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22 Novembre 2022

Sul tema della tutela dell’ambiente dalle piccole cose

Per il prof. Guastamacchia, pensare davvero al futuro, ed alle prossime generazioni, significa ridurre consumi e prodotti inerenti: questa è l’unica misura che ha valore


Caro Norberto, leggo, con la consueta, obbligata, ammirazione, il tuo articolo domenicale, dal titolo "Tutelare l’ambiente dalle piccole cose, magari cominciando dallo spazzolino da denti”. 

Nel voler subito dialogare con te (quasi una consuetudine…) sono ispirato soprattutto da una tua frase, che, verso la conclusione, denuncia: Tutti parliamo della necessità di vivere in un ambiente più ecosostenibile, ma poi fatichiamo ad adoperarci in prima persona per farlo”.  E qui, nel risponderti con la massima stringatezza possibile, sento il dovere di fare queste premesse:ho un semi-secolare hobby culturale:

  • La paleo-antropologia che, negli ultimi anni (mesi?) ha straordinariamente progredito. Questo grazie allo studio genomico, soprattutto molecolare, eseguito in antichissimi depositi archeo-paleo-antropologici, sui denti (sic!) dei nostri lontanissimi antenati.
  • Oggi, a noi contemporanee, vivono comunità di homo sapiens (“primitivi”), identici a noi, che, da millenni (5000 e più anni), abitano in un ambiente che (fino ad ora) hanno mantenuto in modo perfettamente eco-sostenibile. Si tratta di minuscole popolazioni, che abitano in piccole aree amazzoniche, centro-africane, dell'Indonesia, del Borneo.
  • Da ricercatori documentati, e di livello altissimo (Nobel o collaboranti con Nobel) sono state identificate queste due cifre, che riporto in modo riassuntivo: in queste comunità il consumo energetico, pro capite, è di 1300 kWh all’anno, mentre tutti noi, “civilizzati”, statisticamente consumiamo 100.000 kWh pro capite l’anno.E’ assolutamente ininfluente quale tipo di energia si utilizzi: quello che conta è il valore globale in kWh.   

Partendo da questi due dati fondamentali, ben si comprende quanto influisca, sui nostri consumi, l’insieme costituito dalla massa enorme di quanto noi “produciamo”, avendo finito da tempo di essere cacciatori-raccoglitori (tranne nei mari, che stiamo spopolando)…

Ecco qua i nostri mostruosi “prodotti”: costruzioni/arredamenti/accessori; mezzi di trasporto,mezzi/sistemi di comunicazione; vestiario sofisticato; cure (strumenti, materiali, modalità ad hoc); razzi nel cosmo; et alia (guerre, ad esempio)…   

Io ho pronta, e sempre aggiornata, una breve conferenza (20-30 minuti) in cui, partendo dal concetto di “Antropocene”, descrivo l’assoluta futilità delle battaglie ecologiche, quando queste trattino, soltanto, il banale argomento delle scelte energetiche eco-sostenibili e non partano, invece, dalla riduzione (e di quanto !) dei consumi. 

Lo spazzolino da denti fa parte di quel wishful thinking (“del ragionar sognando”) che conduce, dritto dritto, ai fallimenti (fatali!) dei vari G20-G70&Compagnia cantante. 

Continuiamo a parlarne, per carità, perché è l’unico, microscopico scopo cui possiamo aggrapparci, come se, volendo vuotare il Mediterraneo, intanto si cominciasse ad adoperare il secchiello e il cucchiaino, togliendo acqua dal porto di Genova…   

Senza contare, che, Greta a parte, parlarne fa molto “figo, competente e lungimirante". 

Pensare davvero al futuro, ed alle prossime generazioni, significa ridurre consumi e prodotti inerenti: questa è l’unica misura che ha valore.   Si deve sottolineare che non stiamo parlando di tornare a vivere, tutti quanti, come oggi fanno gli Yanomami amazzonici, o i Papua, o i pigmei, ma riflettere su cosa significhi spedire razzi verso la Luna o Marte…questo sì, andrebbe attentamente valutato, tanto per cominciare concretamente.

Una conclusione molto amichevole, ma che ha altri scopi, non l’ecologia: facciamo bene, e continuamente, la raccolta differenziata, perché questo serve a tenere pulite le nostre città e il nostro ambiente, ma, per carità, non ci si illuda che questo serva, in qualsiasi modo, a gestire un'immaginaria, e tanto reclamizzata, “vita eco-sostenibile”.  

Prof. Carlo Guastmacchia

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