio emerge che circa un italiano su due avrebbe intenzione di migliorare la propria igiene orale e avrebbe formulato alcuni buoni propositi per il nuovo anno: fra questi, ben il 34,2% vorrebbe migliorare il proprio sorriso dal punto di vista puramente estetico, ad esempio con uno sbiancamento o piccoli interventi migliorativi, il 21% vorrebbe fare sedute di igiene orale più regolarmente, mentre il 35,5% si ripromette di prestare maggiore attenzione alla propria cura dentale nella vita quotidiana.
A cura di: Ufficio Stampa
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