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08 Febbraio 2019

Estetica: dalle sirene “social” al ruolo dell’odontoiatra. Poiesis analizza i trend


Obiettivo: sorriso perfetto in un viso perfetto. E del sorriso fanno parte le labbra. “Sono i nostri pazienti a considerare in tutta naturalezza un intervento sui tessuti molli periorali, si fidano del loro Odontoiatra, e noi possiamo dare loro delle risposte, giusto partendo da un diverso punto di osservazione e chiaramente previa formazione di qualità”. Milvia Di Gioia presidente della società scientifica Poiesis (società scientifica che dal 2009  si propone di promuovere l’estetica in odontoiatria) conferma che l’estetica periorale è un punto di forza non solo nelle prospettive ma nell’attualità dell’odontoiatria. Con lei e con Camilla Molinari, responsabile comunicazione Poiesis, si parte da lontano, da uno studio apparso sui media che evidenziava un nesso tra la voglia di “selfie”e di farsi ritrarre in foto da condividere sui social e la crescente attenzione al ritocco estetico del viso.   


Dott.ssa Molinari, questo incide anche sul sorriso sui denti e le labbra?

Sì. È la dismorfofobia da Instagram o Snapchat, la visione distorta dell’immagine corporea, che sta portando a un vertiginoso aumento degli interventi estetici soprattutto tra le giovanissime Millenials. Si arriva dal dentista, così come dal medico estetico, con il proprio selfie modificato, photoshoppato, ritoccato con tutti i filtri possibili. E si vuole diventare quello che ogni giorno sui social diciamo di essere. Gli italiani che vogliono denti bianchissimi sono 120.000 e il mercato è in crescita del 15% ogni anno. Un business da 30 milioni di euro a cui si aggiunge il miliardo di euro speso per dentifrici, gel, strisce, collutori e altri schiarenti 'fai da te' usati da un italiano su due. Lo stesso dicasi per l’allineamento con apparecchi invisibili ed estetici nonché per le faccette dentali. Il tutto incorniciato da labbra carnose e perfette. E non è nemmeno più un discorso economico. Se una volta a fare ricorso ai trattamenti estetici erano le donne più benestanti, oggi si mettono i soldi da parte per un trattamento e si fanno altre rinunce.  


Questo in tutte le fasce d’età?  

Sì. I pazienti molto giovani sono meno esigenti perché più insicuri degli adulti. Sono meno preparati e meno consapevoli di quello che stanno facendo quindi sono anche più spaesati. Per questo si affidano di più al medico, chiedono informazioni e consigli, e il nostro lavoro è quello di guidarli verso la scelta migliore. Il mondo dei social apre peraltro nuove interessanti prospettive come il confronto immediato tra persone che vivono in paesi diversi, con abitudini e canoni differenti. In società sempre più cosmopolite e polietniche ci si chiede che cosa sia effettivamente “bello”. Sul senso estetico si può ampiamente discutere e questo sarà proprio il cuore pulsante del nostro Congresso Poiesis del 13 aprile a Verona, dal titolo “Guardiamo il mondo in faccia”: modelli culturali diversi rispondono a criteri estetici diversi. 


Quali gli interventi estetici in aumento tra quelli che sembrano legati all’uso dei social? 

L’area del sorriso è diventata determinante ed ha spesso a che fare con una questione di autostima. I denti inferiori sono poco considerati, a patto che l’arcata superiore sia ampia, bianca, con incisivi dritti e di forma regolarissima. Piacciono i menti prominenti senza eccessiva mobilità, nessuna piega naso-geniena e addio al codice a barre, quelle piccole fastidiossime rughe sul labbro superiore tipiche del paziente fumatore. I profili mandibolari devono essere definiti. Va da sé che filler all’acido ialuronico e botulino sono le terapie che vengono più spesso domandate ed eseguite, poiché relativamente veloci e poco dolorose. Iniziano anche le richieste per la riduzione del famoso “doppio mento”, trattamento che richiede tuttavia conoscenze anatomiche specifiche e che non sempre dà i risultati attesi. 


Ci sono differenze tra come si vedono donne e uomini? 

Entrambi i sessi sono alla ricerca di armonia e benessere attraverso lo star bene con il proprio viso. Diciamo che le donne sono meno reticenti, hanno le idee più chiare e non si vergognano a chiedere. Gli uomini o per meglio dire i ragazzi, si lasciano guidare più timidamente dal medico. Possono variare gli obiettivi. Per esempio il famoso angolo mandibolare alla Ridge di Beautiful piace molto ai maschi che quindi si sottopongono volentieri all’aumento di volume con acido ialuronico. Le donne al contrario ricorrono di frequente all’iniezione di tossina botulinica nella zona dei masseteri non solo per ridurne la contrazione da serramento o bruxismo, ma anche per ammorbidire la zona. Mento prominente e a punta per il sesso maschile (a patto che non ci sia la famosa barba)  e labbra voluminose per quello femminile. Le richieste di un viso senza rughe nella zona del terzo inferiore sono tipicamente femminili. Più spesso i ragazzi o gli uomini chiedono modifiche ad altre aree del volto come gli zigomi che non devono essere scavati o per l’alopecia o per la definizione del sopracciglio. E’ nostra responsabilità inviarli ad adeguati colleghi specialisti. Il paziente è al centro della nostra attenzione: estetica è anche salute ed è per questo fondamentale che si crei una rete di specialisti pronta a dialogare e confrontarsi per fornire ai nostri assistiti il meglio che le moderne tecnologie e approcci ci offrono attraverso piani di trattamento integrati e globali.  


