01 Ottobre 2020

Lesione gengivale mandibolare in corrispondenza di impianto dentale

Quesito diagnostico

Giulia Ghidini, Maddalena Manfredi, Marco Meleti, Paolo Vescovi

D.G., di anni 74, si presentava alla nostra osservazione inviato dal proprio odontoiatra curante per neoformazione a livello della cresta edentula mandibolare in zona paramediana de­stra. Il paziente riferiva che la lesione era presente da 4 mesi e l’aumento progressivo delle dimensioni comportava fastidio nel portare la protesi totale mobile inferiore, ad ancoraggio im­plantare.

All’anamnesi il paziente riferiva di essere affetto da morbo di Par­kinson (trattato con selegilina cloroidrato 5 mg e levodopa e ben­serazide cloroidrato 250 mg) e di assumere i seguenti farmaci: tamsulosina cloridrato 0,4 mg per iperplasia prostatica benigna, ramipril 2,5 mg, escitalopram 10 mg e bromazepam. Il paziente riportava come ultimo intervento odontoiatrico l’inserimento di 2 impianti mandibolari tre anni prima.

All’esame obiettivo la lesione si presentava come massa esofiti­ca, sessile e non dolente. Il diametro era di 4 cm circa con margi­ni netti e intensa flogosi del tessuto perilesionale.

La massa si estendeva dalla linea mediana mandibolare alla su­perficie mesiale dell’impianto di destra; la mucosa circostante ri­sultava infiammata ed era apprezzabile lo stampo della protesi mobile inferiore.

La TC dentalscan pre-operatoria mostrava un’area di osteolisi di 10,05x20,64 mm estesa alla corticale vestibolare.

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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.08.2020.03





 
 
 
 
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