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23 Aprile 2015

Dentisti (quasi) attenti alla formazione ECM. Oltre il 50% degli esercenti ha raccolto più del 70% dei crediti. Renzo (CAO), necessario potenziare la formazione territoriale


Grazie ai dati che la Commissione ECM aveva fornito ad Odontoaitria33 nel dicembre scorso avevamo potuto notare come i dentisti, rispetto ai colleghi medici, fossero più attenti rispetto all'obbligo di aggiornamento secondo l'ECM.

Ora, grazie ai dati diffusi dalla CAO Nazionale (plauso per la trasparenza), riusciamo a capire quale sia realmente la situazione degli iscritti all'Albo degli odontoiatri in tema di "raccolta" di crediti ECM nel triennio 2011-2013.

"Si tratta di dati statistici di carattere generale fornitici dal Co.Ge.A.P.S.", dice ad Odontoiatria33 il presidente nazionale CAO Giuseppe Renzo. "Però sono dati ancora parziali che potrebbero non considerare i dati regionali ed i crediti formativi offerti da provider esterni", spiega.

Questi sono quindi dati sottostimati che comunque fotografano una professione, abbastanza, attenta alla formazione ECM almeno rispetto agli esercenti delle altre professioni sanitarie.

Dei 57.907 iscritti all'Albo Odontoiatri (sono dati del 2013) obbligati a formarsi secondo le regole ECM (1.718 gli esonerati) hanno ottenuto crediti ECM 43.022 iscritti di cui 18.647 hanno soddisfatto l'intero fabbisogno ottenendo 150 crediti formativi nel triennio.

Se consideriamo, invece, i dentisti che esercitavano la professione attiva nel 2012 (43.439), ultimi dati forniti dall'Agenzia delle Entrate, viene sfatato il luogo comune che vuole "sempre le stesse facce" ai corsi e congressi.

"Certamente lo sforzo degli Ordini provinciali nell'organizzare una ricca e qualificata attività formativa sul territorio ha contribuito ad agevolare la formazione degli iscritti così come apprezzata è la FAD sia proposta dalla FNOMCeO che da associazioni ed editori di settore. La realtà è che l'obbligo di aggiornamento professionale non può essere considerato soltanto un impegno burocratico ma costituisce un dovere etico enunciato nel Codice di Deontologia e previsto anche dalla legge istitutiva degli Ordini (in particolare dall'art. 3 del DLGSCPS 233/46)", commenta il presidente Renzo.

Scorrendo nello specifico in dati, e considerando nel 70% il numero di crediti minimo che potrebbe evitare la sanzione all'iscritto (secondo i parametri utilizzati dal Ministero della Salute per i medici competenti), la metà degli odontoiatri iscritti all'Albo (25.114 su 57.907) risulterebbe in regola

Questa la tabella della distribuzione dei crediti per macro regioni per il triennio 2011/2013

Area

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

In regola

Centro

4.981

1.152

822

819

744

631

578

504

533

505

3.757

Isole

1.513

395

320

334

284

287

235

230

225

202

1.684

Nord-Est

2.472

586

503

492

518

487

471

448

443

447

4.542

Nord-Ovest

4.339

1.078

831

779

741

690

665

612

615

549

5.547

Sud

3.298

808

671

584

507

503

467

359

355

366

3.117

Sul fronte regionale l'Emilia Romagna (con l'80,6% ), le Marche (79,3%) ed il Friuli Venezia Giulia (79,1%) le regioni con il numero più alto di iscritti che hanno ottenuto almeno un credito formativo. Lazio (63,9%), Toscana (64,5%) e Liguria (64,5%) le meno virtuose.

Considerando i dati per età anagrafica, sono gli iscritti più giovani quelli più attenti verso la formazione ECM: quelli con meno di 30 anni (il 78,4% ha ottenuto almeno un credito), seguiti dagli iscritti con età compresa tra i 50 ed i 55 anni (77,7%) e da quelli tra i 45 ed i 50 anni (77,5%). Andamento simile anche se consideriamo gli iscritti che hanno ottenuto tutti i 150 crediti ECM: lo ha fatto il 57,5% degli under 30 seguiti dagli scritti con una età compresa tra i 51 e 55 anni (il 40,3% è in regola) e da quelli tra i 45 e 50 anni (40%). Meno attenti gli iscritti tra i 30 ed i 40 anni, quelli in regola non superano il 23% e quelli con più di 65 anni (6,6%) e gli over 70 di cui solo il 2,6% ha ottenuto il numero di crediti necessario

"Certamente questi dati sono condizionati da quanto era emerso dal Forum ECM 2014, ovvero il numero di eventi ECM per il settore odontoiatrico non sono sufficienti per formare gli iscritti all'Albo. E' vero, come sostengono le società scientifiche, che molti eventi organizzati potrebbero raccogliere più discenti ma dobbiamo anche considerare i luoghi dove questi eventi vengono organizzati, le difficoltà che i liberi professionisti hanno, oggi, nel chiudere lo studio, nel sostenere i costi di soggiorno e trasferta. Per questo ho invitato i presidenti CAO a potenziare la formazione ECM offerta, molto spesso gratuitamente, dagli Ordini provinciali in modo da agevolare gli iscritti.

Per quanto riguarda le eventuali sanzioni concordo con la linea adottata dalla FNOMCeO ovvero quella di sensibilizzare i colleghi al fine di aggiornarsi in attesa che l'offerta formativa territoriale sia adeguata. Gli Ordini, ed in particolare le CAO Provinciali, non possono e non devono assumere un ruolo di controllori di adempimenti burocratici ma devono realizzare, invece, un'opera di promozione e di continuo rilancio della necessità dell'aggiornamento professionale. Credo che l'aspetto più bello e più importante di una professione sanitaria in generale e di quella odontoiatrica in particolare sia la possibilità di offrire ai propri pazienti prestazioni professionali qualificate ed aggiornate ai progressi della scienza. Il primo compito dei nostri iscritti è, infatti, quello di tutelare la salute dei cittadini e contestualmente promuovere la dignità della professione che svolgono".

Norberto Maccagno

Sull'argomento leggi anche:

21 Aprile 2015: ECM, la CAO invita a sensibilizzare gli iscritti verso l'acquisizione dei crediti. Intanto il Ministero della Salute cancella i medici competenti con un numero di crediti formativi insufficiente

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