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31 Luglio 2024

In crescita l’interesse per il laser e le sue applicazioni in odontostomatologia

Parliamo del ruolo di questa pratica – che a ragione può essere definita “mininvasiva” – con Paolo Vescovi, Presidente Eletto della World Federation for Laser Dentistry

di Lorena Origo


Paolo VescoviPaolo Vescovi

Paolo Vescovi è il primo italiano ad assumere la Presidenza della World Federation for Laser Dentistry (WFLD). Attualmente Presidente Eletto fino al 2026, assumerà ufficialmente la presidenza della Società fino al 2028.

L’ultima volta che l’Europa aveva ricoperto con un proprio rappresentante il ruolo di Presidente è stato 12 anni fa con il francese Jean Paul Rocca ed è la prima volta nella storia di questa Società Scientifica che la presidenza arriva all’Italia.

Gli abbiamo posto alcune domande in merito a questa tecnologia che riscuote un interesse costantemente in crescita.  

Quali sono i campi in cui trova maggiore applicazione il laser e quali i suoi vantaggi?
Non è propriamente corretto parlare dell’utilizzo “del laser”, ma “dei laser” in un determinato campo della medicina. Ogni apparecchiatura si caratterizza infatti con una lunghezza d’onda che ne conferisce attività differenti e quindi particolari applicazioni.

Alcune lunghezze d’onda (come i diodi e il neodimio) hanno affinità per emoglobina e melanina e possono essere utilizzate in tutta la chirurgia orale senza produrre il minimo sanguinamento, permettendo anche di trattare malformazioni vascolari che rappresentano un rischio emorragico o più semplicemente un fastidioso inestetismo.

Altre lunghezze d’onda (come i laser a erbio) hanno forte affinità per l’acqua e consentono il trattamento dei tessuti duri: dente e osso. Nell’ampia gamma delle lunghezze d’onda sfruttabili in odontostomatologia, la letteratura scientifica riporta in maniera unanime che l’utilizzo del laser offre tutti i vantaggi di una pratica minimamente invasiva. Otteniamo infatti: minimo traumatismo dei tessuti trattati, possibilità di intervenire anche su aree molto piccole di tessuto (dentale, mucoso od osseo), riduzione dell’uso dell’anestetico iniettabile, contenimento del sanguinamento, del dolore e dei disagi intra- e post-operatori.

Il potere battericida del laser comporta inoltre una riduzione del rischio di infezioni e ne apre l’impiego al supporto della terapia endodontica, parodontale o implantare convenzionale. Questi indubbi vantaggi ci consentono anche di ampliare i nostri trattamenti odontoiatrici in quei pazienti definiti “fragili” per peculiarità cliniche o terapie farmacologiche.  

Gli ambiti in cui si prospettano maggiori sviluppi futuri quali sono?
Credo fortemente che il futuro sarà rappresentato dall’affinamento delle tecniche operative fondato sull’impiego combinato razionale e mirato di differenti tecnologie.

Le applicazioni del laser in odontostomatologia sono destinate certamente ad aumentare in virtù delle innovazioni tecnologiche e dei risultati delle ricerche scientifiche: il campo dell’estetica facciale e della medicina rigenerativa ne riceveranno il sostanziale contributo.

Già oggi si possono coniugare con successo cellule staminali, fattori di crescita di derivazione ematica, biomateriali e fotobiomodulazione laser per sostenere e migliorare i processi riparativi della cute, dei tessuti molli o dell’osso.

A questo proposito la prestigiosa Società Scientifica ANTHEC (Academy of Neoregenerative Therapies and Hemo Components), che attualmente ho l’onore di presiedere per il biennio 2024-2025, promuove studi e diffusione scientifica della combinazione di queste diverse tecnologie nel campo biomedico, veterinario e odontoiatrico, nel sostegno alla rigenerazione tissutale.

A novembre, a San Paolo in Brasile, si terrà il 18° Congresso Mondiale della World Federation for Laser Dentistry.

Nei tre giorni di attività congressuali – dall’11 al 13 novembre – sono previsti interventi dei più grandi specialisti internazionali del settore.

Verranno diffuse le ricerche più recenti sugli aspetti biofisici del laser e le innovative applicazioni di questa tecnologia in tutti i campi dell’odontostomatologia: dalla chirurgia alla protesi, dall’endodonzia all’estetica facciale, dalla parodontologia all’odontoiatria adesiva. Sono previsti workshop monotematici e corsi base sostenuti dalla WFLD sull’impiego del laser in odontoiatria.

Gli organizzatori in loco, i professori Brugnera e Shibli, vista l’enorme adesione preliminare all’evento ci assicurano un grande successo scientifico in un contesto geografico meraviglioso.

Sarà dunque una bellissima occasione, anche per chi non è attualmente specialista nell’uso del laser, ma che intende acquisire utili informazioni su una tecnologia così peculiare nella nostra pratica clinica quotidiana.

L’intervista integrale a Paolo Vescovi, pubblicata su Dental Cadmos nel marzo 2024, è disponibile a questo link.

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