Il sistema ECM nonostante sia attivo da molti anni è in continua evoluzione per meglio adattarsi alle esigenze formative dei singoli professionisti. Molte le novità che dovrebbero essere introdotte già nel 2018 e poi nel 2019.
Con il dott. Stefano Almini (nella foto), odontoiatra Componente della Commissione Nazionale ECM e Coordinatore del Gruppo di lavoro sulla Libera Professione, abbiamo cercato di fare il punto anticipando, anche, qualche tema futuro.
Dott. Almini, partiamo dalla domanda più banale: quando ha inizio, per ogni professionista, il dovere di partecipare all'ECM?
Nell’ambito della decorrenza dell’obbligo formativo, dato che spesso esiste confusione ed incertezza, il manuale precisa che l’obbligo decorre dal 1° Gennaio successivo alla data di conseguimento del titolo abilitante necessario all’esercizio della attività, quindi, nel nostro caso in cui l’esercizio della attività è subordinata agli Ordini, dalla data di iscrizione all’Ordine di appartenenza. Un altro dettaglio importante contenuto nel Manuale di accreditamento degli eventi è riferibile agli obbiettivi formativi: da 33 sono diventati 35. In particolare, nell’obbiettivo 27 compare anche la Radioprotezione, argomento, a mio parere, fondamentale perché questo aggiornamento è obbligatorio, ai sensi della 187/00, dopo il recepimento della Direttiva Europea (anche se non applicato in tutte le regioni italiane). Avere ottenuto dalla Commissione Nazionale ECM l’assenso a considerare la radioprotezione come parte di obbiettivi di interesse nazionale significa avere dato spazio intellettuale ad una formazione particolarmente “delicata” in quanto coinvolgente la giustificazione e l’appropriatezza prescrittiva di esposizione a radiazioni ionizzanti, utili a fini diagnostici ma nello stesso tempo di carattere invasivo sul paziente. Questo obbiettivo formativo non era presente nel passato e devo ringraziare tutti i componenti della Commissione che hanno compreso quanto fosse strategica la formazione rivolta alla Tac Cone Bean, per esempio, in ambito odontoiatrico, dedicando spazio congruo alla dignità diagnostica in auxilium con la radiologia.
Che cosa si intende con Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario?
Le rispondo prendendo ad esempio quello che avviene nell’ambito delle leggi dello Stato. Successivamente ad un Decreto Legislativo, che traccia articoli di legge, l’attuazione e l’applicabilità viene affidata alla emanazione dei decreti attuativi, ovvero coloro che tramutano nella “pratica” le indicazioni teoriche decreto stesso. Il manuale del professionista sanitario in tema dei formazione continua rappresenta, si fa per dire, le “istruzioni per l’uso” dei contenuti generali presenti nell’Accordo Stato-Regioni del 2 febbraio 2017 e nelle delibere della Commissione Nazionale ECM. La norma traccia il senso di una regola, il manuale specifica la modalità di applicazione. Il documento La formazione continua nel settore Salute, oggetto dell’Accordo Stato-Regioni del 2 Febbraio 2017 ha dato un nuovo impulso al programma nazionale ECM, per armonizzare un sistema inevitabilmente caratterizzato da esigenze eterogenee, essendo rivolto a tutti gli utenti del sistema, principalmente provider e professionisti sanitari. E’ quindi fondamentale, per comprendere e conoscere il sistema ECM, dare un ordine alle fonti di cognizione, consentendo una individuazione facile delle “regole” che interessano i professionisti sanitari (anche grazie al Manuale di cui parliamo oggi) e che coinvolgono direttamente i provider (anche grazie al Manuale Nazionale di accreditamento per l’erogazione di eventi ECM).
I manuali sono successivi all’Accordo Stato-regioni del 2017. Ma quando entreranno in funzione?
