La strategia è quella la collaborazione tra ortodontista e logopedista ma quando deve intervenire il primo e quando il secondo e poi, in caso di problemi di malocclusione quando è possibile risolverli solo con intervento del logopedista e quando in caso di problemi del linguaggio è necessario l'intervento dell'ortodontista?
Sono alcuni dei quesiti che abbiamo posto alla dott.ssa Sara Vegini, logopedista milanese, già docente universitaria e autrice di alcuni libri sul tema.
Quali sono le principali problematiche trattate da una logopedista nelle sue collaborazioni con gli ortodontisti ?
Da oltre 10 anni collaboro attivamente con diversi studi dentistici nell'hinterland milanese.
Le principali problematiche di cui più mi occupo sono: deglutizione atipica, ipotonia/ipertonia del distretto miorale, frenuli linguali e labiali corti, respirazione orale, palati ogivali e conseguenti difficoltà fonetiche- fonologiche. La costante collaborazione e il continuo confronto tra ortodontista e logopedista permette di risolvere le diverse difficoltà in maniera più rapida garantendo inoltre alti livelli di successo e standard riabilitativi elevati.
Una scorretta posizione della lingua e alcune abitudini viziate possono portare difficoltà di linguaggio?
Le difficoltà articolatorie sono strettamente correlate alla posizione della lingua, alla tonicità del distretto bucco-linguo-facciale e al loro punto articolatorio. Tutti i fonemi infatti vengono classificati per luogo, modo articolatorio e tipo di articolazione. Qualora, infatti, per svariate complicanze, non fosse possibile usufruire del corretto punto articolatorio, il logopedista è costretto a trovare posizioni di compenso per permettere al paziente di pronunciare quel fonema.
LUOGO DI ARTICOLAZIONE | ||||||||
M O D O | Bilabiali | Labio- dentali | Dentali | Alveolari | Palato- alveolari | Palatali | Velari | |
Occlusive | p/b | t/d | k/g | |||||
Nasali | m | n | ŋ | |||||
Laterali | l | λ | ||||||
Plurivibranti | r | |||||||
Fricative | f/v | s/z | ∫/З | |||||
Affricate | ts/dz | t∫/ dЗ | ||||||
Approssimanti | ј | w |
Tabella 1- Classificazione dei suoni consonantici per modo e luogo di articolazione
Prima dell'impostazione di qualunque fonema è necessario comunque valutare la tonicità di labbra, lingua, guance, mento, controllare i frenuli, il palato e la respirazione, così da comprendere se è necessario eseguire un lavoro di potenziamento o di riduzione del tono muscolare e di rieducazione respiratoria.
Ovviamente, collaborando con diversi ortodontisti, tutti questi aspetti vengono ampiamente indagati e si studiano insieme soluzioni e priorità: è necessaria prima la logopedia o forse è di primaria importanza allargare il palato così da dare maggiore spazio alla lingua sia nella fonazione sia nella corretta postura a riposo?
Per quanto riguarda le abitudini viziate invece, le principali che si riscontrano sono:
· succhiamento del dito;
· uso prolungato del ciuccio o del biberon;
· onicofagia;
· lapisfagia;
· masticazione delle guance;
· masticazione o succhiamento di pezzuole di stoffa o vestiti.
Tutte queste abitudini scorrette, se non eliminate, provocano mal occlusioni, morsi aperti, palati ogivali... con ovvie ripercussioni sul versante fonetico- fonologico: interposizioni linguali anteriori, fuoriuscita di aria dai lati della bocca, errata pronuncia di alcuni fonemi per impossibilità di usufruire del corretto punto articolatorio.
Una scorretta postura linguale a riposo invece ha ripercussioni sul linguaggio?
Correttamente, si è soliti associare la scorretta posizione della lingua a riposo alla deglutizione atipica. Oltre però a questa difficoltà, sovente, ci si imbatte in palati stretti (poiché la lingua non essendo in posizione non ha creato il giusto spazio sul palato) e quindi difficoltà ad articolare i fonemi palato- alveolari e palatali.
Frequentemente, in concomitanza alla deglutizione atipica e alla relativa errata postura linguale a riposo, si osserva interposizione linguale anteriore nella pronuncia dei fonemi /s/, /z/, /ts/, /dz/, /t/,/d/ e /l/.
Se invece, la scorretta postura linguale a riposo è dovuta a un frenulo linguale corto, le difficoltà articolato rie saranno principalmente a carico dei fonemi dentali (/n/, /t/ e /d/), degli alveolari (/l/ e /r/) e dei palatali (/λ/) e la vibrazione del fonema /r/ non sarà mai corretta se non a seguito di allungamento del frenulo (con esercizi logopedici) o con frenulectomia.
Vi è quindi una correlazione tra malocclusioni dentarie e scheletriche e difficoltà di linguaggio?
Certamente, la questione fondamentale è su quale intervenire prima: logopedia o ortodonzia?
Ci sono malocclusioni così importanti per cui noi logopedisti siamo costretti a modificare l'impostazione dei fonemi per poter ottenere risultati. III° classi, morsi aperti o morsi in testa rendono molto difficile il lavoro logopedico e sarebbe utile in queste situazioni aver eseguito un precedente lavoro ortodontico o comunque avere la possibilità di confrontarsi con il referente del caso. E' per queste ragioni che reputo fondamentale un lavoro di equipe e non opero mai in maniera individualistica.
A cura di: Lara Figini, Coordinatore Scientifico Odontoiatria33
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