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01 Febbraio 2010

Un aiuto naturale per i tessuti parodontali

di Debora Bellinzani


Calcio e vitamina D si stanno rivelando elementi preziosi nel coadiuvare il trattamento della malattia parodontale: un gruppo di ricercatori statunitensi ha infatti dimostrato i progressi dei pazienti che hanno assunto per un lungo periodo questi supplementi pubblicando i risultati della ricerca sul Journal of Periodontology.
E, attraverso le pagine della rivista, ne promuovono l’utilizzo dal momento che i benefici che queste sostanze possono apportare alla salute orale sono ormai provati anche da altre ricerche.
“Alcuni dei dati disponibili, dai quali il nostro studio è partito, riguardano proprio l’ambito parodontale: NANHES III per esempio, la grande indagine statunitense svolta su più di 12.000 soggetti, ha dimostrato che un’assunzione di calcio inferiore al fabbisogno causa perdita di attacco clinico in modo direttamente proporzionale alla quantità di minerale ingerita” spiega Douglas Miley, ricercatore presso il Saint Louis University Center for Advanced Dental Education di Saint Louis, negli Stati Uniti; “la vitamina D, invece, ha già dimostrato le sue proprietà in riferimento ai processi infiammatori: è stato provato infatti che negli organismi in cui questa sostanza è carente è più facile riscontrare la presenza di infiammazione dei tessuti gengivali.”
Per testare l’effettivo apporto delle due sostanze i ricercatori hanno coinvolto 51 pazienti con un’età media di circa 62 anni in trattamento per curare una forma cronica di malattia parodontale, 23 dei quali assumevano calcio e vitamina D in forma di supplementi alimentari da più di 18 mesi.
“I soggetti che assumevano abitualmente i supplementi hanno mostrato di avere minore perdita di altezza della cresta alveolare (-19%), minore perdita di attacco clinico (-12%) e minore profondità di sondaggio (-7%), oltre a un numero inferiore di siti di sanguinamento rispetto ai pazienti dell’altro gruppo” afferma il ricercatore.
“Questo significa che l’assunzione mirata di calcio e vitamina D può davvero migliorare lo stato di salute di chi è affetto da malattia parodontale, soprattutto in una società come quella statunitense in cui la maggior parte della popolazione non assume attraverso la dieta una quantità adeguata di queste sostanza preziose non solo per la salute orale.
Attualmente le quantità raccomandate sono di 1.000-1.200 mg al giorno per il calcio e di 400-600 Iu (International units) quotidiani per la vitamina D perché l’azione antimicrobica di quest’ultima, e gli effetti del primo sulle strutture ossee, possano mostrare gli effetti benefici anche sui tessuti orali affetti da malattia parodontale cronica.”

Cross-sectional study of vitamin D and calcium supplementation effects on chronic periodontitis. J Periodontol 2009;80(9):1433-9.

GdO 2009;18

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