I trattamenti oncologici, pur essendo in grado di garantire o prolungare la sopravvivenza dei pazienti, non sono esenti da complicanze.
La terapia chirurgica, in presenza di lesioni di grandi dimensioni, può esporre la cavità orale del paziente a massive mutilazioni, con ripercussioni non solo estetiche, ma anche funzionali. Grazie agli enormi progressi ottenuti nel campo della chirurgia maxillo-facciale, attualmente è possibile minimizzare i deficit conseguenti alla resezione oncologica della neoplasia. L'intervento ricostruttivo acquista quindi un'importanza fondamentale per garantire la miglior qualità di vita possibile ai pazienti sottoposti a questo tipo di procedure, divenendo parte integrante del trattamento del cancro orale. Sempre più frequentemente, infatti, anche in seguito ad ampie resezioni di tessuto malato, la ricostruzione viene effettuata durante il medesimo intervento, prelevando innesti di cute, muscolo e osso da altre sedi anatomiche.
La mucosite è la principale complicanza acuta legata alle terapie anticancro. Può essere conseguenza della tossicità della chemioterapia oppure provocata dal danno diretto delle radiazioni sui tessuti irradiati. Inizialmente la mucosite si manifesta come un'area eritematosa, che progredisce in erosione e ulcerazione della mucosa orale. Le ulcerazioni sono accompagnate da intenso dolore e influiscono notevolmente sulla qualità di vita e sull'alimentazione dei pazienti. Generalmente le ulcerazioni si risolvono spontaneamente a distanza di qualche settimana dal termine delle terapie oncologiche.
Altra complicanza molto comune, conseguente ai trattamenti anticancro, è rappresentata dalla riduzione del flusso salivare. Si manifesta prevalentemente nei pazienti radiotrattati, in seguito al danno diretto a carico del tessuto ghiandolare. La marcata riduzione della quantità di saliva comporta la perdita delle numerose funzioni che questo fluido biologico svolge a livello orale: detersione, tampone, rimineralizzazione, antimicrobica, lubrificazione, mediazione gustativa e formazione e spostamento del bolo alimentare. La conseguenza è un aumento della suscettibilità a infezioni e carie, una maggiore predisposizione a lesioni traumatiche, sensazione di secchezza, dolore generalizzato alle mucose orali, alterazioni del gusto e difficoltà di deglutizione.
L'osteoradionecrosi delle ossa mascellari è una delle più severe e debilitanti complicanze associate alla radioterapia del distretto testa-collo. Clinicamente si presenta come un'area di esposizione ossea, accompagnata o meno da dolore e infezione, che si sviluppa solitamente in aree sottoposte ad avulsioni dentarie, specie se traumatiche. Il rischio permane anche a distanza di molti anni dal termine della radioterapia.
Altre complicanze, che spesso si associano alle precedenti, sono: trisma dei muscoli masticatori, danni neurologici e lesioni cutanee (eritemi, ulcerazioni e necrosi).