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17 Novembre 2022

Caso Clinico del Dott. Vincenzo La Scala


IL CARICO IMMEDIATO CON DOUBLEGUIDE, B1ONE e BLACKBOX

Una delle fasi più importanti in implantologia consiste nella possibilità di simulare e progettare virtualmente l’intervento e la successiva fase protesica, integrando i dati radiologici (derivanti da CBCT) con i dati delle scansioni intraorali.

Parallelamente, il progetto viene eseguito dal clinico e illustrato al paziente il quale ha modo di fornire adeguatamente il proprio consenso.

I file vengono, in seguito, rielaborati dal reparto IDIMAKERS di IDI Evolution che produce su richiesta del clinico gli elementi presenti all’interno della BLACKBOX: impianti, modelli, mascherina chirurgica per il posizionamento implantare, eventuale mascherina per osteoplastica e provvisorio destinato al carico immediato o al carico differito in caso di qualità ossea insufficiente.

Nel momento in cui il clinico e il paziente si incontrano per l’intervento è, a questo punto, tutto progettato, pronto e già simulato con puntuale precisione e sicurezza.

Questa modalità di lavoro permette di rendere la fase chirurgica-protesica più sicura e caratterizzata da una massima riduzione degli imprevisti.

Con la BLACKBOX a disposizione per ogni intervento di chirurgia guidata, ASO e medico hanno a disposizione tutti gli elementi necessari per concludere al meglio il trattamento previsto e personalizzato per il singolo paziente.

Contemporaneamente, le fasi dell’intervento sono suggerite e proposte in modalità progressiva, da un sito implantare all’altro, grazie al motore chirurgico TMM3 che è connesso alla piattaforma ALFRED: clinico e ASO vengono così guidati nel percorso di preparazione dei siti implantari, nella scelta della morfologia implantare e nell’inserimento degli stessi in relazione alla qualità ossea misurata oggettivamente, in modo da ottenere valori ottimali di integrale e stabilità primaria.

Il beneficio di questa innovazione si manifesta immediatamente nell’organizzazione e nell’ergonomia dello studio dentistico, traducendosi in qualità e rapidità di esecuzione, in un elevato impatto positivo sulla tranquillità del paziente operato, nonché in una riduzione di segni e sintomi post-operatori.

L’intervento implantare diventa cosi “su misura sartoriale” per ogni singolo paziente.  

Descrizione del caso clinico
Uomo di 73 anni non fumatore con anamnesi negativa, che lamenta una forte insoddisfazione relativa all’efficacia di masticazione dovuta all'instabilità della protesi inferiore. Il paziente esprime il desiderio di potersi dotare di una protesi fissa su impianti, contenendo quanto possibile investimento economico e invasività chirurgica.

Per soddisfare entrambe le richieste proponiamo al paziente una protesi fissa avvitata su 4 impianti B1ONE (IDI Evolution) a carico immediato, da eseguire in chirurgia guidata con l’ausilio di una dima chirurgica sotto forma di provvisorio a lungo termine, costituito da una struttura in Cr-Co laser melting rivestita con un nuovo polimero certificabile a uso definitivo.

Al fine di evitare un eccessivo carico masticatorio e la compromissione degli impianti la protesi provvisoria viene munita – in prima battuta, al momento del carico immediato – di una dentatura estesa limitatamente al poligono implantare, già predisposta, da un punto di vista strutturale, all’aggiunta dei due sesti inferiori.

Sarà soltanto in un secondo momento, a osteointegrazione avvenuta, che verranno aggiunti gli elementi in cantilever in zona molare e che verrà ribasata la protesi per ottimizzare gli spazi a livello del piano gengivale.

La scelta di questi materiali rappresenta una delle tante opzioni e soluzioni messe a disposizione dal reparto IDIMAKERS, che permette al clinico di personalizzare al meglio la soluzione terapeutica per ogni singolo paziente e rispondere prontamente alle sue richieste ed esigenze.




