Obiettivi Lo scopo del presente Modulo è quello di descrivere l’evoluzione degli strumenti rotanti e reciprocanti e delle tecniche di strumentazione endodontica, cercando di delinearne i vantaggi e i limiti in termini clinici.
Materiali e metodi Nel Modulo vengono descritti lo sviluppo e l’evoluzione degli strumenti endodontici rotanti in leghe al nickel titanio (NiTi) e i concetti alla base del loro utilizzo, fino alla recente introduzione degli strumenti reciprocanti.
Vengono analizzati gli aspetti tecnici che hanno portato a un miglioramento delle proprietà meccaniche con conseguente riduzione dei loro limiti, in particolare del rischio di frattura all’interno del canale. È stato analizzato il movimento reciprocante applicato agli strumenti NiTi, detti “reciprocanti”, e confrontato con il movimento rotante.
Le differenti tecniche di strumentazione sono descritte e analizzate in funzione della situazione clinica. Sono considerati anche i principali motori endodontici a controllo di torque e con le funzioni di reverse. Viene sottolineato come i motori endodontici abbiano un ruolo importante nel controllo dello stress meccanico che subisce lo strumento. Si tratta di stress torsionali quando si verifica un blocco (blockage) dello strumento in rotazione.
Si verifica, invece, fatica ciclica soprattutto nelle condizioni di canali curvi. Tali stress, se non conosciuti e non controllati, condizionano la longevità e aumentano il rischio di frattura dello strumento.
Risultati I primi strumenti NiTi rotanti, prodotti e commercializzati circa 25- 30 anni fa, erano costituiti da fase austenitica a temperatura ambiente; erano rigidi e con proprietà meccaniche delle leghe tali da presentare rischio di frattura intracanalare.
Più recentemente sono stati introdotti strumenti con leghe NiTi trattate termicamente o con combinazione di trattamenti termico e/o chimico. Gli strumenti prodotti con le nuove leghe NiTi presentano maggior resistenza, deformabilità, flessibilità e memoria di forma, permettendo il loro utilizzo in tecniche di preparazione di canali endodontici curvi e complessi e riducendo notevolmente il rischio di frattura. Il movimento reciprocante offre ulteriori vantaggi in termini di sicurezza e di controllo delle fasi di strumentazione e sagomatura del canale, offrendo la possibilità di ridurre il numero di strumenti da utilizzare.
La validità delle tecniche di strumentazione è stata valutata considerando i rischi di trasporto oltre apice, la capacità di mantenere l’anatomia del canale e di seguire le curvature, di asportare i detriti e di evitare false strade e perforazioni.
Conclusioni L’evoluzione delle leghe in NiTi – accompagnata da nuovi disegni delle spire, delle sezioni e delle conicità – ha consentito di disporre e scegliere fra le numerose tecniche e di poter quindi affrontare casi semplici e complessi con differenti e più appropriati approcci. I motori endodontici e gli altri innovativi dispositivi (per esempio, i rilevatori elettronici) hanno ulteriormente migliorato le procedure.
Le grandi potenzialità di questi strumenti rendono possibile poter trattare casi con anatomie 3D complesse (canali curvi e con sezioni ovali e nastriformi ecc.), con quadri clinici a elevata carica batterica e con dentine ipermineralizzate in canali pressoché ostruiti. L’endodontista e l’odontoiatra hanno ora la possibilità di operare in tempi più rapidi e con meno rischi.
Significato clinico Emerge che nuovi strumenti comportano nuove tecniche che devono essere studiate e valutate in seri studi di laboratorio e poi applicate in ampi studi e trial clinici onde poterne riconoscere la validità scientifica e clinica.
L’operatore (sia l’odontoiatra che l’endodontista specialista) deve poter disporre di solide basi razionali e concrete conoscenze tecniche relative agli strumenti e alle metodiche che decide di utilizzare, onde poter procedere in sicurezza verso il miglior risultato clinico.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.06.2021.15
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