Obiettivi Scopo del lavoro è quello di presentare i risultati preliminari di uno studio prospettico relativo alla rigenerazione ossea guidata (GBR) di creste ossee edentule e atrofiche mandibolari mediante utilizzo di griglie in titanio customizzate CAD/ CAM in associazione a osso autologo particolato, matrice ossea bovina deproteinizzata (in rapporto 1:1) e membrane in collagene suino a copertura delle griglie.
Materiali e metodi In due anni (2018-2019) sono stati arruolati 15 pazienti (4 maschi, 11 femmine) con età compresa tra 43 e 81 anni (media: 62 anni, DS: 9,40) che presentavano 18 siti edentuli mandibolari affetti da atrofia ossea tale da impedire l’utilizzo di impianti endossei di adeguate dimensioni e/o posizionati in modo corretto dal punto di vista protesico. Il trattamento ha previsto la GBR verticale e/o orizzontale mediante osso particolato autologo associato a osso eterologo (DBBM) contenuto all’interno di griglie in titanio. La griglia è stata coperta con una membrana riassorbibile in collagene.
A distanza di 5-12 mesi dall’intervento (media: 7,6 mesi; DS: 1,92) le griglie sono state rimosse – riaprendo i lembi lungo le precedenti linee di incisione – e sono stati inseriti 39 impianti endossei in titanio puro o in lega di titanio-zirconio “bone level” che sono sempre stati lasciati guarire sommersi. Dopo 3-4 mesi gli impianti sono stati scoperti e, qualora il paziente presentasse un’inadeguata banda di gengiva cheratinizzata, è stata eseguita una vestiboloplastica associata a innesto epitelio-connettivale prelevato dal palato. Sono iniziate, quindi, le procedure protesiche. Il follow-up medio dei pazienti che hanno completato la riabilitazione protesica ad aprile 2020 (10 pazienti e 27 impianti) è stato di 5 mesi.
Risultati e conclusioni Sedici siti ricostruiti su 18 non hanno presentato alcuna complicanza (88,9%); 2 hanno presentato esposizioni delle griglie, rispettivamente 90 e 120 giorni dopo l’intervento. In uno dei due siti l’esposizione non ha comportato alcuna perdita ossea significativa; nell’altro si è verificata una parziale perdita del guadagno osseo iniziale che però non ha compromesso la possibilità di inserire impianti come programmato pre-operatoriamente. In 2 pazienti (2 siti) si è verificata una parestesia temporanea del nervo mentoniero che si è risolta spontaneamente dopo 30 e 60 giorni, rispettivamente.
Il guadagno osseo verticale ottenuto è stato compreso tra 1,60 mm e 8,90 mm mentre il guadagno orizzontale è stato compreso tra 2,14 mm e 9,15 mm. Sei mesi dopo l’intervento la dimensione verticale è variata da -2 mm a +0,4 mm con una media di -0,22 mm, mentre quella orizzontale è variata da -0,9 mm a +0,4 mm, con una media di -0,19 mm. Ventisette impianti in 10 pazienti sono stati caricati protesicamente; una sola paziente (4 impianti) è uscita dal follow-up dopo il carico protesico. Dei 23 impianti osservati nessuno è stato rimosso, con una sopravvivenza a breve termine (5 mesi) del 100%. Il riassorbimento osseo peri-implantare mesiale per paziente è compreso tra 0 e 0,75 mm (media: 0,31±0,27 mm); quello distale è compreso tra 0 e 0,63 mm (media: 0,35±0,26 mm).
Significato clinico I risultati preliminari sembrano dimostrare, seppure dopo breve follow-up, che la rigenerazione ossea con griglie in titanio offra una valida alternativa alle altre tecniche rigenerative, con il vantaggio di rendere più semplice e precisa la procedura ricostruttiva e accorciare i tempi operatori.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.07.2021.07
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