Negli ultimi dieci anni nella pratica dell’ortodonzia si stanno affermando nuove tecniche e nuovi approcci che consentono al professionista di affrontare casi complessi in maniera sempre più efficace. Tuttavia, i concetti di biomeccanica rimangono sempre gli stessi e possono essere applicati ad alcuni di questi nuovi strumenti, consentendo lo sviluppo di approcci di trattamento completi, entusiasmanti e con esito prevedibile.
Gli ortodontisti di oggi devono essere in grado di spiegare la biologia del movimento dentale e di comprendere quali meccaniche vengano applicate mediante differenti dispositivi; l’uso della chirurgia, con l’applicazione della pianificazione virtuale tridimensionale e l’approccio Surgery-First; l’utilizzo dei dispositivi di ancoraggio temporaneo; la necessità di un piano di trattamento completo, in grado di offrire al paziente un esito soddisfacente dal punto di vista estetico e funzionale.
Sempre più frequentemente gli ortodontisti devono confrontarsi con casi complicati. Oggi il clinico aggiornato ha la possibilità di affrontare con successo casi che in passato erano considerati intrattabili; la scienza e la ricerca offrono, infatti, al professionista molti differenti panorami terapeutici per conseguire risultati positivi.
Qui di seguito, viene presentato un caso relativo a un approccio combinato di chirurgia ortognatica, ortodonzia e protesi in un caso brachifacciale grave estrapolato dal volume “I trattamenti ortodontici complessi” di Ravindra Nanda e Flavio Andreas Uribe (Edra Editore).
Il caso
Un paziente maschio di 56 anni con parziale edentulia inferiore presenta convessità del profilo scheletrico e del profilo dei tessuti molli principalmente a causa di retrognatismo mandibolare. Il paziente mostra un accentuato pattern di sviluppo brachifacciale, con un’altezza facciale inferiore diminuita, un ridotto angolo del piano mandibolare e una malocclusione dentale di II classe, divisione 2, con incisivi centrali mascellari linguo-inclinati. Il labbro superiore risulta protruso, mentre quello inferiore è retruso.
Opzioni di trattamento
Nel presente caso, per ottenere un aumento della dimensione scheletrica verticale, è necessario ricorrere a un’osteotomia di LeFort I e alla mobilizzazione verso il basso dell’arcata mascellare. Per la correzione del rapporto scheletrico di II classe, è necessario l’avanzamento della mandibola. Inoltre, un intervento di genioplastica a cuneo risulta utile per aumentare l’altezza facciale totale. Per l’avanzamento anteriore della mandibola, è necessario correggere l’overbite.
In questo paziente, i piani occlusali mascellare e mandibolare convergono anteriormente e ciò richiede una rotazione in senso orario del piano occlusale mandibolare. Questo obiettivo può essere ottenuto, a livello anteriore, tramite la correzione chirurgica dell’overbite, mentre, a livello posteriore, viene lasciato libero lo spazio inter-occlusale per l’estrusione ortodontica dei segmenti buccali mandibolari.
In un paziente con morso profondo, l’estrusione dei denti posteriori in fase post-chirurgica porta a un aumento dell’altezza facciale anteriore inferiore e a un miglioramento dell’angolo del piano mandibolare.
Riportiamo, a seguire, la sequenza del trattamento.
Figura 1 Fotografie extra-orali/intra-orali e radiografia panoramica pre-trattamento.
Figura 2 Teleradiografia latero-laterale pre-trattamento con tracciato e analisi cefalometrica.
Figura 3 Livellamento pre-chirurgico. Nota: è stato necessario estrarre il secondo molare mandibolare di destra a causa di una frattura verticale della radice.
Figura 4 Livellamento pre-chirurgico con arco in acciaio inossidabile .019 x .025″.
Figura 5 Rotazione oraria post-chirurgica del piano occlusale mandibolare mediante estrusione dei denti mandibolari posteriori.