Il flusso di lavoro è stato il seguente

  • Analisi protesica estetica e funzionale attraverso la realizzazione di un montaggio con denti preformati del commercio (tipo protesi totale).
  • Una volta stabilita la congruità di tale montaggio lo abbiamo usato come dima radiologica grazie all’applicazione sulle flange vestibolari di reperi radiopachi che ci hanno permesso di accoppiare il file DICOM della CBCT con i file STL ricavati dalla scansione del modello assieme allo stesso montaggio.
  • A questo punto, abbiamo eseguito un progetto implanto-protesico con il software REAL GUIDE, installando 4 impianti B1ONE (IDI Evolution) nell’area intraforaminale. Di questi impianti, i due distali sono stati posizionati tiltati allo scopo di ridurre quanto più possibile il cantilever distale e lo stress meccanico a livello delle componenti implanto-protesiche distali. Per garantire una perfetta passivazione della struttura protesica avvitata abbiamo inserito come componentistica protesica 4 link B1ONE regular: si è così ottenuto un adeguato posizionamento della protesi avvitata anche in presenza di disparallelismi implantari fino a 50° totali.




  • All’arrivo in studio della BLACK BOX (che contiene tutto il materiale necessario per procedere con l’intervento chirurgico e il carico immediato protesico) abbiamo programmato l’intervento. Nella foto, il dettaglio della mascherina chirurgica e della protesi provvisoria senza i molari in occlusione al fine di ridurre i carichi nella fase di osteointegrazione a carico immediato.




  • Tramite la dima chirurgica abbiamo inserito nella zona intraforaminale quattro impianti B1ONE (IDI Evolution) in linea con il progetto 3D precedentemente eseguito. Nella stessa seduta dopo l’inserimento dei 4 link sulla connessione implantare, abbiamo posizionato i cilindri provvisori e proceduto alla loro cementazione all’interno della protesi provvisoria, prefinita nella sua componente occlusale ed estetica dal reparto IDIMAKERS. In questo modo è stato possibile garantire precisione e passivazione della protesi.
  • Il paziente è stato dimesso con protesi provvisoria a lungo termine, per il momento mancante degli elementi dentali distali rispetto alle emergenze degli impianti tiltati distali in zona molare. Al paziente sono stati prescritti una terapia antibiotica a base di amoxicillina e acido clavulanico da accompagnare a un ciclo di sciacqui con clorexidina allo 0,20% e da una dieta priva di cibi resistenti e resilienti.
  • È stata eseguita una OPT post-operatoria di controllo.
  • Dopo 3 mesi abbiamo proceduto con la modifica della stessa protesi posizionata con protocollo di carico immediato. Tale modifica ha riguardato sia l’aggiunta dell’elemento distale (dente 36 e 46) attraverso un sistema con repere di posizionamento e adesione predisposto sin dall’inizio, sia con l’incremento della componente gengivale, al fine di ridurre gli spazi al di sotto della protesi, garantendo comunque la possibilità di un ottimale controllo igienico del paziente per mezzo di super floss e scovolini.
  • L’ortopantomografia a un anno mostra il perfetto equilibrio omeostatico dell’interfaccia osso impianti, la stabilità dei livelli ossei che si accompagna clinicamente a un trofismo ottimale dei tessuti molli perimplantari.







  • Il paziente si è dichiarato più che soddisfatto: ha ricevuto un intervento mininvasivo, a cui ha fatto seguito una fase post-operatoria pressoché inesistente. Il risultato è dato dall'inserimento di una protesi che consente al paziente di masticare in modo efficace, senza rinunciare all’aspetto estetico che risulta molto gradevole.




Si ringrazia il Dr. Vincenzo La Scala per la condivisione della sua esperienza clinica di un caso di protesi fissa su 4 impianti B1ONE in mandibola, progettata virtualmente e realizzata con carico immediato grazie al kit BLACKBOX sviluppata dal reparto IDIMAKERS di Idi evolution.

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