Da uno studio presentato a EuroPerio10, emerge che le persone sopravvissute a un attacco di cuore o che sono affette da diabete hanno maggiori probabilità di incorrere in malattie gengivali rispetto ai soggetti sani
A ribadire la correlazione tra malattia cardiaca, diabete e malattia parodontale è una ricerca è stata presentata a EuroPerio10, il principale congresso mondiale di parodontologia e implantologia organizzato dalla Federazione Europea di Parodontologia (EFP).
“Si tratta di uno studio osservazionale e non implica relazioni causali” ha affermato l’autrice del lavoro, la dottoressa Ida Stodle dell'Università di Oslo, in Norvegia. “Tuttavia, i risultati aumentano la consapevolezza sulle correlazioni tra le malattie croniche che colpiscono un gran numero di persone. Questa conoscenza può aiutare gli sforzi per prevenire queste malattie”.
La parodontite colpisce fino alla metà di tutti gli adulti nel mondo. Questo studio ha esaminato se la parodontite grave fosse più frequente negli individui con diabete o che avevano subito un precedente infarto. L’analisi ha incluso 4933 partecipanti selezionati casualmente del Trondelag Health Study (studio HUNT).
I partecipanti hanno completato alcuni questionari che vertevano su fattori socio-demografici e sullo stile di vita, farmaci e malattie come il diabete di tipo 2 e l’infarto del miocardio.
È stata eseguita una valutazione clinica dei denti e dei tessuti molli, oltre a un esame radiologico dentale. Sono stati misurati peso, altezza, pressione sanguigna e livelli sierici di colesterolo ed emoglobina glicata (HbA1c).
La dottoressa Stodle ha spiegato: “La presenza del diabete è stata valutata da questionari auto-riferiti e può includere un ampio spettro di gravità, da scarsamente controllato a ben controllato. Per questo motivo abbiamo anche esaminato la relazione tra malattie gengivali e HbA1c, che indica i livelli medi di zucchero nel sangue negli ultimi due o tre mesi. I pazienti con diabete sono a più alto rischio di complicanze quando i loro livelli di HbA1c sono 48 mmol/mol o superiori".
L’età media dei partecipanti era di 52 anni e il 56% era rappresentato da donne. Un totale di 147 (3,0%) partecipanti ha riportato un precedente infarto, 224 (4,5%) hanno dichiarato di avere il diabete, 165 (3,3%) avevano un’elevata HbA1c (48 mmol/mol o superiore) e 866 (17,6%) una parodontite grave.
I ricercatori hanno analizzato se il diabete, l’elevata HbA1c e un precedente attacco cardiaco predicessero la probabilità di avere gravi malattie gengivali. Le analisi sono state aggiustate per età, fumo, colesterolo sierico, circonferenza della vita e attività fisica; hanno altresì trovato associazioni significative tra diabete, HbA1c elevata, precedente infarto e malattie gengivali gravi con rapporti di probabilità, rispettivamente, di 1,4, 1,5 e 1,7.
Afferma la dottoressa Stodle: “I risultati mostrano che i pazienti con diabete avevano il 40% in più di probabilità di incorrere in gravi malattie gengivali rispetto a quelli senza diabete. I partecipanti con HbA1c alta avevano il 50% in più di probabilità di avere gravi malattie gengivali rispetto a quelli con livelli di HbA1c inferiori a 48 mmol/mol. Infine, i sopravvissuti a un attacco di cuore avevano il 70% in più di probabilità di avere gravi malattie gengivali rispetto ai partecipanti che non avevano mai avuto un attacco di cuore”.
In conclusione, “questo studio si basa su prove precedenti che suggeriscono che le persone con malattie gengivali corrono un rischio maggiore di avere un infarto e di sviluppare il diabete, e anche che quelle con diabete hanno un rischio maggiore di contrarre malattie gengivali. Nel loro insieme, i risultati indicano che il mantenimento della salute orale potrebbe anche giovare alla salute generale”.
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