On line le proposte che IDEA formulerà domani al Ministero per risolvere le criticità sull’applicazione del DPCM. Intanto nessuna indiscrezione dall’incontro tra Ministero, Regioni, CAO e sindacati odontoiatrici
In vista della riunione di domani 30 ottobre tra le associazioni di riferimento delle ASO, il sindacato ed i funzionari del Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute -dovrebbe partecipare anche la CAO come organo sussidiario dello Stato sui temi odontoiatrici- IDEA ha affidato al web un documento in cui vengono indicate le criticità rilevate nell’applicazione del DPCM e le proposte che saranno avanzate.
“Abbiamo raccolto le istanze della categoria realizzando un documento che racchiude buona parte delle criticità che abbiamo raccolto anche grazie alla collaborazione dei colleghi e delle colleghe in questi mesi”, dice ad Odontoiatria33 la presidente IDEA Rossella Abbondanza (nella foto).
“Nonostante la propria natura non strettamente di carattere sindacale”, chiarisce la presidente Abbondanza, “ci siamo impegnate per dare voce alle istanze delle ASO che in particolare, in questo momento storico, hanno bisogno di maggior tutela”.
Tra le problematiche evidenziate (a questo link il documento integrale), IDEA indica come “il recepimento delle varie Regioni è avvenuto spesso in modo difforme e soprattutto, in alcuni casi, contrario al dettato del DPCM, creando così un grave pregiudizio per alcuni lavoratori in violazione dell’art. 3 della Costituzione, se pur tali recepimenti potrebbero considerarsi migliorativi per i lavoratori”. “Le istanze di quelle Regioni che si sono discostate dal dettato del DPCM –continua il presidente di IDEA- ancor di più pongono l’accento sulla necessità di modificare alcuni articoli dello stesso in quanto la formulazione odierna impedisce di mantenere il livello occupazionale”.
Queste alcune delle criticità evidenziate da IDEA e le proposte che avanzerà domani al Ministero:
Esenzione conseguimento dell’Attestato di qualifica/certificazione
La proposta è quella di aumentare da 5 a 10 gli anni antecedenti l’entrata in vigore del DPCM in cui le ASO possano dimostrare i 36 mesi di assunzione.
Inquadramento contrattuale
La proposta è quella di estendere l’esenzione di cui all’art. 11 del DPCM (quello che prevede l’esclusione del conseguimento dell’attestato per chi può dimostrare 36 mesi di assunzione) avvenga per tutti coloro che di fatto possano dimostrare di aver svolto attività lavorativa con le medesime mansioni dell’ASO, pur essendo di fatto assunte con una mansione differente, purché per analogia corrispondente ai livelli previsti per l’Assistente alla poltrona dai CCNL applicabili ai rapporti di lavoro.
Riconoscimento crediti formativi e titoli pregressi
La proposta è, mantenendo la possibilità delle Regioni di valutare i titoli pregressi, sarebbe necessario intervenire sul limite minimo e/o massimo di percentuale da riconoscere ai titoli pregressi, uniformando i criteri, oggi diversi, adottati dalle varie Regioni e prevedere la possibilità di applicare l’esenzione di cui all’art. 11, comma 1, del DPCM a tutti quei soggetti che abbiano conseguito il titolo di ASO a seguito di corsi professionalizzanti di almeno 500 ore realizzati da enti a ciò abilitati.
Requisiti di accesso ai corsi
La richiesta è quella di rivedere l’obbligo di adempimento al diritto dovere all’istruzione e formazione professionale ai sensi della normativa vigente perché impedirebbe a molti lavoratori oggi in attività, ma senza le 36 mesi di occupazione, di conseguire l’attestato.
Aggiornamento obbligatorio
La richiesta è quella di considerare come anno solare l’obbligo di conseguire le 10 ore di aggiornamento obbligatorio e non dalla data di entrata in vigore del DPCM.
Invece nessuna indiscrezione è al momento trapelata, dalla riunione svoltasi questa mattina per verificare le strade da percorrere per cercare di risolvere i problemi legati al profilo dell’ASO nell’abito della Conferenza dei servizi tra il Ministero e le Regioni, tra i rappresentanti del Ministero, quelli delle Regioni collegati in video conferenza, i rappresentati CAO, in qualità di organo sussidiario dello Stato sui temi odontoiatrici, ed i rappresentanti dei sindacati odontoiatrici di AIO ed ANDI.
Alcuni dei presenti, sentiti da Odontoiatria33, hanno preferito non dare anticipazioni essendo ancora questa una fase di confronto e di valutazione delle possibili soluzioni.
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