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13 Novembre 2014

Gli interessanti meccanismi trasformativi dell’idrogel


«La realizzazione di questo prodotto ha rappresentato una sfida per l'antibioticoterapia, in cui era importante avere una sufficiente concentrazione di principio attivo per un tempo sufficiente, prevedendo quindi un lento rilascio per mantenerlo in sede il più possibile». A parlare all'incontro di Firenze è Matthias Hartmann, responsabile europeo Heraeus Kulzer GmbH, Hanau (Germania).

«Un aspetto estremamente complesso è stato quello di riuscire a ottenere un sistema per cui una sostanza mantenesse un'elevata concentrazione in sede orale e, al tempo stesso, un basso valore a livello sistemico». Ci sono voluti anni di ricerca e sperimentazione per giungere, come spiega Hartmann, alla realizzazione di «un idrogel che, in soluzione acquosa, diventa simile a un gel formando pseudolegami crociati.

L'aggregazione di blocchi di poliestere idrofobico porta a una stabilità tridimensionale, mentre la migrazione di blocchi idrofili verso l'esterno porta a una forte aderenza con le superfici esterne, prevenendo così la migrazione del gel dal sito d'azione». In altre parole, quando tramite l'applicatore il prodotto viene posizionato nelle tasche periodontali si ha un aumento di viscosità e uno stabile mantenimento in situ, assicurando il rilascio della doxiciclina nella tasca in concentrazione efficace a inibire la crescita dei batteri per almeno 12 giorni. Segue quindi un processo spontaneo di biodegradazione e riassorbimento che non rende necessaria la rimozione.

«La matrice è costituita da poliglicolidi e macrogol», puntualizza Hartmann. Sono queste sostanze che determinano tutte le caratteristiche citate e fanno sì che doxiciclina sia eluita lentamente dal gel nel fluido crevicolare gengivale, mentre la matrice si degrada per glicolisi in piccoli composti non tossici: lattato, glicoside, polietilene glicole». Il prodotto, infatti, non presenta effetti collaterali. Da ricordare infine che «doxiciclina ha un secondo meccanismo d'azione», aggiunge Hartmann.

«Oltre all'azione antibatterica, doxiciclina svolge un ruolo antinfiammatorio in due modi: da una parte inibisce la collagenasi dei granulociti, dall'altra ripristina il riassorbimento osseo inibendo alcune citochine proinfiammatorie».

 
 
 
 

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