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21 Novembre 2023

OSAS e medicina del sonno: una relazione sempre più attuale

Odontoiatria33 ha voluto approfondire l'argomento con il prof. Antonio Luigi Gracco, Professore associato all'Università di Padova, Direttore della Scuola di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica e Presidente della SIMSO

Lorena Origo

di Norberto Maccagno


Da tempo si parla di qualità del sonno e di OSAS, di come l'odontoiatra può intercettare questa patologia e aiutare i pazienti, soprattutto negli stadi iniziali. Odontoiatria33 ha voluto approfondire l'argomento con il prof. Antonio Luigi Gracco, Professore associato all'Università di Padova, Direttore della Scuola di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica e Presidente della SIMSO. Sulla piattaforma FAD EDRA un suo webinar sul tema.


Perché è importante sensibilizzare il paziente a prestare la giusta attenzione al sonno e alla sua qualità?

Il sonno, alla stregua di altri aspetti della nostra vita, rappresenta un pilastro dello stato di benessere della persona ma non gode della stessa attenzione.
C’è infatti grande sensibilità, sia sotto il punto di vista clinico-scientifico che comunicativo, nei confronti di aspetti quali l'alimentazione, il benessere mentale, ma molto poco si fa per quanto riguarda il sonno.
Questo è un problema, perché è ben evidente ormai a tutti quanto il sonno sia fondamentale per la salute di ciascuno di noi ed è forse il pilastro fondante per poter garantire tutte le altre condizioni di salute e conseguentemente una condizione di vita adeguata.
Anche dal punto di vista medico sul sonno c'è molta poco attenzione, anche se negli ultimi anni è nato un certo fermento culturale, fattore molto positivo.
   


Quali sono i principali disturbi respiratori legati al sonno?

Sono tantissimi. In assoluto, il più frequente è l'insonnia che in genere è di competenza prevalentemente neurologica e può essere gestita grazie a terapie cognitivo-comportamentali e anche farmacologiche.<
Il secondo disturbo respiratorio del sonno più frequente è la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS), una patologia oggi molto frequente, con indici di gravità progressivi, di cui soffrono più di 12 milioni di italiani, con una condizione medio grave, quindi più o meno il 27% della popolazione; questo dato raggiunge il 44-45% se comprendiamo anche i casi lievi.
Quindi stiamo parlando di una patologia dall'incidenza enorme, che si presenta con un respiro notturno rumoroso caratterizzato da russamento al quale si associano con costanza durante le ore di sonno delle pause respiratorie che possono essere definite apnee-ipopnee a seconda dell'entità della limitazione di flusso.
Questa patologia inficia gravemente la qualità del sonno e al contempo altera il benessere della giornata successiva in termini di capacità cognitive, fisiche, di energia ma anche comportamentali in generale.
Nel medio e nel lungo periodo queste continue pause respiratorie – associandosi a delle desaturazioni di ossigeno e a tutta una serie di condizioni di alterazioni metaboliche – possono determinare l'insorgenza di quadri patologici rilevanti per lo stato di salute del soggetto, per la salute in generale della popolazione e con ricadute anche per il welfare di tutto il paese.
Nel riconoscimento e nel trattamento di questa patologia l’odontoiatra riveste un ruolo estremamente importante
   


Può sintetizzare il ruolo e dare qualche consiglio ai suoi colleghi?

