Obiettivi Scopo di questo lavoro è descrivere la tecnica di marsupializzazione come parte del trattamento chirurgico delle lesioni cistiche delle ossa mascellari. Tale procedura risulta particolarmente utile per interrompere il processo di crescita espansiva di alcune tipologie di cisti, determinando una riduzione parziale, ma consistente, delle loro dimensioni che ne permette una gestione più conservativa durante la successiva enucleazione.
La marsupializzazione consente poi di preservare strutture anatomiche nobili come il nervo alveolare inferiore e di mantenere la vitalità di elementi dentari eventualmente coinvolti.
Vengono ridotte anche le eventuali complicanze di frattura mandibolare iatrogena, possibili durante interventi più radicali. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato come in seguito all’esposizione della cavità cistica al cavo orale si verifichi un cambiamento istologico nel rivestimento epiteliale della cisti. Questo, infatti, diviene più spesso e assume caratteristiche più simili a quelle della normale mucosa orale, risultando più facile da enucleare durante il secondo accesso chirurgico.
Materiali e metodi Oltre a una breve revisione della letteratura su questa tecnica, vengono descritti tre casi clinici in cui la procedura chirurgica di marsupializzazione è stata eseguita per il trattamento di due tumori odontogeni cheratosici e di una cisti follicolare.
La tecnica chirurgica ha previsto la trasformazione della lesione cistica in una cavità accessoria in comunicazione con il cavo orale. Inoltre, è stato progettato un dispositivo otturatorio con lo scopo di evitare la contaminazione della ferita durante i pasti e consentire, allo stesso tempo, il mantenimento della pervietà della comunicazione cisti/cavo orale per il tempo necessario alla riduzione del volume della lesione.
I pazienti sono stati istruiti alla detersione domiciliare tramite irrigazioni quotidiane. Un secondo accesso chirurgico, volto all’enucleazione completa della cisti, è stato eseguito in due casi. I pazienti sono stati seguiti con controlli ambulatoriali periodici nel periodo di follow-up e sino alla completa risoluzione dei processi patologici.
Risultati e conclusioni Nei pazienti trattati si è osservata una rapida diminuzione nelle dimensioni delle lesioni osteolitiche, che ha determinato un miglioramento del quadro sintomatologico iniziale presentato dai soggetti. Si è potuto apprezzare, inoltre, un processo di neo-apposizione ossea, osservato nei controlli radiografici, con conseguente aumento nel volume delle corticali che ha reso meno probabile il rischio di frattura patologica o iatrogena. Conseguentemente, si è anche osservata una maggiore separazione tra le pareti cistiche e le strutture anatomiche di rilievo come il nervo alveolare inferiore, diminuendo la probabilità di generare danni alle stesse durante le manovre chirurgiche di exeresi completa delle cisti.
L’enucleazione completa è stata eseguita tramite un secondo intervento chirurgico, a distanza di 6 mesi in un caso e di 1 anno nell’altro, mentre non è stato necessario in uno dei casi. Il secondo accesso chirurgico è risultato meno invasivo e più sicuro in termini di complicanze intra e post-operatorie. Nessuno dei pazienti, ad oggi, ha presentato recidive.
Significato clinico Sebbene esistano altre tecniche chirurgiche per la rimozione permanente delle cisti delle ossa mascellari, nel caso di lesioni di dimensioni considerevoli queste risultano più aggressive, richiedono un approccio più demolitivo e sono suscettibili di complicanze precoci e tardive. Il tasso di successo della marsupializzazione, come step iniziale, nel trattamento di lesioni cistiche molto estese consente un approccio chirurgico successivo più conservativo e meno invasivo.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.02.2021.08
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