Grazie alla tecnologia, ai nuovi materiali e alla ricerca – anche italiana – l’odontoiatria conservativa e restaurativa permette oggi di preservare il dente e raggiungere risultati straordinari. Ne abbiamo parlato con il professor Lorenzo Breschi che guida l’AIC nel biennio 2018/2019 ed è impegnato in gruppi di ricerca e ruoli associativi internazionali.
Qual è la missione di AIC?
La nostra Accademia si occupa di conservativa ed è stata fondata trent’anni fa. Recentemente ha mutato il suo nome, includendo anche la restaurativa. Questa estensione ci ha portato a coinvolgere sempre più anche l’odontoiatria restaurativa indiretta oltre a quella diretta che è sempre stata l’anima dell’Accademia. Mi piace sempre ricordare che è nata dalla volontà di Fabio Toffenetti e Giancarlo Pescarmona, i due nostri Soci Fondatori ai quali guardiamo con grande affetto e stima.
Perché oggi ci si dovrebbe associare all’Accademia?
Innanzitutto perché abbiamo un grande gruppo di Soci Ordinari, circa 1200 (dei quali 92 sono Soci Attivi), che si incontrano una volta all’anno nel Congresso che organizziamo nel secondo week end di maggio e poi nel corso che teniamo tra ottobre e novembre. Il Congresso affronta tutte le tematiche di odontoiatria restaurativa legate all’adesione perché l’odontoiatria adesiva è diventata il vero cuore della restaurativa. AIC è in grado di offrire lo stato dell’arte dell’odontoiatria restaurativa adesiva intesa come riabilitazione a 360°.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.08.2018.02
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