Per la loro complessità, le patologie correlate al sonno necessitano di un approccio multidisciplinare perché è opportuno considerare che i problemi possono riguardare problematiche di tipo anatomico-strutturale ma anche di tipo neurologico-funzionale.
L’odontoiatra quindi deve porsi come una delle pedine fondamentali insieme all'otorinolaringoiatra, al pneumologo, al neurologo e ad altre figure sanitarie.
Il nostro ruolo di odontoiatri è rilevante, come anche sottolineato dalle linee guida ministeriale che ci riconoscono il compito di sentinella diagnostica, ossia noi abbiamo la possibilità, e le competenze, vedendo molti pazienti anche di età differenti di inquadrare piuttosto facilmente coloro che soffrono di disturbi respiratori del sonno.
Lo possiamo fare in molti modi, dapprima con una valutazione anamnestica, attraverso la somministrazione di questionari specifici e possiamo richiedere degli esami strumentali integrativi e fondamentali quali la poligrafia, il monitoraggio cardiorespiratorio, la polisonnografia attraverso i quali sostanziare l'entità del problema.
Una volta definita una diagnosi, è opportuno che venga fatta una valutazione collegiale multidisciplinare per comprendere qual è la terapia ideale per il paziente e anche in questo caso l’odontoiatra svolge un ruolo determinante perché molti di questi pazienti possono essere gestiti e trattati con i dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD - Mandibular Advancement Device), che trazionando in avanti la mandibola stabilizzano le vie aeree superiori, che di natura sono collassabili, consentendo così di determinare un miglioramento significativo nel numero delle apnee e di ridurre in modo rilevante il problema del russamento.
Infatti, oltre ai pazienti con apnee che rappresentano una priorità medica, trattiamo molti soggetti semplicemente roncopatici, quindi con un russamento primario ma senza apnee; ma il russamento stesso non va sottovalutato, perché rappresenta certamente un disturbo del sonno, le vibrazioni dei tessuti molli nella gola e nel palato possono causare nel lungo periodo, come evidenziato in letteratura, una predisposizione all'alterazione strutturale dei vasi sanguigni del collo, per esempio una predisposizione all'aterosclerosi o lo schiacciamento dell'endotelio della carotide.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che il russamento rappresenta un disturbo significativo anche per chi ci dorme accanto e quindi può determinare, a sua volta, un disturbo del sonno del nostro coniuge che chiaramente non potrà goderne i benefici.    


Quale percorso suggerisce a chi volesse approcciarsi a questa disciplina?

Come già anticipato, fortunatamente l’importanza del ruolo del sonno è sempre più al centro dell'interesse del mondo scientifico-culturale e anche gli Atenei stanno aprendo opportunità formative in tale ambito.
In Italia questo cammino sta avvenendo forse più lentamente di quanto sta accadendo in altri paesi, ma anche qui soprattutto in alcuni Atenei – come il nostro a Padova, ma anche a Bologna, Foggia e in altre realtà – si sta incominciando a determinare una valida cultura formativa sulla medicina del sonno anche in ambito odontoiatrico.
Esistono inoltre centri di eccellenza che consentono di fare dei percorsi post-laurea con dei master specifici di secondo livello sulla medicina del sonno e che quindi determinano una formazione di qualità su questa problematica.
A queste opportunità formative si affiancano le attività proposte dalle società scientifiche: come SIMSO - Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica (di cui sono Presidente), per esempio, che organizza eventi culturali e scientifici sul tema.
Un’altra delle iniziative della Società è Sleep Medicine in Dentistry Journal, la rivista che pubblichiamo con EDRA che consente ai lettori di essere aggiornati non soltanto sulle procedure di diagnosi e terapia dei pazienti, ma anche su tutti i nuovi dispositivi terapeutici che possono essere cuscini, quelli per cambiare la luminosità nella stanza da letto: un mondo affascinante in costante evoluzione.


Nella vostra proposta formativa figura anche il corso FAD, realizzato sempre con EDRA, dove lei è uno dei relatori: quali sono le finalità? A chi è rivolto?

Abbiamo strutturato il corso FAD "La gestione clinica dei disturbi del sonno: un approccio multidisciplinare" affinché i partecipanti possano avere una conoscenza esaustiva del tema, concentrando tutte le informazioni essenziali per poter conoscere nel dettaglio la patologia e avere una panoramica di tutte le possibili opzioni disponibili a livello terapeutico.
Oltre ai contributi di odontoiatri esperti in medicina del sonno che presentano anche dei casi clinici a testimonianza dell'efficacia delle procedure e terapie messe in atto, abbiamo coinvolto altri specialisti, come la dottoressa Miglioli che svilupperà gli aspetti neurologici e che spiegherà quelle che sono le caratteristiche del sonno presentando anche gli esami strumentali, quindi come analizzare per esempio una poligrafia, esame importante nella diagnosi di questa patologia.
Oppure il dottor Gobbi, otorinolaringoiatra, che spiegherà tutte le procedure sia diagnostiche che chirurgiche nella gestione di pazienti che hanno problematiche anatomiche che giustificano l'insorgenza di queste patologie.
Riteniamo pertanto che sia un corso estremamente interessante che possa suscitare interesse attorno alla tematica.
Abbiamo pensato a un Corso fruibile da tutti, un primo passo in questa disciplina che riteniamo possa avere in futuro un ruolo decisivo nell'ambito dell'attività clinica odontoiatrica sia pubblica che privata.   

Sotto la video intervista con il prof. Antonio Luigi Gracco




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