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04 Luglio 2019

IL TRATTAMENTO DELL'IPERSENSIBILITA' DENTINALE


Il trattamento dell'ipersensibilità dentinale mira a eliminare la sintomatologia dolorosa agendo mediante interazione neurologica diretta o blocco meccanico dei tubuli dentinali. Inoltre, i trattamenti possono essere di tipo domiciliare o realizzati alla poltrona odontoiatrica. L'approccio più comune prevede l'utilizzo giornaliero da parte del paziente di dentifrici specifici, mentre è indicato il ricorso a interventi professionali solo nei casi più gravi o refrattari. I dentifrici più comunemente utilizzati per la gestione dell'ipersensibilità possono contenere due tipi di agenti desensibilizzanti:

  • quelli in grado di ridurre direttamente l'eccitabilità della componente nervosa, come gli ioni potassio;
  • quelli in grado di occludere i tubuli dentinali, riducendo così il movimento di liquido intradentinale e conseguentemente l'attivazione del
    nocicettore nell'area polpa/dentina, come fluoruro stannoso, sali di stronzio, arginina.

Una recente revisione sistematica ha concluso che il fluoruro stannoso, lo stronzio, l'arginina e il fosfosilicato di calcio presenti nei dentifrici, sono efficaci nella riduzione dell'ipersensibilità dentinale, suggerendo come l'uso di questi prodotti 2 volte al giorno, determini normalmente un rapido e considerevole sollievo dei sintomi nel giro di poche settimane.
Per quanto riguarda le terapie professionali, esse si basano sull'utilizzo di resine e adesivi dentinali, prodotti a base di glutaraldeide, ossalati, fluoruri o trattamenti con il laser associati ad applicazioni topiche di fluoruro di sodio. Tutti questi trattamenti si sono dimostrati essere più efficaci nella riduzione dell'ipersensibilità dentinale rispetto al placebo, mentre non ci sono ancora dati sulla maggiore efficacia di un dispositivo rispetto ad un altro.
I metodi descritti sopra sono indicati in presenza di modeste perdite di tessuto dentale, poiché in caso di perdite di sostanza più significative può essere indicata l'esecuzione di un'otturazione con materiali adesivi.
Nel caso in cui, la sintomatologia algica dovesse persistere, si possono prendere in considerazione opzioni molto più invasive fino alla terapia canalare dei denti coinvolti.
La gestione di un paziente che soffre di ipersensibilità deve essere comunque multifattoriale e oltra a rimuovere i fattori predisponenti o le cause di ipersensibilità, avere l'obiettivo di motivare il paziente:

  • A consumare con cautela cibi o sostanze acide, erosive per lo smalto
  • All'utilizzo giornaliero di dentifrici desensibilizzanti, il che deve essere considerato un atteggiamento di prima linea, in quanto non invasivo, economico ed efficace
  • Ad adottare una tecnica di spazzolamento corretta e ad evitare soprattutto l'utilizzo di dentifrici ad altra abrasività
  • All'utilizzo, in presenza di parafunzioni, di dispositivi notturni per la protezione dei denti dall'usura
  • All'utilizzo di prodotti contenenti fluoro che favoriscano i processi di remineralizzazione. 

BIBLIOGRAFIA:
  • West NX, Seong J, Davies M. Management of dentine hypersensitivity: efficacy of professionally and self-administered agents. J Clin Periodontol 2015; 42 (Suppl. 16)
  • Lin P-Y, Cheng Y-W, Chu C-Y, Chien K-L, Lin C-P, Tu Y-K. In-office treatment for dentin hypersensitivity: a systematic review and network meta-analysis. J Clin Periodontol 2013; 40: 53–64
  • Gallob J, Sufi F, Amini P, Siddiqi M, Mason S. A randomised exploratory clinical evaluation of dentifrices used as controls in dentinal hypersensitivity studies. J Dent. 2017 Sep; 64:80-87

 
 
 
 

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