L'ipersensibilità dentinale è definita come un dolore intermittente, acuto e di breve durata in risposta a stimoli termici, tattili, osmotici o chimici, derivante dalla presenza di dentina esposta, e che non può essere attribuito a nessun’altra causa o patologia dentale. Questa condizione, nelle sue forme più gravi, può influire sulla quotidianità dei pazienti portando ad un significativo deterioramento della qualità della vita con difficoltà a parlare, mangiare, bere o spazzolare i denti. Questa condizione è tutt'altro che rara, dal momento che, in forme diverse, colpisce più di una persona su dieci, principalmente giovani adulti di sesso femminile. I canini e i primi premolari sono i denti più comunemente coinvolti a causa della loro posizione prominente a livello dell'arcata mandibolare e mascellare. Come sempre succede, un'accurata diagnosi è fondamentale per stabilire un trattamento efficace. Prima di fare diagnosi di ipersensibilità dentinale, è necessario quindi escludere altre condizioni o patologie che possano manifestarsi con sintomi simili, tra queste carie dentali, infiammazioni gengivali, pulpiti, denti scheggiati o rotti, restauri fratturati, sensibilità post-restauro, sindrome del dente incrinato, perdita del sigillo marginale, smalto ipoplasico. Passaggi indispensabili sono un’accurata anamnesi, congiuntamente a una valutazione clinica e radiografia del dente coinvolto e degli elementi adiacenti. In particolare, è importante raccogliere informazioni sull'insorgenza della sintomatologia, l'intensità del dolore e la presenza di fattori che riducono o aumentano l’intensificarsi dei sintomi. Per quanto riguarda la valutazione clinica, il metodo più semplice per stimolare una risposta dolorifica sulla base di stimoli termici, è quello di utilizzare una siringa aria - acqua per soffiare aria a temperatura ambiente sulla superficie vestibolare del dente interessato. Tale manovra, eseguita per pochi secondi a una distanza di 10 mm dalla giunzione amelo-cementizia, mentre i denti adiacenti vengono isolati con rulli di cotone o dalle dita dell’operatore, determina un abbassamento di temperatura del dente, l'evaporazione del liquido dai tubuli dentinali aperti, un movimento del fluido al loro interno e, conseguentemente, dolore.
Lo Shiff Air Index quantifica il dolore in risposta allo stimolo evaporativo tramite un punteggio assegnato dall'operatore come:
Un metodo alternativo consiste nel passare con una sonda sulla superficie della giunzione amelo-cementizia e valutare la risposta del soggetto in base ad una scala di gravità.