Posso confermare come diretto testimone che la Commissione Nazionale sta veramente viaggiando veloce su numerosi fronti: in questo caso, la definitiva stesura dei manuali è prevista entro la fine del 2018, dopo essere stati entrambi sottoposti, per la prima volta da quando esiste l’ECM, a procedure di consultazione pubblica on line al fine di ricevere ogni utile indicazione da tuti gli stakeholder del sistema. Preciso che il manuale sarà oggetto a sua volta di aggiornamento, qualora dovessero comparire documenti attuativi del riordino delle professioni sanitarie. Mi permetto di suggerire in futuro, grazie a questa modalità divulgativa di Odontoiatria33, uno spazio dedicato al Manuale di accreditamento eventi, utile per conoscere bene il ruolo del responsabile scientifico, le novità sulla verifica dell’apprendimento, il ruolo delle sponsorizzazioni, gli eventi formativi all’estero. Nel caso invece del Manuale del professionista sanitario, tema di oggi, ci sono sicuramente elementi importanti nell’ambito dei diritti, doveri e sulla formazione continua, nell’ambito degli obbiettivi formativi e del Dossier, nell’ambito della formazione individuale, degli esoneri e delle esenzioni.
Il primo punto del Manuale del professionista sanitario si interessa dei diritti e doveri. In particolare?
Certamente è abitudine italiana reclamare i diritti e sottovalutare i doveri. Conosce bene questo atteggiamento il mondo odontoiatrico perché il paziente (affiancato da un costume tipicamente mediterraneo) spesso alza la voce per indicare i soprusi e i diritti mancati, dimenticando i propri doveri di mantenimento ordinario preventivo del valore salute. Nel caso del professionista sanitario l’obbligo di prendersi cura delle proprie competenze professionali, nell’interesse della salute individuale e collettiva, è infatti un requisito per svolgere l’attività professionale ai sensi del D.Lgs.502del 1992. Ma, nel bilanciamento tra diritti e doveri, è bene sapere che la riduzione dell’obbligo formativo per il triennio 2017-2019 è un diritto (rilevato in automatica dal sistema ECM, sempre che ogni professionista sanitario si sia iscritto al COGEAPS, ovvero il contenitore della anagrafe dei crediti ECM, cioè il contenitore dove ognuno di noi può conoscere la propria posizione in termini di cronistoria dei crediti abbinati ad eventi accreditati). E’ un diritto nella misura di 30 crediti se nel precedente triennio sono stati raggiunti un numero di crediti tra 121 a 150. Questo è un dato, che più o meno, è conosciuto da molti colleghi. Mi sembra invece importante comunicare che esiste un altro diritto alla riduzione dell’obbligo normativo: la riduzione di 10 crediti viene applicata anche ai professionisti sanitari che costruiranno nel triennio 2017-2019 un dossier individuale, oppure saranno parte di un dossier di gruppo.
Il Dossier Formativo è obbligatorio o non lo è?
Subito dalle prime convocazioni della Commissione Nazionale ECM, ho sostenuto con convinzione la necessità di evitare l’obbligatorietà del Dossier Formativo per il triennio in corso e nello stesso tempo favorire la creazione di Dossier di Gruppo.Grazie alla sensibilità e dialettica della Commissione,anche il triennio in corso non prevede l'obbligatorietà del Dossier,ma la sua "implementazione",ovvero la possibilità di "sperimentare" questa particolarità del sistema senza l'assillo dell'obbligo.Devo anche sottolineare che la "costruzione "del Dossier è stata molto semplificata e resa assolutamente accessibile a chi volesse, in questa fase, decidere di "mettere mano" al Dossier.
Quale è il vantaggio del Dossier di Gruppo?
Sono convinto che, proprio perchè molti colleghi non hanno conoscenza del Dossier Formativo, nè del suo significato, elaborare insieme un Dossier di Gruppo possa favorire, in questa fase, l'approccio a questo "strumento" di progettazione formativa e dare una identità di appartenenza ad un gruppo professionale, un comune orientamento formativo, una comune progettazione dell'aggiornamento. Tanto più in una situazione di scarsa conoscenza e compliance con il Dossier, considerato come una inutile ulteriore complicazione, il Dossier di Gruppo potrebbe togliere al singolo professionista la complicazione della elaborazione, trasformando una apparente incombenza burocratica in una opportunità di crescita professionale. Numerosi Ordini, grazie ai Presidenti Cao,mi hanno invitato nelle loro sedi per dedicare un tempo specifico a conoscere i meccanismi del sistema ECM e approfondire il significato del Dossier.Segno che l'area odontoiatrica ha da sempre una particolare attenzione e cura all'aggiornamento. In questo aspetto, ho cercato di portare all'interno della Commissione Nazionale ECM la voce credibile della libera professione, attenta sicuramente alla formazione, poichè, vivendo in costante concorrenza professionale, è mentalmente orientata alla ricerca delle competenze.
