Obiettivi Scopo del lavoro è fornire al lettore le informazioni necessarie per:
a) conoscere e saper identificare le controindicazioni sistemiche e locali agli interventi di chirurgia orale;
b) conoscere e saper preservare le strutture anatomiche nobili a rischio durante tali interventi;
c) saper prevenire le principali complicanze intra e postoperatorie e, qualora dovessero verificarsi, saperle affrontare tempestivamente e nel modo corretto.
Materiali e Metodi Attraverso l'analisi dei dati della letteratura si procede alla trattazione sistematica degli eventi avversi che si verificano con maggiore frequenza in chirurgia estrattiva, evidenziando:
a) le controindicazioni all'intervento chirurgico;
b) i rapporti con le strutture anatomiche nobili adiacenti la zona d'intervento;
c) le modalità di prevenzione e di gestione di tali eventualità.
Risultati Gli eventi avversi che più frequentemente occorrono durante l'avulsione degli elementi dentari sono suddivisibili in intraoperatori e postoperatori.
Tra i primi si riscontrano:
a) lesioni dei tessuti molli (lacerazione del lembo chirurgico, erniazione della bolla del Bichat);
b) lesioni dei tessuti duri (frattura delle pareti ossee, comunicazione orosinusale, frattura di mandibola);
c) lesioni ai denti adiacenti;
d) dislocazioni di elementi dentari o frammenti radicolari; e) lesioni vascolari ed emorragie intraoperatorie;
f) lesioni neurologiche.
Le complicanze che si riscontrano con maggior frequenza in fase postoperatoria sembrano invece essere:
a) edema, sanguinamento tardivo, trisma e dolore postoperatorio;
b) deiscenza della ferita chirurgica;
c) osteite alveolare;
d) infezioni e ascessi sottoperiostei.
Conclusioni La chirurgia estrattiva degli elementi dentari può comportare, specialmente nei casi più complessi, la comparsa di complicanze intra e postoperatorie che l'odontoiatra deve essere in grado di affrontare e, quando possibile, prevenire. L'incidenza delle complicanze chirurgiche è strettamente correlata al grado di invasività dell'intervento, all'età del paziente e all'esperienza dell'operatore.
La conoscenza approfondita dell'anatomia, la corretta valutazione preoperatoria e un piano di trattamento ben definito sembrano poter ridurre drasticamente il verificarsi di tali eventualità.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2017.06
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