Figura 6 Continuazione della rotazione oraria post-chirurgica del piano occlusale mandibolare mediante estrusione dei denti posteriori mandibolari.
Figura 7 Continuazione della rotazione oraria post-chirurgica del piano occlusale mandibolare mediante estrusione dei denti posteriori mandibolari.
Figura 8 Stabilizzazione post-chirurgica dell’occlusione. La piega di compenso tra denti inferiori anteriori e posteriori viene mantenuta. Impianto posizionato nella regione del primo molare mandibolare di destra.
Nota: nella regione degli incisivi inferiori, il protesista ha deciso di estrarre gli incisivi laterali e posizionare al loro posto due impianti, per fornire sostegno a un ponte di quattro elementi, due dei quali sospesi.
Figura 9 Fotografie extra-orali/intra-orali e radiografia panoramica post-trattamento. Lavoro di restauro completato, compresi la corona sull’impianto del primo molare mandibolare di destra, il ponte, sostenuto dagli impianti degli incisivi laterali, a livello del segmento incisale inferiore e la corona sull’incisivo laterale mascellare di destra.
Figura 10 A, Teleradiografia latero-laterale post-trattamento. B, Sovrapposizione (nero, pre-trattamento; rosso, post-trattamento).
Perché è stato condotto un intervento di chirurgia ortognatica in questo paziente?
Questo paziente presentava un grave pattern di sviluppo brachifacciale e un morso profondo anteriore. Esteticamente, era evidente una profonda piega mento-labiale, con esposizione incisale minima a riposo e al sorriso. A causa della gravità della “sindrome da faccia corta”, questo paziente richiedeva un intervento di correzione mediante chirurgia ortognatica, con massima mobilizzazione verso il basso del mascellare, rotazione in senso orario della mandibola e genioplastica a cuneo.
Tutti questi movimenti hanno permesso di raggiungere un perfetto risultato estetico e occlusale. Una scelta non chirurgica avrebbe portato a una correzione occlusale limitata e a un trascurabile impatto sull’estetica facciale e del sorriso.
Perché è stato lasciato in sede uno splint dopo l’intervento chirurgico?
Lo splint è stato lasciato in sede in modo che potesse fungere da guida per la dimensione verticale a livello dei denti anteriori. Dal momento che il paziente presentava una moderata usura degli incisivi mandibolari, lo splint chirurgico è stato lasciato come riferimento in grado di indicare la posizione in cui i denti posteriori dovevano arrivare in occlusione.
Lo splint è stato tagliato distalmente ai canini mascellari per consentire l’eruzione dei denti posteriori che è stata realizzata con l’ausilio di elastici di II classe al fine di favorire prevalentemente un cambiamento del piano occlusale nell’arcata mandibolare.
O33ortodonzia-e-gnatologia 26 Settembre 2023
La revisione mira a identificare le più efficaci strategie di profilassi per prevenire il manifestarsi delle white spot (WS) durante i trattamenti di ortodonzia fissa
di Lara Figini
O33ortodonzia-e-gnatologia 20 Settembre 2023
Introdotto sul mercato negli anni Sessanta, recentemente è stata proposta una punta ortodontica caratterizzata da uno spazzolino affusolato attraverso il...
di Lara Figini
igienisti-dentali 12 Luglio 2023
Le indicazioni della prof.ssa Nardi sui livelli di attenzione per la gestione dell'igiene orale domiciliare per i pazienti in terapia ortodontica con allineatori invisibili
di Prof.ssa Gianna Maria Nardi
O33ortodonzia-e-gnatologia 04 Maggio 2023
In uno studio, pubblicato sul Journal of Oral Rehabilitation di aprile 2023, gli autori hanno indagato l'affidabilità e la validità del dispositivo Bruxoff® per la diagnosi di bruxismo...