Il manuale si interesserà anche delle regole sulla qualità formativa?
In questa intervista non è possibile affrontare nel dettaglio tutti punti del Manuale, ma questa domanda mi permette di segnalare un altro diritto del professionista sanitario: quello di pretendere dal provider una attività formativa obbiettiva e non influenzata da interessi, diretti e indiretti. L’attività formativa deve essere fondata sulle evidenze scientifiche, sostenuta da fonti autorevoli e indipendenti. Nell’ambito della sponsorizzazione di eventi ECM, l ’esposizione del logo di sponsor non deve creare la falsa percezione o suggestione che gli eventi siano stati organizzati dallo sponsor e che i contenuti siano da lui condizionati. La definizione di qualità formativa è complessa e prevede, secondo me, la valutazione di numerosi parametri. Il vantaggio di una Commissione Nazionale ECM dinamica e con aperta dialettica potrebbe permettere di entrare nel merito di un concetto, come quello della qualità formativa, difficile da imbrigliare in una semplice somma di valutazioni tra il pre e post evento formativo: la qualità formativa è un punto di partenza ,non di arrivo, ma questo implica certamente una serie di responsabilità di tutto il comparto formativo, dai provider, ai relatori, alla verifica di apprendrimento, alla verifica nel tempo dei comportamenti professionali successivi agli eventi formativi. Sempre considerando il difficile equilibrio tra diritti e doveri, può essere annoverato tra i diritti quello di richiedere, da parte del professionista sanitario, l’attestazione, ogni anno, del numero di crediti formativi registrati sul COGEAPS. Al termine del triennio formativo di riferimento, è un diritto richiedere l’eventuale certificazione del pieno soddisfacimento dell’intero obbligo formativo. Saranno gli stessi Ordini a rilasciare questa “certificazione”, che ha un suo intrinseco valore premiante per coloro che hanno responsabilmente cercato nel triennio di investire tempo ed energie (oltre che costi, che rimangono tali anche se deducibili) in aggiornamento e formazione.
Per quanto riguarda l’ambito del Manuale dedicato agli obbiettivi formativi e al dossier formativo?
Prima di tutto, il consenso della Commissione Nazionale ad accettare che si dovesse aspettare ancora un triennio prima di rendere “obbligatorio” il Dossier formativo, e non era scontato. Anzi. Ma, ripeto, questa Commissione, sollecitata a riflettere sulla scarsa aderenza e conoscenza dei colleghi relativamente al Dossier Formativo, ha saputo ascoltare le valutazioni di merito sulla non obbligatorietà nel triennio in corso, preferendo parlare di opportunità di implementazione piuttosto che di dovere obbligatorio. Detto questo, vorrei chiarire che la funzione informatica, utile alla compilazione del Dossier è presente sul portale del COGEAPS, accessibile dopo essersi “iscritti” e può essere direttamente costruito in autonomia dal singolo professionista sul sito, scegliendo un percentuale di obbiettivi (massimo 10) tra quelli tecnico-professionale, di processo e di sistema. Ne parleremo in futuro. Posso anticipare, come referente per la comunicazione del Dossier Formativo una data importante: il 12 Luglio, Agenas aprirà le porte per ospitare i rappresentanti degli interlocutori del sistema ECM. Per la prima volta, all'interno della sede di via Veneto a Roma, sarà ufficialmente divulgato il "trailer" e "tutorial" del Dossier Formativo, che, grazie alla immediatezza delle sue immagini, potrà essere d’aiuto nella comprensione e compilazione del Dossier stesso.
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