Obiettivi La pandemia COVID-19 ha avuto forti ripercussioni sull’intero sistema sanitario coinvolgendo anche strutture e professionisti odontoiatrici. Nella prima fase pandemica l’erogazione delle cure odontoiatriche si è limitata alle situazioni emergenziali.
Le fasi successive comporteranno il graduale ritorno a un’attività clinica odontoiatrica di necessità estesa a quei trattamenti sospesi o che comunque non possono attendere sine die senza prevedibile detrimento della salute orale dei pazienti.
Discussione L’attività odontoiatrica si svolge a distanza ravvicinata su paziente privo di protezione per le vie aeree con possibile generazione di aerosol infetto. Allo stato non esistono procedure in grado di eliminare completamente il rischio di contagio sia per il paziente sia per l’operatore. Si profilano quindi ipotesi di responsabilità professionale dell’odontoiatra nei confronti del paziente in caso di contagio professionale, per cui assumono un rilievo centrale le raccomandazioni o le buone pratiche emanate da istituzioni o società scientifiche secondo quanto previsto dalla legge 24/2017 (cosiddetta legge Gelli- Bianco).
Si discute la possibilità che l’emergenza COVID-19 possa portare, quantomeno in determinate circostanze, a un’attenuazione di taluni profili di responsabilità di professionisti e strutture sanitarie per richieste di risarcimento avanzate dal paziente che lamentasse un contagio “sanitario” ovvero da parte del lavoratore che intenti un’azione nei confronti del datore di lavoro. Molteplici le interpretazioni ancorate da un lato all’effettiva disponibilità di valide misure precauzionali e di prevenzione basate sulle evidenze scientifiche disponibili al momento storico in cui il contagio sanitario da SARS-CoV-2 si è verificato e dall’altro sulla verifica del perché tali eventuali precauzioni non siano state rispettate. L’eventuale illecito potrebbe configurarsi soltanto ove valide misure precauzionali fossero disponibili e il sanitario se ne sia discostato immotivatamente.
Per la responsabilità verso il paziente un ruolo centrale è svolto dalla possibilità del sanitario di dimostrare l’indicazione al trattamento (in quella fase pandemica/epidemica) dopo accurato bilanciamento dei rischi collegati alle varie opzioni (soprassedere, rinviare, procedere). L’informazione all’assistito per il COVID-19 ha il duplice scopo di ottenerne la più alta compliance alle precauzioni (triage, comportamento in studio ecc.) e di renderlo edotto circa il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19. Il contagio da SARS-CoV-2 in occasione di lavoro rappresenta un aumento del rischio biologico tipico delle strutture odontoiatriche, per cui sono necessarie azioni sul Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e in termini di sorveglianza sanitaria dei lavoratori da parte del medico competente.
All’interno delle strutture odontoiatriche possono individuarsi lavoratori esposti a rischio specifico o generico aggravato, donde la concreta configurabilità dell’infortunio del lavoro con conseguente indennizzabilità del contagio da SARS-CoV-2 da parte dell’INAIL. Diversi i presupposti di una responsabilità civilistica o penale del datore di lavoro che richiedono la dimostrazione dell’illecito o del reato.
Conclusioni L’attività odontoiatrica si svolge a distanza ravvicinata e su paziente privo di protezione per le vie aeree potendosi produrre quantità significative di aerosol infetto. La situazione pandemica ha creato nuovi profili di responsabilità professionale sia nei confronti del paziente sia nei confronti del lavoratore.
Significato clinico La conoscenza delle procedure per la prevenzione del contagio nonché dei nuovi profili di responsabilità nei confronti di lavoratori e pazienti conduce il professionista a una pratica più consapevole e attenta. Le istituzioni e le società scientifiche hanno un ruolo centrale nel fornire indicazioni tese alla prevenzione del rischio, le quali dovranno essere calibrate e revisionate sistematicamente al mutare dello scenario della pandemia dato il valore medico-legale che la legge conferisce loro.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.07.2020.07
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