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23 Febbraio 2022

Il paziente ortodontico, focus del IV Congresso Nazionale ATASIO appena conclusosi

Con la Presidente dell’Accademia Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale, prof.ssa Gianna Maria Nardi, facciamo un consuntivo dell’evento guardando già alla prossima edizione

di Lorena Origo


Prof.ssa Gianna Nardi e Prof. Guglielmo CampusProf.ssa Gianna Nardi e Prof. Guglielmo Campus

Presso La Sapienza Università di Roma, Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-Facciali, nei giorni 4 e 5 febbraio si è tenuto il consueto Congresso annuale dell’Accademia Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale.  

Finalmente siete tornati a incontravi in presenza, professoressa Nardi: come è andata?
Direi molto molto bene, un grande successo che ha premiato il nostro coraggio in questo momento critico di pandemia.

Si è percepito chiaramente da parte dei 250 partecipanti – oltre all’interesse per il prezioso programma scientifico reso tale da autorevoli relatori quali la prof.ssa Ersilia Barbato, Direttore del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo-Facciali, Sapienza Università di Roma e referente della Conferenza dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in Ortognatodonzia presso il MIUR, il presidente SIDO Mauro Cozzani e tanti illustri colleghi – la voglia di tornare a incontrarsi per condividere eventi formativi in presenza.

Numerose le attestazioni di apprezzamento che abbiamo ricevuto, anche da parte degli studenti di diversi atenei italiani che hanno partecipato, costretti da tempo alla formazione in DAD.  

Quando parliamo di trattamento ortodontico, quali sono le criticità nel mantenimento di una corretta salute e igiene orale?
Le terapie ortodontiche hanno un timing spesso molto lungo, e i pazienti devono essere seguiti con attenzione per la salvaguardia della salute dento-parodontale.

I trattamenti di terapia ortodontica prevedono la presenza di materiali e dispositivi fissi, come per esempio le bande ortodontiche, che presuppongono elevati indici di rischio di accumulo di biofilm batterico, intolleranze legate ai materiali usati, come per esempio il nichel, o ancora lesioni delle mucose dovute all’attrito procurato dalle bande ortodontiche. Alto indice di rischio è l’operatività clinica del debonding che spesso purtroppo crea delle lesioni sullo smalto dovute al traumatismo delle frese usate con poca attenzione.

A questo si aggiungono le criticità legate al difficile mantenimento di una corretta igiene orale domiciliare.

Quello che abbiamo quindi voluto sottolineare è l’importanza di un monitoraggio costante durante l’intero trattamento non solo dal punto di vista della terapia ortodontica, ma anche della valutazione del mantenimento della salute dei tessuti dento-parodontali.

Il percorso di prevenzione deve iniziare prima della terapia e quindi prima dell’applicazione dell’apparecchio ortodontico attraverso la preparazione e il rinforzo dei tessuti dentali grazie all’impiego di tecnologie innovative remineralizzanti, come per esempio il calcio-fosfato amorfo funzionalizzato con fluoro che permette una personalizzazione dei trattamenti in base alla situazione clinica presente, grazie all’applicazione di mousse e differenti protocolli sia professionali che domiciliari. Queste modalità rendono il paziente attivo nella terapia di igiene domiciliare e responsabile della salute dello smalto.

Nel caso fossero presenti delle lesioni e/o demineralizzazioni attive, l’utilizzo di molecole sofisticate come il curolox, peptidi auto-assemblanti, permettono sulle stesse di ottenere, con una sola applicazione professionale, un’efficace remineralizzazione attivata nel tempo dalla saliva. È necessario un costante follow-up durante la terapia e a fine trattamento, sottoponendo il paziente a terapia parodontale non chirurgica seguita da un’opportuna remineralizzazione.  

Nel titolo del Congresso spicca il termine “tailor made”: come declinarlo nella pratica professionale?
Per l’efficacia della terapia la personalizzazione del trattamento è fondamentale. Un bel sorriso deve rispondere a canoni anatomici, fisiologici, di salute e di bellezza: per raggiungere questo obiettivo, la prevenzione deve essere erogata nei primi mesi di vita responsabilizzando la mamma alla scelta di succhietti ideali ed ergonomici che non alterino durante la crescita la salute del cavo orale del neonato, piuttosto che sugli stili di vita che possono portare nel tempo a un condizionamento.

È importante intercettare eventuali disfunzioni, in modo che l’ortodontista faccia la sua diagnosi e scelga il trattamento opportuno. L’igienista dentale raccolte le indicazioni sul trattamento ortodontico scelto, preparerà un piano di trattamento di prevenzione dedicato alle differenti fasi della terapia. Le terapie ortodontiche con mascherine invisibili sono preferite da pazienti più sensibili all’approccio estetico in fase di trattamento.

I pazienti possono usufruire di tecnologie avanzate dedicate a un corretto controllo del biofilm batterico: sono disponibili sofisticati spazzolini sonici con setole che presentano punte delicate adattabili a qualunque tipo di situazione clinica, sul biotipo tissutale sottile, sulle gengive infiammate e per lo spazzolamento dell’apparecchio ortodontico invisibile. Gli scovolini di ultima generazione in gomma permettono inoltre di essere efficaci nel controllo del biofim batterico negli spazi interprossimali anche per quei pazienti con poca destrezza.

Per la salute dei tessuti dento-parodontali l’ozonoterapia domiciliare con gel dentifrici e collutori all’olio di oliva ozonizzato, come dimostrato da evidenza scientifica, grazie alla valutazione oggettiva di un macchinario in grado di misurare le MM-P8, risultano essere efficaci sul controllo batterico e conseguente infiammazione senza creare discromie e hanno il vantaggio di poter essere usati continuativamente. Altra tecnologia innovativa è data dallo spray igienizzante all’olio di oliva ozonizzato che permette di igienizzare gli apparecchi ortodontici mobili in modo agevole e nel caso di utilizzo su ortodonzia invisibile evitano eventuale ingiallimento.  

Il ruolo dell’igienista dentale è ormai riconosciuto come determinante in tutte le discipline odontoiatriche.
Finalmente è palese la meritata attenzione a questa professione, come sottolineato dalla bellissima relazione del prof. Guglielmo Campus, dal titolo molto esplicativo “I protagonisti del futuro in odontoiatria: gli igienisti dentali”. Il ruolo importante nell’approccio motivazionale a corretti stili di vita e l’intercettazione precoce di situazioni a rischio per la salute dento-parodontale deve permettere un’auspicabile interdisciplinarietà con l’odontoiatra ed eventuali specialisti. L’odontoiatra esprime la diagnosi medica, la indica all’igienista dentale che prepara un percorso di prevenzione personalizzato di protocolli operativi in base alla diagnosi ricevuta e alla situazione clinica presente.  

Anticipiamo il tema dell’edizione 2023 del Congresso?
Si svolgerà sempre a febbraio e il tema scelto dal direttivo ATASIO è “Evoluzione dell’approccio clinico e tecnologico di prevenzione nell’età evolutiva, adulta e geriatrica”.

Nel frattempo, nel corso dell’anno proseguirà l’attività degli ATASIO LAB, laboratori sempre attivi dell’Accademia che si occupano di studiare le nuove tecnologie dedicate alle scienze di igiene orale, verificarne l’applicabilità adattata alle differenti situazioni cliniche per poi condividere innovativi protocolli operativi con i colleghi.  

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