Obiettivi L'obiettivo della presente revisione della letteratura è quello di determinare gli eventi avversi derivanti dalla pratica ortodontica, anche se in letteratura non è frequente riscontrare la descrizione di tali eventi.
Materiali e Metodi La ricerca degli articoli è stata realizzata nel database PubMed utilizzando le parole chiave "adverse event", "adverse events" e "orthodontics" separate dall'operatore booleano "AND".
Verificando i criteri di inclusione e di validità delle variabili in base ai quali sono stati cercati i dati, i riferimenti bibliografici sono stati gestiti accertando nel riassunto la specificità del tipo di studio, del campione, dei risultati, della discussione e delle conclusioni.
Risultati La ricerca iniziale ha prodotto 68 citazioni, di cui 49 sono state eliminate perché non soddisfacevano i criteri di inclusione; i restanti 19 studi sono stati scelti per l'analisi qualitativa. Poiché questi ultimi sono stati condotti utilizzando metodologie differenti, non è stato possibile realizzare un'analisi quantitativa.
I principali eventi avversi presi in esame sono stati: riassorbimento radicolare, danno pulpare, danno parodontale, inalazione o ingestione di apparecchiature ortodontiche, ipersensibilità al nichel e ad altri materiali ortodontici, ipersensibilità al paracetamolo, limitazioni al movimento dentale e disfunzione cranio-mandibolare.
Discussione e Conclusioni Dalla rassegna emerge l'importanza della documentazione medica e dentale, della documentazione diagnostica completa, del consenso informato scritto e di un corretto protocollo di trattamento.
La maggior parte degli eventi avversi associati all'ortodonzia sono di bassa o moderata severità. In molti casi gli eventi avversi possono essere evitati.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.03.2017.05
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