Obiettivi I materiali da riabilitazione protesica sono andati incontro a rapida evoluzione nel tempo. Le corone in lega nobile-ceramica si avvalevano di una produzione a cera persa per la costruzione della sottostruttura metallica.
Oggi le procedure analogiche di modellazione a mano della sottostruttura sono state quasi del tutto sostituite dalle tecniche digitali che comprendono una fase di disegno tecnico a computer (fase CAD, Computer Aided Design), seguita da una fase di produzione a macchina per sottrazione o addizione (CAM, Computer Aided Machining).
Questa procedura ha di fatto escluso dalla produzione i metalli nobili classicamente impiegati, ma ha aperto le porte a nuovi materiali maggiormente indicati per questo processo.
Materiali e metodi Nel tempo, sono stati proposti diversi materiali dentali adatti alle procedure digitali. Il primo tra questi è la zirconia che è stata introdotta in campo protesico più di vent’anni fa. Viene fresata in forma grezza di consistenza gessosa e, successivamente, sinterizzata a caldo e trasformata in una forma molto più resistente. Nata di colore bianco latte, ora è disponibile in diverse tonalità compatibili con l’uso dentale. Infatti è un materiale che può essere impiegato sia in forma monolitica pitturata sia come sottostruttura su cui stratificare la ceramica.
La zirconia presenta caratteristiche fisiche peculiari, tali da renderla utilizzabile per un’ampia gamma di riabilitazioni dentali e implantari. Sebbene inizialmente fosse impiegata anche come abutment definitivi implantari, ultimamente si preferisce usare un abutment in titanio che funga da connessione con l’impianto, sul quale si cementa la corona in zirconia. Un altro materiale ceramico di grande interesse è il disilicato di litio, adatto principalmente a riabilitazioni di elementi singoli su denti naturali o impianti, anch’esso da impiegare sia in forma monolitica che in forma stratificata con ceramica. A differenza della zirconia, il disilicato ha un potenziale di adesione mediante cementi compositi e pertanto può essere impiegato anche per realizzare intarsi o faccette estetiche.
Vi sono poi altri materiali che trovano impiego come sottostrutture e che vanno quindi rivestiti, come il titanio, il carbonio, il cobalto-cromo e il peek. Questi materiali trovano il loro impiego maggiore in strutture su impianti, dove garantiscono una rigidità sufficiente a reggere i carichi masticatori anche di travate estese. Il cobalto-cromo trova anche impiego su denti naturali, in quanto può essere rivestito da ceramica e di fatto va a sostituire la lega nobile, nei casi in cui la zirconia per qualche motivo non è impiegabile.
Per quanto riguarda la cementazione, le riabilitazioni su denti naturali vedono l’utilizzo di cementi definitivi, siano essi adesivi o non adesivi. Le riabilitazioni su impianti, invece, possono essere sia cementate, con cementi provvisori o definitivi, che avvitate. Il vantaggio di impiegare un cemento provvisorio o realizzare un manufatto avvitato risiede nella possibilità di rientro sulla struttura implantare in caso di necessità.
Molti studi in letteratura evidenziano come la presenza di cemento nel solco peri-implantare può essere causa di peri-implantite, ragione per cui in molti casi si preferisce realizzare protesi di tipo avvitato.
Risultati e conclusioni I differenti materiali presentano indicazioni e controindicazioni nel loro impiego. La scelta del materiale corretto deve essere fatta caso per caso, in relazione alle capacità di clinico e tecnico. La continua rincorsa dei produttori nella ricerca di nuovi materiali più performanti non aiuta il settore perché i risultati si vedono spesso a distanza di anni. Sono necessari maggiori studi clinici sulla durata dei singoli manufatti, in modo da poter fornire ai pazienti lavori con maggiori possibilità di durata nel tempo.
Significato clinico La rapida evoluzione dei materiali non permette di avere dati clinici a lungo termine che supportino le scelte sulla base dell’evidenza scientifica. La scelta dei materiali da impiegare viene quindi lasciata al team clinico-tecnico sulla base della loro esperienza, dei dati forniti dai produttori e dai pochi studi scientifici che esistono in letteratura.
A livello di indicazioni cliniche, per denti singoli si consigliano disilicato di litio o zirconia; per ponti di 3-4 elementi, zirconia o cobalto-cromo con rivestimento in ceramica; per arcate complete titanio con rivestimento in resina/composito o cobalto-cromo con rivestimento in ceramica.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.07.2020.05
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