La xerostomia è un effetto collaterale comune che si verifica dopo radioterapia RT per il tumore della testa e del collo (HNC) ed è dovuta al danneggiamento delle ghiandole salivari irradiate.
L'iposalivazione può avere pesanti effetti sulla qualità della vita dei pazienti in quanto può alterare il linguaggio, il gusto, la masticazione, la deglutizione, il sonno e la ritenzione di protesi rimovibili oltre a minacciare la salute orale in quanto la saliva possiede proprietà antimicrobiche, di lubrificazione, di tamponamento del pH e di supporto nella remineralizzazione.
Si è visto che la radioterapia tridimensionale convenzionale (3DCRT), per trattare i tumori orali e del collo (HNC), manifesta come frequente effetto collaterale l’iposalivazione, mentre la radioterapia a intensità modulata (IMRT), in quanto fornisce radiazioni più focalizzate rispetto alla 3DCRT, pare induca minormente all'iposalivazione.
Tipologia di ricerca e modalità di analisi
In uno studio pubblicato sul Journal of the American Dental Association di giugno 2018 è stata confrontata la portata del flusso salivare nei pazienti che hanno ricevuto 3DCRT e IMRT nel rispetto delle linee guida QUANTEC sull'iposalivazione e non. Gli autori hanno valutato i risultati in 96 pazienti con HNC che hanno ricevuto radioterapia (RT): 20 sono stati trattati con 3DCRT unilaterale, 17 hanno ricevuto 3DCRT bilaterale e 59 IMRT.
Gli autori hanno misurato la quantità di saliva intera stimolata prima del trattamento radiante, 3 e 12 mesi dopo la radioterapia. È stata definita iposalivazione la quantità di saliva intera stimolata inferiore a 3,5 grammi per 5 minuti.
Risultati
A 12 mesi, il 50% e il 54% dei pazienti trattati, rispettivamente, con 3DCRT unilaterale e IMRT hanno manifestato un’iposalivazione non statisticamente significativa rispetto a quella sviluppata dal 71% dei pazienti che hanno ricevuto 3DCRT bilaterale. Una percentuale più bassa di pazienti che hanno subito IMRT (27%) e 3DCRT unilaterale (5%) ha sviluppato una diminuzione del flusso salivare (<25% del basale) rispetto ai pazienti che hanno subito 3DCRT bilaterale (59%; P <.004).
Inoltre, un minor numero di pazienti - il cui trattamento ha soddisfatto le linee guida QUANTEC - ha mostrato conseguente iposalivazione rispetto ai soggetti il cui trattamento non ha soddisfatto completamente tali linee guida (39% contro 71%; P <0.002).
Conclusioni
Dai dati emersi in questo studio si può concludere che i trattamenti radianti 3DCRT unilaterale e IMRT provocano come effetto collaterale una minore iposalivazione rispetto al trattamento 3DCRT bilaterale.
Implicazioni cliniche
I pazienti con HNC trattati con moderne tecniche di radioterapia RT hanno un rischio più basso di sviluppare iposalivazione, in particolare se sono soddisfatte le linee guida QUANTEC. Da ciò ne può scaturire una diminuzione dell’insorgenza della carie dentale, una minore probabilità di dover ricorrere a estrazioni dentarie e di sviluppo di osteoradionecrosi post-estrattiva.
La gestione dei pazienti con HNC richiede la collaborazione di un team multidisciplinare comprendente dentisti, radiologi e oncologi.
Per approfondire
Tram Nguyen C, Lin S, Clark H, Hovan A, Wu J. Salivary flow rate after conventional and intensity-modulated radiation therapy. JADA 2018:149(6):432-41.
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