Denti erosi, tessuti molli danneggiati, perdita di denti nei casi più gravi. Di che cosa si può trattare se il paziente afferma di non abusare di bevande e cibi acidi o di farmaci, e non riporta di avere avuto problemi simili in passato? Alcune volte, come per i casi capitati sulle poltrone di una clinica odontoiatrica svedese, la domanda giusta che l’odontoiatra può porre è: “che lavoro svolge”? Grazie alla risposta a questa domanda un gruppo di ricercatori nord-europei ha scoperto che i segni e i danni dell’erosione dentale possono essere causati non da sostanze acide ma, al contrario e inaspettatamente, da materiali fortemente alcalini utilizzati in alcuni ambienti lavorativi.
“Innanzitutto bisogna chiarire che le sostanze alcaline non causano direttamente erosione, ma danneggiano i tessuti dentali rendendoli deboli e facilmente soggetti all’erosione di qualsiasi sostanza acida con cui vengano in contatto” sostiene Fabian Taube, ricercatore presso il Dipartimento di medicina occupazionale e ambientale del Sahlgrenka University Hospital di Goteborg, in Svezia. “L’indebolimento da sostanze alcaline, infatti, è sostanzialmente diverso da quello degli acidi: mentre questi ultimi con il tempo arrivano a dissolvere i cristalli di idrossiapatite da cui lo smalto è costituito, le sostanze alcaline lasciano la struttura dei cristalli intatta ma dissolvono i materiali organici che incontrano, inclusa la matrice ricca di proteine che circonda i cristalli e li tiene uniti.”
Il risultato, come mostrano le immagini al microscopio realizzate dai ricercatori su denti estratti, è che il contatto prolungato con sostanze alcaline crea porosità e spazi vuoti nella struttura inizialmente compatta, aprendo la via ad altri processi di danneggiamento come appunto l’erosione causata da cibi o bevande. “Nei casi che abbiamo trattato i danni erano stati causati da un prodotto spray per la pulizia a base di idrossido di potassio che, sebbene diluito, aveva un pH compreso tra 12 e 13; il paziente con danni maggiori, compresa la perdita di denti, lo aveva utilizzato 2-3 ore al giorno per più di due anni nel cortile dell’azienda senza la protezione di una mascherina per pulire e sgrassare parti di autoveicoli da riparare” spiega infine il ricercatore; “sappiamo che questo tipo di prodotti è utilizzato, oltre che nelle aziende che operano nel settore delle automobili, anche per pulire cucine professionali e per rimuovere vernici e graffiti; ora che la pericolosità delle sostanze alcaline è stata riconosciuta, tutte queste informazioni possono aiutare l’odontoiatra a porre le domande che portano a riconoscere l’origine di processi degenerativi altrimenti incomprensibili.”
“Morphological and chemical characterization of tooth enamel exposed to alkaline agents” J Dent 2009 Sep 23. [Epub ahead of print]
GdO 2009;18
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