Guglielmo Campus è coordinatore ufficiale del Centro italiano di collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di Comunità, con sede all’Università degli Studi di Milano presso l’UOC di Odontostomatologia 1 dell’Azienda Ospedaliera Santi Paolo e Carlo, e Maria Grazia Cagetti ricopre il ruolo di vice-coordinatore o coordinatore non ufficiale presso il medesimo Centro. Con entrambi abbiamo approfondito finalità e attività dell’Organizzazione nell’ambito della salute orale.
Quali finalità ricopre e quali attività promuove l’OMS nell’ambito della salute orale?
G.C. Nel 2015 è stata adottata la dichiarazione di Tokyo per le cure odontoiatriche e la salute orale. Con questa dichiarazione si invitano i responsabili delle politiche sanitarie a intraprendere azioni per ridurre il carico globale delle malattie orali, per promuovere un maggiore accesso ed equità ai servizi di salute orale e per integrare i programmi di salute orale nell’ambito più ampio della salute generale.
L’OMS ha identificato strategie chiave per migliorare la salute orale, con particolare attenzione alle popolazioni fragili ed emarginate per le quali l’accesso all’assistenza sanitaria odontoiatrica è limitato o del tutto assente. Queste strategie includono sia l’implementazione di programmi di prevenzione efficaci anche in termini di costi (un esempio è rappresentato dalla riduzione dell’incidenza di carie in età scolare attraverso programmi di spazzolamento supervisionato) sia di assistenza primaria incentrata sul paziente.
Il programma di salute orale che l’OMS sta attualmente implementando si basa su una roadmap triennale (2019-2021) che comprende un mix di lavoro normativo e supporto pratico ai paesi membri.
È da segnalare il documento dello scorso dicembre dell’executive board che finalmente ha messo all’ordine del giorno dell’Assemblea Generale un punto riguardante la salute orale. Il documento descrive quali saranno gli obiettivi e le azioni dell’OMS per questo nuovo decennio. I punti più salienti del documento sono: la raccolta dati sullo stato di salute orale globale; la riduzione dell’uso dell’amalgama dentale nell’ambito della Convenzione di Minamata sul mercurio; lo sviluppo di una guida tecnica sulla prevenzione e il controllo della carie della prima infanzia; lo sviluppo e il supporto all’uso della tecnologia mobile per migliorare la consapevolezza e l’educazione per combattere le malattie orali e i relativi fattori di rischio.
Quando parliamo di odontoiatria di comunità che cosa si intende esattamente?
M.G.C. La sua domanda la dice lunga, perché sicuramente non chiederebbe a un odontoiatra, quali noi siamo, di spiegare ai colleghi cosa sia, per esempio, l’ortodonzia! In realtà, aimè, l’odontoiatria di comunità è una disciplina talmente poco applicata in Italia da essere in gran parte misconosciuta.
L’odontoiatria di comunità è quella disciplina che ha come target non il singolo paziente, ma una popolazione o un sottogruppo di essa. Attraverso la raccolta di dati epidemiologici sulla prevalenza e incidenza delle patologie orali evidenzia i bisogni di salute orale di una data popolazione in modo da poter pianificare e portare avanti progetti di promozione e prevenzione orale.
Ogni anno, il primo giorno di lezione di odontoiatria di comunità agli studenti del Corso di Laurea di odontoiatria della Statale di Milano, in cui insegno, chiedo se siano mai stati coinvolti in un programma di odontoiatria di comunità. Il massimo che ottengo è che su 60 studenti, 2 o 3 alzino la mano e mi raccontino di una lezione di promozione di salute orale svolta alle elementari o medie da un genitore (odontoiatra o igienista dentale) di un compagno di classe.
Quindi, se pur lodevoli iniziative, si tratta di eventi sporadici eseguiti da volontari non specificatamente preparati. Allora mi diverto a raccontare che quando frequentavo le elementari a Cagliari in una scuola pubblica in cui si facevano i tripli turni per l’alto numero di scolari, venivamo sottoposti oltre che alla schermografia e agli eventuali richiami vaccinali anche a una seduta semestrale di fluoroprofilassi con ionoforesi. Di tutto ciò non resta più niente, la medicina scolastica è stata smantellata da tempo e con essa anche l’odontoiatria di comunità in ambito scolastico.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2021.02
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