Nel post “ I fattori di rischio nelle parodontopatie” si è già posto in luce l’aspetto caratteristico del paziente anziano, la sua ridotta capacità di esercitare un’azione efficace di igiene orale.
Per contro, il mantenimento della salute orale diviene condizione indispensabile per evitare l’instaurarsi di forme di parodontopatia rapidamente progressivi che, non di rado, si trasformano anche in lesioni cariose delle superfici radicolari esposte. Come sempre è l’adesione, sotto forma di biofilm, sulle superfici stesse che determina questo processo che, non di rado, porta alla perdita degli elementi dentali.
Se a ciò si aggiunge la ridotta capacità a frequentare le strutture odontoiatriche – vuoi per motivi di mobilità, vuoi per minori capacità organizzative – diviene determinante la qualità dell’igiene domiciliare, eseguita attraverso presidi chimici e farmacologici che non abbiano effetti collaterali.
La scelta di un dentifricio che possa contemplare elementi naturali, per la diminuzione della placca batterica e di agenti proteici volti a trasformare il substrato di sviluppo della stessa, pare essere estremamente indicata in questi soggetti che necessitano di un sostegno preventivo quotidiano non potendo, per i motivi più sopra esposti, avere un contatto diretto con l’odontostomatologo. In aggiunta, dovendosi protrarre le misure preventive per periodi non quantificabili con precisione, l’impiego di dentifrici ad azione attiva e preventiva, poiché addizionati con enzimi antisettici, immuno-stimolanti e agenti proteici che ostacolano lo sviluppo del biofilm batterico, sembra essere la scelta migliore.
Lo scopo è semplice: eliminare la noxa patogena e non avere effetti indesiderati che numerosi antisettici orali hanno dimostrato di possedere se impiegati per periodi prolungati.
Con queste finalità, la scelta di un dentifricio versatile e ricco di principi attivi come quelli contenuti in Zendium parrebbe quella più idonea.