600 euro la spesa media annuale per famiglia. Il 48% dei pazienti utilizza forme di rateizzazione, il 67% pagamenti digitali e tra i servizi richiesti pacchetti di cure a prezzi concordati
Quella della rateizzazione delle spese è oramai una necessità per gli italiani, anche per pagare le cure odontoiatriche. In media le famiglie italiane spendono per le cure odontoiatriche 600 euro l’anno utilizzando varie forme di finanziamento. A indicarlo è l’Osservatorio Compass informando come, “dopo la battuta d’arresto dovuta alla pandemia, i prestiti per la tutela della salute sono tornati a crescere”.
Osservatorio Compass che ha rielaborato i dati di Ales Market Research sul rapporto dei cittadini con il dentista sia in tema di scelta che di tipologia di pagamento, intervistando un campione rappresentativo della popolazione italiana di età 18 anni, che abbiano eseguito un intervento di tipo odontoiatrico (ortodonzia, chirurgia orale, trattamenti per malattie gengivali, implantologia) negli ultimi 5 anni. 271 gli intervistati che hanno eseguito un intervento negli ultimi 12 mesi. Le interviste si sono svolte nel periodo 30 settembre – 16 ottobre 2022.
Per le cure odontoiatriche il paziente utilizza sempre di più carte e bancomat piuttosto che il contante. Bene anche i finanziamenti, che supportano la capacità di spesa delle famiglie soprattutto per i trattamenti più onerosi.
Secondo i dati rilevati dall’Osservatorio Compass le carte di debito/credito e gli altri strumenti digitali hanno sostituito ampiamente il contante e nel 2022 sono state utilizzate dal 67% dei pazienti, nel 2018 questo metodo di pagamento era stato utilizzato dal 48% dei pazienti. Il contate è stato utilizzato dal 27% degli intervistati. Stabile il ricorso al finanziamento a rate (6%). Scelta dei pagamenti tracciabili, ricordiamo, anche obbligata visto che è l’unica forma di pagamento consentita per poter portare in detrazione le spese sanitarie. Tuttavia all’aumentare della spesa per le cure odontoiatriche, fanno notare da Compass, aumenta anche il ricorso a pagamento a rate, mentre si riduce l’uso del contante.“Il ricorso alla rateizzazione –spiegano- potrà avere un ampio margine di crescita nel settore delle cure odontoiatriche”. L’11% degli intervistati dichiara, infatti, di aver concordato un pagamento rateizzato direttamente con il proprio dentista, cui si somma un altro 37% che usufruisce della possibilità di pagare la fattura ad avanzamento lavori ed il 6% che ha scelto il finanziamento. Finanziamento nel 33% proposto dal dentista e nel 15% chiesto dal paziente.Considerando tutte queste possibilità di rateizzazione viene confermato il trend che anche Odontoiatria33 aveva rilevato in un recente sondaggio svolto attraverso i lettori di Dica33.
“Modalità di dilazione che potranno trovare un’alternativa nelle nuove soluzioni finanziarie, come il Buy Now Pay Later”, continuano da Compass. Formula di rateizzazione attualmente richiesto o proposto nel 23% dei casi in cui è emersa l’esigenza di poter dilazionare il costo del piano di cure, ma già conosciuto da oltre il 40% degli intervistati. A rendere questo strumento interessante agli occhi di dentisti e pazienti sono diversi fattori, spiegano da Compass: “per i primi, il fatto di non doversi più accollare il rischio di credito così come la gestione del rientro delle somme dovute; per i secondi, la facilità e la comodità nel processo di attivazione e l’assenza di costi e interessi, oltre alla maggiore flessibilità in termini di importi e di durate”.
La spesa media di chi si è rivolto ad uno studio odontoiatrico negli ultimi 12 mesi, è stata di 760 euro, in calo di €100 rispetto al 2018 mentre quella media per famiglia è stata di 600 euro.I dati rilevati dall’Osservatorio Compass sulle spese sostenute dagli italiani per l’ultimo intervento dal proprio dentista confermano che questi sono conservativi o legati alla visita e prevenzione. Il 38% ha speso tra i 200 ed i 500 euro, il 18% tra i 100 ed i 200 euro, solo il 7% oltre i 1.500 euro.
Quando si parla di cure odontoiatriche si parla anche di tariffe giudicate, dall’79% del campione troppo elevate, ma ritenute comunque indispensabili dal 72% di loro. A sostegno dell’importanza delle cure per la propria salute orale, il 56% dichiara di non badare a spese, percentuale che sale all’81% se si tratta della salute propri figli. Il 39% cerca invece sempre di risparmiare.
Conferme anche sui dati sulla scelta del dentista. Per il 67% (era il 79% nel 2018) del campione è quello di famiglia oppure scelto tramite il passaparola o perchè “lo conosco da sempre”. In aumento rispetto al 2018 la percentuale di quanti si rivolgono ad una Catena che passa dal 6 all11%, così come aumentano i pazienti che scelgono il dentista online, dal 3% nel 2018 al 6% oggi. Un 4% ha dichiarato di aver scelto il proprio dentista attraverso la pubblicità mentre stabile (1%) il dato che indica gli italiani che si sono rivolti all’estero per curarsi.
Interessante quanto i cittadini dicono che vorrebbero trovare dal proprio dentista in tema di servizi.
Un intervistato su 2 vorrebbe dal proprio dentista dei pacchetti di servizi ad un prezzo concordato, ad esempio 2 controlli/anno e trattamento eventuali carie, pacchetto servizi famiglia. Forte attenzione anche verso le modalità di pagamento: il 44% si aspetta di poter finanziare la spesa, il 37% di poter rimborsare un po’ per volta ad avanzamento lavori. Poi le richieste più pratiche come orari di apertura più flessibili e trovare un dentista aperto al sabato (lo chiede il 47% di coloro che hanno partecipato al sondaggio), un servizio online (chiesto dal 32%) per fissare gli appuntamenti mentre il 28% chiede un parcheggio privato gratuito. Specchio del cambiamento in atto della popolazione degli studi odontoiatrici italiani, la richiesta del 5% del campione che vorrebbe personale che parla inglese.
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