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22 Gennaio 2020

Luca Landi insediato presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia

Una presidenza all’insegna della continuità promuovendo la formazione per gli odontoiatri ma anche l’informazione verso ai pazienti. Il neo presidente svela i progetti 

M.Boc

Ricevendo idealmente (ma neanche troppo) il testimone da Mario Aimetti, Luca Landi ha assunto da gennaio il ruolo di presidente della SIdP, una delle Società scientifiche italiane più prestigiose. Odontoiatria33 ragiona con lui su alcuni aspetti presenti e futuri del suo mandato. 

Presidente Landi, ci può accennare alle iniziative che intende intraprendere per mantenere alto il prestigio SIdP?  

Credo che per ogni nuovo Consiglio direttivo che si insedia, mantenere il livello di quanto fatto da chi lo ha preceduto sia una sfida estremamente difficile. SIdP ha appena celebrato 40 anni di attività e guardando indietro, è impressionante la mole di iniziative, di progetti e di attività culturali che ha messo in campo. Diciamo che già rilanciare tutti i progetti, che sono ancora attualissimi, potrebbe essere un impegno titanico. Tuttavia insieme con il Direttivo attuale, abbiamo identificato una serie di attività per raggiungere tutti i colleghi odontoiatri e igienisti con l’obiettivo strategico di potenziare la centralità della Parodontologia non come disciplina a se stante ma come base per tutta l’odontoiatria. Vogliamo investire ancora di più sui giovani accompagnandoli in un percorso che li veda partecipare alla vita della Società già durante il curriculum accademico e in questo senso abbiamo rinsaldato il rapporto con gli studenti dell’AISO. 

Vogliamo avvicinare tutti i professionisti, Odontoiatri e Igienisti Dentali, con una proposta culturale che sia capace non solo di offrire le necessarie conoscenze scientifiche ma anche di far acquisire le competenze cliniche necessarie nel trattamento della Parodontite e in un approccio multidisciplinare e globale al paziente odontoiatrico. I dati epidemiologici descrivono un fenomeno patologico che colpisce una grande fetta della popolazione sopra ai 40 anni. Tenendo quindi conto dei bisogni dei cittadini e delle necessità dei professionisti ci sono due attività principali che metteremo in campo: investire in prevenzione e migliorare gli standard di cura. Investire in prevenzione significa richiamare l’attenzione su aspetti semplici ma fondamentali, come la formulazione di una diagnosi corretta, che sia capace di identificare il paziente nella sua globalità e sul controllo dell’infiammazione attraverso l’utilizzo di protocolli terapeutici non chirurgici. Questi due elementi devono avere anche un favorevole rapporto costo-beneficio e rappresentare una prima linea di intervento accessibile a tutti. Migliorare gli standard di cura significa invece mettere in campo attività formative che si occupino di elevare lo standard della performance clinica, mettendo a fuoco gli aspetti di carattere clinico-organizzativo determinanti per assicurare qualità e sicurezza nelle cure. Faccio solo alcuni esempi: da un punto di vista della prevenzione vorremmo sensibilizzare tutti i professionisti ad utilizzare la nuova classificazione delle Parodontiti e Periimplantiti attraverso anche l’impiego della PowerApp SIdP.

Questo permetterebbe di avere una valutazione omogenea, controllata e validata nella formulazione della diagnosi con ricadute sulla strategia terapeutica più appropriata da mettere in campo. Per quanto riguarda le competenze, quest’anno, insieme con la Commissione culturale, abbiamo costruito un percorso che prevede, in ognuna delle tappe della programmazione ordinaria, una Live Surgery. Crediamo che tradurre in pratica il contenuto delle relazioni non sia uno show fine a se stesso ma un momento di confronto e crescita per tutti. Per rimanere nell’ambito delle competenze mi fa piacere ricordare che nel 2° Simposio SIdP-SEPA a Roma dal 26 al 28 Novembre, affronteremo tematiche incentrate sulla chirurgia dei tessuti molli su denti e su impianti. Offriremo fino a 6 workshops pratici nei quali apprendere e mettere in pratica tecnologie chirurgiche innovative e sviluppare nuove abilità cliniche. Uno sforzo organizzativo straordinario ma  essenziale per accompagnare la crescita dei nostri soci. Ovviamente ci sono tantissime altre iniziative per loro: dal Corso Annuale, agli Study Club, alle attività di SIdP Giovani e di SIdP Academy, la piattaforma video educazionale, la possibilità di abbonarsi a Dental Cadmos etc.. Ma per saperne di più consultate il sito www.sidp.it


Se non ricordo male, in un congresso SIdP è stata fatta una classifica dei volti più autorevoli nel mondo in Parodontologia. Moltissimi, se non la maggioranza erano italiani.  Quella classifica è ancora valida? 

