Obiettivi Il mercato negli ultimi anni ha subito forti cambiamenti che implicano l’impiego di un nuovo approccio basato su determinati meccanismi. Questi verranno chiariti attraverso questo Modulo, dove verranno analizzate le informazioni essenziali sull’approccio e sull’atteggiamento più utili da adottare per rendere uno studio profittevole e longevo.
Discussione Il dentista titolare di studio non è “solo” un professionista. Nel mercato attuale, infatti, si definisce “semplice” professionista solo chi guadagna esclusivamente dalle collaborazioni all’interno di altri studi. Chi ha investito anche solo un euro in attrezzature, risorse, materiali per aprire un proprio studio dentistico è a tutti gli effetti un imprenditore.
Pensare da professionista inganna la mente, perché focalizza solo sulla parte clinica e tralascia tutti gli altri aspetti essenziali riguardanti la gestione. Un esempio che dimostra questo inquadramento è l’impiego delle poltrone. Molti studi ne hanno tre: una per l’odontoiatra, una per l’igienista e una di scorta nel caso in cui succeda qualcosa alla principale. Una poltrona lavora incessantemente, mentre le altre sono praticamente inutilizzate. Il dentista-imprenditore si organizza per utilizzarle tutte per evitare di essere schiavo della sua attività. Al giorno d’oggi le regole del gioco sono cambiate: se prima bastava una targa per attirare i pazienti e far sì che rimanessero fedeli allo studio per tutta la vita, oggi non è più possibile.
Diversi fattori hanno portato alla trasformazione del mercato da monopolista a concorrenziale, con la conseguenza che le persone sono consapevoli di avere tante valide alternative tra cui scegliere. Dal momento che la qualità clinica è un fattore difficilmente valutabile per un occhio inesperto, l’unica variabile su cui si basano i pazienti per decidere a quale studio affidarsi è il prezzo. Questo perché per loro la qualità degli studi è esattamente la stessa; non sono preparati a comprendere quale sia il reale valore delle prestazioni che vengono loro offerte.
L’approccio del dentista-professionista si crogiola in questa situazione e come drastico provvedimento egli abbassa i prezzi del suo studio per rimanere competitivo. Il dentista-imprenditore, invece, mette in atto meccanismi che riescono a far coincidere la qualità reale e la qualità percepita dai pazienti, riuscendo così a giustificare il prezzo delle proprie prestazioni anche agli occhi di chi non vede differenze tra quello studio e tutti gli altri.
Gli aspetti che portano a modificare l’approccio da dentista-professionista a dentista-imprenditore sono essenziali per riuscire a cavalcare l’onda e trasformare il proprio studio in un’impresa di successo profittevole e longeva.
Conclusioni Il mercato del dentale ha subito negli ultimi anni profondi mutamenti. Chi continuerà ad approcciarsi a esso con le stesse modalità utilizzate in passato sarà destinato – nella migliore delle ipotesi – a una gestione dello studio dentistico che gli prosciugherà tutto il tempo libero, le energie e la soddisfazione, al fine di produrre una quantità davvero esigua di profitto, aggravandosi di un alto rischio imprenditoriale. Per raggiungere la soddisfazione in termini di tempo, denaro e libertà personale, l’odontoiatra titolare di studio non può più adottare l’approccio del dentista-professionista, ma dovrà modificarlo e trasformarlo in quello del dentista-imprenditore.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.10.2019.11
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