Il presidente Poiesis Milvia Di Gioia sottolinea come, al di là della determinante “social”, ci sia un’osmosi tra Medicina Estetica ed Odontoiatria, come il rapporto tra medicina estetica e odontoiatria stia diventando sempre più importante, specie per completare le ricostruzioni estetiche dell’odontoiatra.  


Presidente Di Gioia, quali consigli dare all’odontoiatria che vuole approcciarsi alla tematica? 

Chiunque si rechi dal dentista con la richiesta di migliorare il proprio sorriso è interessato a valutare tutte le opzioni terapeutiche disponibili per ottenere il risultato desiderato. Il disagio può nascere dall’osservazione di una disarmonia dei tratti del viso, o delle espressioni, un’asimmetria del sorriso. Sempre più spesso mi sento raccontare “ho deciso di aumentare il volume delle labbra perché “non mi piace quando sorrido”. L’aumento di volume delle labbra è visto come un gesto semplice per aumentare l’attrattività del viso, anche fotografica. Per i pazienti è naturale, anzi motivo di tranquillità che il proprio dentista di fiducia, possa risolvere il loro disagio, anche con un singolo intervento sui tessuti molli periorali. Conosciamo bene i nostri pazienti che solitamente hanno molta confidenza con noi e il nostro staff. Le maggiori resistenze sono nella nostra testa, e sono comprensibili perché’ siamo abituati a considerare i tessuti molli del viso come un adattamento dei sottostanti tessuti duri osteo-dentali che sono il nostro focus terapeutico. Il mio consiglio è quello di modificare il punto di vista, dall’esterno all’interno, dall’extraorale all’intraorale. Come tutti i viaggi importanti, il “viaggio periorale” deve essere pianificato con cura e affrontato per gradi, con l’equipaggiamento corretto, in accordo con le proprie abilità e esperienze, minimizzando i rischi perché possa diventare una spedizione di successo. Non una passeggiata domenicale dunque ma un percorso attraverso i tessuti molli del viso per raggiungere quell’armonia estetica che potrebbe risultare non pienamente soddisfacente se affidata solo alla protesi, all’ortodonzia o alla parodontologia.  


L’odontoiatria ha a volte eccessivo “pudore” nel suggerire al proprio paziente il ritocco estetico per completare quanto fatto con le protesica o con l’ortodonzia? 

Sono pienamente d’accordo, a fare la differenza è l’approccio. Il rapporto medico-paziente storicamente si fonda sulla risposta a una necessità: un’emergenza, un sintomo, una malattia. L’odontoiatria è anche prevenzione e noi odontoiatri siamo ormai abituati a considerare l’aspetto globale del prendersi cura della propria salute orale. Siamo ottimi educatori di stili di vita, ad esempio. La medicina e l’odontoiatria estetica sono medicine del desiderio. Il primo passo è ascoltare, dedicare tempo e attenzione a riconoscere i desideri e le aspirazioni dei pazienti. Si dice che il medico debba essere anche psicologo. Il medico odontoiatra utilizza già conoscenze e tecniche di comunicazione quando espone un progetto di smile makeover o di ortodonzia invisibile. Il secondo importantissimo passo è organizzare il materiale fotografico per comunicare nel modo più visuale possibile le disarmonie presenti e le possibili soluzioni. La fotografia ha un potere evocativo incredibilmente efficace.  Preparare un portfolio di casi risolti con trattamenti singoli o combinati per presentare ai pazienti casi simili a quello che si sta esaminando. Il nostro studio non e’ un supermercato di trattamenti dove i pazienti scelgono cosa mettere nel carrello, e noi non vendiamo prodotti. Piuttosto intercettiamo disagi, necessità, aspirazioni e offriamo la soluzione più adatta nel pieno rispetto dei principi etici della cura. Le proposte culturali di Poiesis affrontano l’estetica da varie angolazioni tradizionalmente attenti a promuovere l’integrazione tra l’intra e l’extraorale. Al congresso di Verona elaboreremo riflessioni su come partendo dalle differenze tra le tipologie facciali e etniche riusciamo a essere in grado di comprendere le esigenze di una più ampia varietà di soggetti e affrontare le nuove richieste di una società in forte cambiamento.

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