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15 Novembre 2016

Endocardite infettiva


L'endocardite infettiva è una malattia infiammatoria di origine microbica che coinvolge l'endocardio, il tessuto che riveste le cavità cardiache e molto più frequentemente le valvole cardiache. L'endocardite infettiva è causata dalla penetrazione nel circolo ematico di microrganismi, più frequentemente batteri, capaci di colonizzare queste strutture. Nei pazienti affetti da alcune patologie cardiache, il flusso turbolento del sangue può traumatizzare il rivestimento interno del cuore, promuovendo la formazione di agglomerati di fibrina e piastrine chiamati "vegetazioni". Queste costituiscono un importante fattore di rischio per la malattia, dal momento che rappresentano strutture a livello delle quali i microrganismi patogeni, successivamente all'ingresso nel torrente circolatorio, si localizzano con maggiore facilità. L'ulteriore deposizione di fibrina e piastrine, sigillano questi batteri all'interno di uno spazio difficilmente raggiungibile dagli antibiotici. L'infezione può disseminarsi in altri distretti corporei attraverso il distacco di frammenti delle vegetazioni. L'endocardite batterica è una malattia rara, ma potenzialmente mortale. Numerose procedure mediche, anche odontoiatriche, possono causare un transitorio aumento del numero di batteri nel circolo ematico, esponendo i pazienti predisposti al rischio di sviluppare questa complicanza.

Attualmente non esiste unanimità sulla profilassi dell'endocardite infettiva, e alcune delle raccomandazioni stilate da società scientifiche e agenzie governative in Europa e negli Stati Uniti risultano fortemente contrastanti fra di loro.

Comunque, secondo le più recenti linee guida europee stilate nel 2015 dall'European Society of Cardiology, la profilassi va effettuata unicamente nei pazienti ad alto rischio di sviluppare endocardite sottoposti a procedure odontoiatriche che richiedono la manipolazione della gengiva (inclusa l'ablazione del tartaro) o della regione periapicale del dente, oppure la perforazione della mucosa orale.

Le categorie di pazienti ad alto rischio di sviluppare endocardite infettiva, individuati dall'European Society of Cardiology, sono:

§ Pazienti portatori di valvole cardiache protesiche o nei quali siano stati utilizzati materiali protesici per riparare le valvole cardiache

§ Pazienti con storia di pregressa endocardite batterica

§ Pazienti con cardiopatie congenite cianogene non trattate

§ Pazienti con qualsiasi forma di cardiopatia congenita riparata con materiale protesico, per i primi 6 mesi dopo la procedura, o a vita in caso di shunt residuo o di permanenza di rigurgito valvolare.

In questi pazienti la profilassi antibiotica va effettuata con 2g di amoxicillina o ampicillina somministrati x os o EV in singola dose 30-60 minuti prima dell'intervento (nel bambino 50 mg/kg). In caso di allergia alle penicilline, la seconda scelta ricade sulla clindamicina 600mg (nel bambino 20 mg/kg) seguendo le stesse modalità e tempi di somministrazione.

 
 
 
 

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