di Lara Figini
Grazie a Smile Architect™ è possibile un cambio di paradigma nei piani di trattamento integrati orto-restaurativi: ecco come
conservativa 27 Settembre 2023
Alcuni casi clinici dagli autori del libro EDRA: “Incappucciamento diretto della polpa dentale, procedure e tecniche operative per preservare la vitalità pulpare”
clinical-arena 03 Settembre 2023
La salvaguardia del tessuto dentale è una delle più grandi innovazioni dell’odontoiatria moderna; tra le varie discipline odontostomatologiche quella che,...
di Dino Re
Abbiamo video-incontrato le autrici, la dott.ssa Viviana Cortese Ardizzone e la dott.ssa Antonia Abbinate
cronaca 20 Aprile 2023
Disponibile la seconda edizione del manuale di riferimento dedicato alla professione di Igienista dentale delle dottoresse Ardizzone e Abbinante. Scopriamo le novità
Un chiaro e semplice manuale di contabilità per gli studi odontoiatrici, che consente di capire e gestire i fatti gestionali che si devono quotidianamente affrontare all’interno dello studio
Corso FAD ECM per approfondire tutti gli aspetti di interesse clinico a partire dalla diagnosi per proseguire con le fasi operative ed arrivare ad affrontare anche i ritrattamenti canalari
Cronaca 04 Ottobre 2023
Ghirlanda (ANDI): dobbiamo lavorare per far sì che cittadini, medici, pediatri e politici siano consapevoli del valore della prevenzione odontoiatrica
Secondo una recente ricerca condotta da Ipsos per Mentadent, 7 italiani su 10 si dichiarano soddisfatti del proprio stato di salute orale con importanti differenze a seconda...
Cronaca 04 Ottobre 2023
Alcune anticipazioni di Roberto Monaco (COGeAps), intanto la Commissione ECM non si riunisce da oltre un anno
Da oggi online il corso FAD EDRA sulla medicina del sonno. Il Corso in collaborazione con la Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica rilascia crediti ECM
Cronaca 03 Ottobre 2023
Tom Hanks, “clonato” per uno spot per promuovere cure odontoiatriche legate ad una assicurazione. L’attore su Instagram: non sono io
Interviste 03 Ottobre 2023
Con la prof.ssa Antonella Polimeni uno sguardo al ruolo centrale che l’Università ha ed avrà nel costruire l’odontoiatria del futuro attraverso la formazione della nuova generazione di...
Ne abbiamo parlato con il prof. Antonio Pelliccia. “Si deve cominciare con il saper creare una relazione con i propri pazienti prima di pensare ai vari strumenti per farsi conoscere ed alla...
Approfondimenti 02 Ottobre 2023
Dal 30 novembre la pubblica amministrazione invierà comunicazione solo attraverso PEC. L’OMCeO Milano ricorda le sanzioni per chi non la comincia all’Ordine
Aziende 02 Ottobre 2023
Compugroup Medical Italia punta sull’intelligenza artificiale per supportare i professionisti sanitari. Per i dentisti una applicazione per realizzare la cartella parodontale
Clinical Arena 01 Ottobre 2023
I denti trattati endodonticamente che necessitano di una ricostruzione complessa possono essere trattati con l’ausilio o meno di perni endodontici.Scegliere se utilizzare o meno...
di Dino Re
Interviste 29 Settembre 2023
Le considerazioni e i consigli del presidente Giuseppe Marano in vista del IV Congresso Nazionale di Diracademy. Il punto su odontoiatria digitale, teleodontoiatria e le altre...
di Lorena Origo
Cronaca 29 Settembre 2023
Magi: Confronto importante su tema fondamentale. Inaugurata la nuova Aula intitolata a Roberto Lala. Hanno partecipato il presidente CAO Pollifrone e la prof.ssa Polimeni
Normative 29 Settembre 2023
Aggiornate le informazioni presenti nell’Albo Unico Nazionale di medici e dentisti. Tra le nuove informazioni pubbliche, l’eventuale doppia laurea e le sanzioni disciplinari