D.G., di anni 74, si presentava alla nostra osservazione inviato dal proprio odontoiatra curante per neoformazione a livello della cresta edentula mandibolare in zona paramediana destra. Il paziente riferiva che la lesione era presente da 4 mesi e l’aumento progressivo delle dimensioni comportava fastidio nel portare la protesi totale mobile inferiore, ad ancoraggio implantare.
All’anamnesi il paziente riferiva di essere affetto da morbo di Parkinson (trattato con selegilina cloroidrato 5 mg e levodopa e benserazide cloroidrato 250 mg) e di assumere i seguenti farmaci: tamsulosina cloridrato 0,4 mg per iperplasia prostatica benigna, ramipril 2,5 mg, escitalopram 10 mg e bromazepam. Il paziente riportava come ultimo intervento odontoiatrico l’inserimento di 2 impianti mandibolari tre anni prima.
All’esame obiettivo la lesione si presentava come massa esofitica, sessile e non dolente. Il diametro era di 4 cm circa con margini netti e intensa flogosi del tessuto perilesionale.
La massa si estendeva dalla linea mediana mandibolare alla superficie mesiale dell’impianto di destra; la mucosa circostante risultava infiammata ed era apprezzabile lo stampo della protesi mobile inferiore.
La TC dentalscan pre-operatoria mostrava un’area di osteolisi di 10,05x20,64 mm estesa alla corticale vestibolare.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.08.2020.03
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