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29 Ottobre 2015

Dopo 9 anni AIDI cambia presidente. Il passato ed il futuro della professione, e dell'associazione, dalle parole del prossimo past-president Marialice Boldi


Penso che nessuno nel settore dentale abbia, anche solo per un attimo, pensato che la dott.ssa Marialice Boldi, una volta lasciata la carica di presidente AIDI, potesse dedicarsi all'uncinetto nella sua casa di Aosta.

Ed infatti lo smentisce nell'intervista che mi ha concesso a pochi giorni dal XXV Congresso nazionale in programma a Bologna dal 19 novembre durante il quale sarà ufficializzato il passaggio di consegne alla presidenza con la dott.ssa Abbinante (nella foto con la dott.ssa Boldi).

Da sempre nell'AIDI, mi fa notare la sua tessera numero 15, ma non da sempre igienista dentale. Si laurea infatti in scienze biologiche e per lungo tempo insegna chimica e biologia, prima in Svizzera e poi al liceo scientifico di Aosta.

"In famiglia si parlava solo di denti", mi dice ricordando che suo marito è odontoiatria e sua sorella, la Sen. Rossana Boldi, è ortodontista a Tortona, "e visto che non so stare zitta mi sono decisa ad iscrivermi alla scuola per igienisti dentale dell'Università di Genova diplomandomi nel 199, diploma che ho poi convertito in laurea".

"Fui subito conquistata dal progetto AIDI ideato da Gianna Nardi", continua a raccontare. "Mi coinvolsero da subito, prima come presidente Regionale Valle D'Aosta, poi dal 2003 al 2006 nel Direttivo Nazionale come vicepresidente e dal 2006 ad oggi, per ben 9 anni, come presidente nazionale".

Con che spirito lascia la carica di presidente AIDI?

Da un lato sono contenta, in questi anni ho davvero dato tutto il possibile e non mi sono certo risparmiata. A volte mi viene addirittura il sospetto di essere un po' obsoleta, un po' vecchio stile, attaccata alle regole, al senso del dovere. Dal 15 novembre tornerò ad avere più tempo per me, la mia famiglia, a cucinare e invitare più spesso gli amici a cena, a giocare a golf.

Non proverà un senso di vuoto?

Non lo so, me lo chieda tra qualche mese.

Che AIDI lascia alla neo presidente Abbinante?

Lascio certamente un'Associazione in ottima salute. I soci sono in continua crescita, la segreteria organizzativa è molto efficiente, il Congresso annuale riscuote sempre maggior successo (quest'anno siamo a 600 iscritti), i rappresentanti regionali sono sempre più attivi e propositivi per cui numerosi sono gli incontri formativi gratuiti e di indubbia qualità, gli sponsor sono numerosi.

Se lascia un AIDI in salute, come lascia la professione?

La professione, purtroppo, non è in altrettanto buona salute. Nonostante le statistiche dicano che circa il 90% dei laureati trova lavoro entro il primo anno dalla laurea, i giorni lavorativi sono spesso diminuiti e la retribuzione inadeguata. Certamente il momento di crisi e i numerosi centri low cost condizionano pesantemente tutto il comparto dentale ma gli igienisti dentali devono sempre combattere contro la piaga dell'abusivismo: in molti, troppi, studi odontoiatrici sono ancora le assistenti ad occuparsi dell'igiene orale. Inoltre l'igienista dentale non trova ancora spazio all'interno del SSN.

Come è cambiata la professione di igienista dentale da quando ha cominciato ad impegnarsi politicamente per i suoi colleghi?

Gli igienisti dentali, in questi ultimi anni, sono molto maturati e hanno acquisito maggior consapevolezza e coscienza della professione. La formazione universitaria è indubbiamente migliorata e, senza timore di essere smentita, posso dire che in genere i laureati in igiene dentale in Italia non hanno nulla da invidiare ai laureati degli altri paesi europei e non. Anche se molto lentamente veniamo "accettati" dagli odontoiatri come collaboratori e non come sottoposti. Spesso accade che entrati negli studi "per legge", poi veniamo apprezzati e valorizzati. Sempre più spesso mi sento dire: "sai che avevi ragione, l'Igienista è una preziosa risorsa per il mio studio".
Certo, la strada da percorrere è ancora lunga per arrivare ad avere la libertà d'azione, di decisione terapeutica, di considerazione di cui godono i colleghi stranieri. Sia ben chiaro,l'atto sanitario appartiene al medico, all'odontoiatra. Ma quando, al pari di tutte le altre professioni sanitarie, chiediamo che si cominci a parlare di art. 566, non chiediamo di allargare le nostre competenze ma svilupparle in funzione di una maggiore agilità e miglioramento del servizio offerto ai pazienti.

Quali sono i rimpianti più forti? La cosa che rimpiange più di altre di non essere riuscita a portare a termine?

Beh, la risposta è facile, nonostante tutto l'impegno personale,(unitamente a tutti gli altri Presidenti delle Professioni Sanitarie) siamo ancora in attesa dell'Albo e degli Ordini professionali.
Ci sono poi altre cose su cui recriminare: il "cailler des doleances"potrebbe essere piuttosto lungo; un rimpianto è certo quello di non essere riuscita a far comprendere a tutti gli Igienisti dentali l'importanza di iscriversi ad un'associazione (meglio se AIDI, ovviamente): oltre il 50% manca all'appello.

Quali le soddisfazioni?

Si identificano con i successi dell'Associazione: la crescita, la rappresentatività, l'apprezzamento da parte delle Istituzioni e della maggior parte dei colleghi (....certo, non si può piacere a tutti!), l'essere uscita immacolata dall'esame della Guardia di Finanza, l'aver sino ad ora vinto le cause legali in cui l'Associazione è stata coinvolta... E poi ci sono gli incontri personali che si sono trasformati in preziose amicizie, la stima e l'affetto di molti colleghi.

Mi è sembrato, seguendola in questi anni, che molte delle battaglie portate avanti siano state vissute anche sul fronte personale e non solo politico. E' difficile riuscire a rimanere distaccati?

Io sono abituata ad impegnarmi a fondo in quello che faccio, quindi è logico che il mio coinvolgimento emotivo sia stato molto forte. AIDI per tutti questi anni ha occupato un posto importante nella mia vita, per l'Associazione ho lasciato da parte i mie hobbies, ho trascurato molti amici, spesso anche la famiglia. Ogni battaglia intrapresa dall'AIDI, sia istituzionale che legale, è sempre stata una mia battaglia perché davvero non mi arrendo mai. Prenda ad esempio la lotta avviata per veder riconosciuto il diritto per gli igienisti dentali di aprire uno studio autonomo al pari di altri appartenenti alle professioni sanitarie (fisioterapisti, podologi, logopedisti, dietisti....). Abbiamo perso il ricorso al TAR dell'Emilia Romagna ma siamo talmente convinti di avere ragione,che abbiamo presentato ricorso al Consiglio di Stato.

Torniamo al 15 novembre, quando la dott.ssa Abbinante sarà pienamente operativa. Non ci credo che si dedicherà alla cucina per gli amici abbandonando la scena associativa. Cosa farà?

Sa, nella mia famiglia, la politica è pane quotidiano, per cui difficilmente mi metterò a "fare la calzetta", come dicono a Milano: vedremo.

Norberto Maccagno

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