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26 Ottobre 2017

Accreditamento società scientifiche, il Ministero "chiude un occhio" sul limite di rappresentatività. Quelle odontoiatriche chiedono che valga l'autoregolamentazione approvata


Troppe polemiche ma soprattutto troppo poche le società scientifiche mediche ed odontoiatriche con almeno il 30% degli iscritti rispetto al numero di esercenti, e così il Ministero della Salute corregge quanto indicato nel decreto di agosto e in una nota precisa che il tetto, per ora, può non essere rispettato.

L'obbiettivo, per il Ministero, è quello di poter dare una prima applicazione al decreto e siccome la soglia del 30% che le società scientifiche dovevano raggiungere per potersi accreditare ed ottenere il via libera per stilare le linee guida valide al fine della legge Gelli, era difficilmente raggiungibile, ecco arrivare la modifica.

"Al solo fine di consentire la formazione del primo elenco di cui al richiamato Decreto Ministeriale -si legge nella precisazione del Ministero - saranno valutate tutte le società scientifiche e le associazioni tecnico-scientifiche richiedenti, che abbiano una adeguata rappresentatività nella disciplina o specializzazione o area o settore di riferimento".

Precisazione resasi necessaria non solo per via della difficoltà di trovare società scientifiche con la rappresentatività indicata dal Decreto ma anche perché, per alcune specialità, è di fatto difficile se non impossibile stabilire il numero degli esercenti per la singola specialità. E su questo l'odontoiatria può fare scuola visto che autorevoli società scientifiche di settore rappresentano specialità non riconosciute da un diploma di specializzazione.

Il senso della precisazione, ricorda il Ministero, è quello di "evitare che non vi sia alcuna società scientifica o associazione tecnico scientifica legittimata ad elaborare linee guida in una determinata disciplina o specializzazione, area o settore e che l'assenza di società scientifiche o associazioni tecnico scientifiche abilitate ad elaborare linee guida in una determinata disciplina o specializzazione, area o settore, determini disparità di trattamento per i professionisti rappresentati dalle medesime, ai quali non potrà essere applicata l'esimente della responsabilità penale colposa introdotta dal richiamato articolo 6 della legge n. 24 del 2017".

Quindi le società scientifiche che vorranno presentare domanda per essere accreditate presso il Ministero della Salute dovranno esclusivamente indicare il numero dei soci iscritti. Peraltro slitta di 120 gironi il termine per presentare la domanda.

Le società scientifiche del settore odontoiatrico, coordinate dalla CAO, nel maggio scorso si erano date un regolamento per potersi definire Società Scientifica demandando alla CAO la valutazione e la tenuta dell'elenco.

Per cercare di risolvere le criticità emerse dal decreto di agosto, e prima delle precisazioni del Ministero della Salute, il 5 ottobre la CAO aveva indetto una riunione con le più rappresentative società scientifiche di settore per analizzare le criticità emerse.

Secondo quanto raccolto da Odontoaitria33, dalla riunione è emersa la decisione, scaturita in accordo tra tutti i partecipanti, di non presentare le domande in attesa che il Ministero sciolga i quesiti posti, demandando la CAO a raccogliere le domande delle società convenute, e di chiedere al Ministero che per il settore odontoiatrico possano valere le regole indicate nell'autoregolamentazione.

Ora sarà interessante verificare, a fronte dei chiarimenti ministeriali, se il settore deciderà di continuare ad andare avanti sulla strada della unitarietà oppure ogni società scientifica deciderà di presentare domanda autonomamente.

Norberto Maccagno

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