Obiettivi Lo scopo di questo studio è quello di valutare tridimensionalmente il movimento dentale di eruzione di canini inclusi in sede palatale, in seguito a un intervento chirurgico di opercolectomia eseguito tramite laser.
Il monitoraggio di tali elementi è stato effettuato sia con tecnologie digitali che in modo convenzionale, con lo scopo di valutare precisione e validità dei metodi di monitoraggio a confronto.
Materiali e metodi Sono stati inclusi nello studio 10 pazienti, 5 con doppia inclusione e 5 con singola inclusione, per un totale di 15 canini inclusi in sede palatale.
Sono state effettuate le analisi di Ericson e Kurol delle ortopantomografie (OPT) di ogni paziente per valutare la prognosi dei canini inclusi e, successivamente, sono state richieste le TC cone-beam (CBCT) per valutare la posizione e il tipo di inclusione degli elementi dentari considerati.
Attraverso il software Invesalius 3.1 (Centro de Tecnologia da Informação Renato Archer, Amarais-Campinas, SP, Brasile) è stato possibile convertire i file delle CBCT in modelli tridimensionali in formato STL.
Per ogni paziente è stato applicato un protocollo di monitoraggio digitale e convenzionale che prevedeva controlli così cadenzati: 1 visita a 1 settimana, a 2 mesi e a 4 mesi dall’intervento. A ogni controllo sono state eseguite scansioni orali digitali, tramite lo scanner intra-orale Carestream 3500 (Carestream Dental, Carestream Health, Inc, Rochester, NY, USA) e impronte in alginato per la realizzazione di modelli in gesso. I modelli 3D estrapolati dalle CBCT e dalle scansioni intra-orali sono stati allineati e sovrapposti utilizzando il software Meshlab, così da poter effettuare le misurazioni nel tempo del movimento di eruzione spontanea degli elementi inclusi. Le stesse misurazioni sono state acquisite sui modelli in gesso mediante compasso e righello.
È stata realizzata un’analisi statistica descrittiva e inferenziale di ciascun dato ottenuto, sia dal monitoraggio convenzionale che da quello digitale, determinando le medie statistiche per ogni intervallo di tempo considerato e le velocità di eruzione. Inoltre, i due metodi di monitoraggio sono stati messi a confronto calcolando gli errori delle misurazioni analogiche, intesi come differenza tra i valori ottenuti dai due tipi di monitoraggio, ed eseguendo il test T di Student per dati accoppiati.
Risultati L’eruzione media totale (T0-T2) calcolata sui modelli digitali è pari a 4,49 mm, con una velocità media di eruzione di 0,037 mm/giorno. Dal confronto dei due metodi di monitoraggio è emerso un errore delle misurazioni analogiche pari a 1,09 mm nella valutazione dell’eruzione totale. È stato eseguito il test T di Student per confrontare i dati emersi dai due monitoraggi e posto un P-value <0,05, ottenendo dati statisticamente significativi (P = 3,25746E- 08).
Utilizzando le tecnologie digitali – quali scanner intra-orale, software di conversione e di sovrapposizione – è stato possibile calcolare la reale eruzione dei canini inclusi e valutare le caratteristiche del movimento dentale dopo la procedura sperimentale di opercolectomia laser. L’interpretazione dei risultati ottenuti si traduce in una precisione maggiore del monitoraggio con le tecnologie digitali rispetto alle convenzionali.
Conclusioni L’utilizzo di tecnologie digitali ha permesso agli autori di valutare il movimento dentale in modo tridimensionale con un’estrema precisione.
Il confronto tra i valori di eruzione ricavati dai modelli STL e dai modelli in gesso mette in luce gli errori intrinseci del monitoraggio convenzionale, i quali sono dovuti sia alle distorsioni dei materiali utilizzati, sia alla scarsa precisione dei metodi di misurazione manuale.
Significato clinico Con il presente studio è stato riscontrato un movimento di eruzione spontanea dei canini inclusi dopo disinclusione laser senza necessità di trazione ortodontica.
L’applicazione delle tecnologie digitali ha permesso di eliminare gli errori delle misurazioni analogiche e di monitorare il paziente nel tempo riducendo i tempi di lavoro e introducendo il concetto di “digital workflow”. Inoltre, è stato riscontrato un aumento della compliance per il paziente.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.03.2020.07
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