La scelta dell'antibiotico topico, quindi, si impone per una serie di caratteristiche positive che permettono di evitare gli inconvenienti della somministrazione degli antimicrobici per via sistemica.
«La principale caratteristica dell'antibiotico topico» ricorda Magda Mensi, ricercatrice presso l'Università di Brescia, «sta nel fatto che permette di risolvere la fase acuta nell'arco delle 24-48 ore. Questo aspetto è molto importante dal punto di vista clinico, specie per chi opera nella libera professione, soprattutto nei casi in cui il paziente si presenta con un problema urgente, in come un ascesso acuto parodontale, una perimplantite in fase acuta o una pericoronarite sempre in fase acuta».
Con l'applicazione di un prodotto topico si riescono a risolvere i sintomi e i segni clinici del paziente nel giro di pochissime ore. «Ciò non potrebbe succedere con la somministrazione di un sistemico», riprende l'odontoiatra, «che deve essere somministrato per più giorni, richiede la compliance del paziente e non sempre raggiunge negli stessi tempi il risultato ottenuto con l'applicazione del topico». L'elenco dei vantaggi del trattamento locale non è terminato.
«Sicuramente vanno sottolineati l'elevata efficienza, l'alta concentrazione nel sito, il raggiungimento di livelli elevati di farmaco in pochissimo tempo, un basso carico sistemico (tanto che non vengono solitamente rilevati nel siero livelli di antibiotico) e un basso rischio di sviluppare resistenze batteriche». Inoltre il prodotto topico è facile e veloce da applicare: un fatto rilevante anche in termini di efficienza nello svolgimento della pratica professionale.
«Infine», aggiunge Mensi, «non necessita della compliance del paziente e può essere applicato anche dall'igienista su indicazione medica». Quali sono i presidi a disposizione? «Ne esistono vari, ma alcune soluzioni terapeutiche si sono evolute negli anni», risponde Mensi. «In questo contesto sono diventati disponibili i cosiddetti gel controlled-release, come doxiciclina iclato 14%, da poco in Italia, che in una serie di lavori ha dimostrato efficacia clinica, microbiologica e farmacocinetica».