Il trattamento dell'ipersensibilità dentinale mira a eliminare la sintomatologia dolorosa agendo mediante interazione neurologica diretta o blocco meccanico dei tubuli dentinali. Inoltre, i trattamenti possono essere di tipo domiciliare o realizzati alla poltrona odontoiatrica. L'approccio più comune prevede l'utilizzo giornaliero da parte del paziente di dentifrici specifici, mentre è indicato il ricorso a interventi professionali solo nei casi più gravi o refrattari. I dentifrici più comunemente utilizzati per la gestione dell'ipersensibilità possono contenere due tipi di agenti desensibilizzanti:
Una recente revisione sistematica ha concluso che il fluoruro stannoso, lo stronzio, l'arginina e il fosfosilicato di calcio presenti nei dentifrici, sono efficaci nella riduzione dell'ipersensibilità dentinale, suggerendo come l'uso di questi prodotti 2 volte al giorno, determini normalmente un rapido e considerevole sollievo dei sintomi nel giro di poche settimane.
Per quanto riguarda le terapie professionali, esse si basano sull'utilizzo di resine e adesivi dentinali, prodotti a base di glutaraldeide, ossalati, fluoruri o trattamenti con il laser associati ad applicazioni topiche di fluoruro di sodio. Tutti questi trattamenti si sono dimostrati essere più efficaci nella riduzione dell'ipersensibilità dentinale rispetto al placebo, mentre non ci sono ancora dati sulla maggiore efficacia di un dispositivo rispetto ad un altro.
I metodi descritti sopra sono indicati in presenza di modeste perdite di tessuto dentale, poiché in caso di perdite di sostanza più significative può essere indicata l'esecuzione di un'otturazione con materiali adesivi.
Nel caso in cui, la sintomatologia algica dovesse persistere, si possono prendere in considerazione opzioni molto più invasive fino alla terapia canalare dei denti coinvolti.
La gestione di un paziente che soffre di ipersensibilità deve essere comunque multifattoriale e oltra a rimuovere i fattori predisponenti o le cause di ipersensibilità, avere l'obiettivo di motivare il paziente: