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23 Dicembre 2019

Specializzazioni in odontoiatria, perché penalizzare chi la consegue?

Considerazioni di un giovane specializzando: “ci sentiamo penalizzati dalla mancanza di dialogo e di interesse della generazione precedente”


Gentilissima redazione di Odontoiatria33. 

Vi ringrazio per l’ottimo lavoro da voi svolto nei confronti della nostra professione, tenendoci sempre aggiornati su novità e criticità. 
Nella presente mail, vorrei fare delle considerazioni, circa le specializzazioni post odontoiatria (classe 52/S). Sumai, ANDI, FNOMCEO, e altri sindacati si sono schierati, negli ultimi mesi, circa la volontà di eliminare, tra i requisiti per accesso ai posti dirigenziali ospedalieri in odontoiatria, la specializzazione, imputando a questo titolo specialistico la carenza di personale nel SSN. Tra le altre cose, ho letto un articolo circa gli esigui numeri di specializzati odontoiatri, dovuta probabilmente anche alla mancanza di attenzione della categoria nella comunicazione del titolo conseguito all’Ordine di riferimento. 

La mia considerazione parte da alcune criticità che ho riscontrato in questo “accanimento mediatico” dei rappresentanti di categoria verso questo aspetto della professione. Cercherò di essere conciso per esprimere le criticità di cui parlo: 

1) Gli specialisti in odontoiatria sono molti più di quelli menzionati in precedenti articoli, basti pensare che ogni anno di specializzazione ne comprende almeno 10-15, per ogni specializzazione, per ognuna delle scuole con accreditamento. Parliamo, stimando, di più di 1.500 specializzati in ortodonzia in Italia in questi anni e quasi altrettanti in chirurgia orale. Il numero degli specialisti quindi sembra congruo quantomeno per i posti dirigenziali nel SSN. 

2) Seppur il numero da me precedentemente stimato fosse eccessivo per chi legge, mi chiedo: come è possibile che non si riesca ad avere dei dati certi alla mano? In più di 10 anni di esistenza delle scuole di specializzazione, possibile non esista un registro o un obbligo alla comunicazione del titolo da parte della FNOMCeO? Chi dovrebbe vigilare su tutto questo? 

3) Come è possibile che né Ordine dei medici, né ANDI, né AIO si battano per far sì che le specializzazioni in odontoiatria siano comparate giuridicamente ed economicamente come quelle in medicina? Davvero risulta più facile eliminare la validità di un titolo, piuttosto che lottare per il bene dei propri iscritti? Dove si trova, allora, l’interesse dei sindacati? Seppur lo stato si sottrae a questo compito di pagare chi lavora in maniera gratuita, possibile che le strutture che traggono beneficio dalle prestazioni specialistiche, non si esprimano in rimborsi o compensi? 

4) Con questa ipotetica “mossa” di eliminare la validità di questo titolo, non si rischia di penalizzare ancora di più la generazione più giovane degli odontoiatri, essendo quella che sta conseguendo il titolo di specialista, già di per se penalizzata dal periodo storico e da mancanze di tutele a differenza dei medici? Quindi il senso di questo colpo grosso quale sarebbe? Penalizzare chi consegue un titolo sacrificando tempo e risorse economiche per 3 anni in vista di un più roseo futuro? A vantaggio di chi, della generazione dei 50enni che non ha investito nel titolo per accedervi a differenza dei 30/40enni? 

Tirando le somme, le criticità verso questo argomento andrebbero probabilmente affrontate cercando di coinvolgere o quantomeno tenere in considerazione anche tutti quei colleghi che, mettendo mano al propri portafogli, delle proprie famiglie, e al proprio tempo, hanno investito nel conseguimento di questo titolo che invece vuole essere minato, sminuito, spogliato dalla sua validità.

E poi ci meravigliamo se ci considerano medici di serie "B", prestando dei servizi e delle prestazioni a titolo gratuito nelle varie strutture universitarie/ospedaliere, senza avere nessuna tutela neanche per la validità del titolo in conseguimento. 

Parlo a nome di tutta la generazione più giovane in formazione e specializzazione che si trova sempre più penalizzata dalla mancanza di dialogo e di interesse della generazione precedente.  

Dott. Giuseppe Nigro, specializzando in Ortognatodonzia

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