Direi proprio di si. Anzi in questi ultimi 12 mesi credo che qualche casella sarebbe stata occupata da qualche altro viso autorevole targato SIdP. Una testimonianza concreta del ruolo che i soci attivi svolgono a livello internazionale è stata la partecipazione ai lavori del XVI Workshop organizzato dalla Federazione Europea di Parodontologia (EFP). Come per la nuova classificazione del 2017, anche in questo caso la pattuglia italiana non solo era ben nutrita (13 soci SIdP) ma anche gli era stata affidata la elaborazione di molte revisioni sistematiche della letteratura fondamentali per la redazione delle Linee guida in Terapia Parodontale i cui atti sono in pubblicazione.


Sappiamo che la Società dedica molta attenzione al paziente, come dimostra la costante azione dei suoi predecessori i quali, tra comunicazioni ed iniziative dedicate, hanno fatto molto in questo senso. Può accennarne a qualcuna?   

Questo è un altro asset strategico della società. Devo riconoscere che il merito va alle intuizioni di Maurizio Tonetti prima e di Claudio Gatti poi. La comunicazione anche con il mio predecessore, Mario Aimetti, è diventata una delle centralità della SIdP. Continueremo ad investire sulla comunicazione al pubblico con il canale ANSA dedicato ai denti e gengive, con il nostro sito dedicato ai pazienti www.gengive.org  con le nostre piattaforme social e attraverso l’istituzione di un numero verde lanciato nella Giornata Italiana della Parodontite lo scorso ottobre: un'altra occasione di dialogo e di informazione diretta e indipendente che SIdP ha voluto mettere in campo per rispondere ancora più pienamente al mandato statutario. 


A che punto sono i livelli di attenzione alla Parodontologia da parte del paziente e soprattutto, delle Autorità sanitarie, come fenomeno di massa? 

Le malattie parodontali, nelle loro diverse forme, possono giustamente essere definite come un fenomeno di massa. In Italia quasi un italiano su due ha una qualche forma di malattia parodontale e il 10% circa ha una forma grave con il rischio imminente di perdere i denti.  I dati ISTAT 2015 hanno rilevato che solo l’1.2% dei cittadini riceve cure parodontali e secondo i dati che abbiamo raccolto in una indagine demoscopica nel 2016, solo il 9% dei cittadini riceve una diagnosi di parodontite. Possiamo quindi ben dire che c’è una pressante necessità di informare correttamente i cittadini sul ruolo che la Parodontite ha sulla salute orale, su quella sistemica e sul benessere generale della persona. Oltre tutto i costi relativi alla Parodontite, diretti o indiretti, sono, nel nostro Paese, quasi totalmente a carico del cittadino e se consideriamo tutte le co-morbidità e le relazioni con le malattie sistemiche esistenti ecco che ci troviamo di fronte ad un fenomeno di proporzioni più ampie di quel che possiamo immaginare.  

SIdP ha intrapreso da anni una intensa e proficua collaborazione con altre Società Scientifiche di area medica, con istituzioni a carattere nazionale come Senior Italia e con l’agenzia giornalistica ANSA per sensibilizzare non solo professionisti e cittadini ma le Istituzioni in modo che possano intraprendere quelle iniziative virtuose volte al miglioramento della salute globale del cittadino. In questa attività una importante novità è la nascita della Fondazione SIdP Onlus che muoverà i primi passi già nei primi mesi del 2020.  

Crediamo che questo elemento permetterà di raggiungere le Istituzioni in modo ancora più efficace incrementando la consapevolezza dei cittadini verso una malattia spesso misconosciuta che può avere effetti devastanti non solo sulla salute ma sul benessere globale delle persone.  

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