27 Marzo 2023

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La Digital Dental Week, sulla quale torneremo nelle prossime settimane, ha ospitato un’eccellente relazione della prof.ssa Elisabetta Cotti dell’Università di Cagliari, lo si può rivedere iscrivendosi gratuitamente a questo link.  

Il tema intrigante era quello delle patologie periapicali di origine endodontica, una piaga dell’odontoiatria perché, se essa riguarda il 5% degli elementi dentali, rapportata su scala individuale, appartiene a un paziente su due. Il che non pare irrilevante. 

La possibilità di guarigione di queste lesioni ossee è fortemente connessa con la bontà dei ritrattamenti, siano essi ortogradi o chirurgici, e, fatto non irrilevante, dalla risposta dell’ospite. 

In questo ambito l’uso di farmaci – non strettamente legati alla componente microbiologica, che riguardano indirettamente la modulazione della risposta immune – pare essere elemento non secondario nell’attivare risposte favorevoli e processi di guarigione accellerati. Il fatto non sorprende ma fa riflettere; un atteggiamento meccanicistico e non medico nei confronti di queste problematiche che, non di rado, portano all’avulsione degli elementi dentali coinvolti, rappresenta un limite che l’odontoiatria odierna non ha ancora preso in esame seriamente. 

Gli spunti offerti dalla prof.ssa Cotti mi sono parsi illuminanti e mi piaceva portarli alla ribalta quale segno tangibile di un paradigma di comportamento che vuole, nuovamente, l’odontoiatra medico e non artigiano. 

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