Il rapporto WHO che riconosce la salute orale come "parte integrante del benessere generale della persona"
La World Health Organization ha redatto lo scorso dicembre un documento finalizzato al raggiungimento di un miglioramento della salute orale generale a livello mondiale attraverso una copertura sanitaria universale e la preparazione di un’agenda sulle malattie non trasmissibili con una prospettiva temporale che arriva al 2030. Vediamo i vari punti del documento.
Onere e impatto delle malattie orali
● Le malattie orali più diffuse includono la carie dentale, la parodontite, la perdita dei denti e i tumori delle labbra e del cavo orale. Nonostante siano in gran parte prevenibili, queste malattie sono, tra quelle non trasmissibili, le più diffuse a livello globale, con significative ricadute sanitarie, sociali ed economiche.
● Più di 3,5 miliardi di persone soffrono di malattie orali, e non si è registrato nessun miglioramento significativo di questa situazione tra il 1990 e il 2017. La carie dentale non trattata nei denti permanenti è la condizione più diffusa e colpisce 2,3 miliardi di persone. La malattia parodontale severa, causa principale della perdita dei denti, si stima colpisca 267 milioni di persone, in particolare i soggetti più anziani.
● I tumori delle labbra e del cavo orale sono tra i primi 15 tumori più comuni al mondo, con oltre 500.000 casi e quasi 180.000 decessi ogni anno. In alcune parti del sud-est asiatico e nelle regioni del Pacifico occidentale sono la principale causa di decessi correlati al cancro tra i maschi. Noma (la stomatite gangrenosa), una malattia necrotizzante che parte dalla bocca ed è fatale per il 90% dei bambini colpiti, è un indicatore di estrema povertà. Porta a disabilità permanente, influisce sulle opportunità di apprendimento e spesso si traduce in esclusione sociale.
● Il peso delle malattie orali è frutto di significative disuguaglianze, che colpiscono in modo sproporzionato le popolazioni emarginate e quelle in condizioni economiche disagiate. Queste disuguaglianze, come accade per altre malattie non trasmissibili, permangono per l’intero corso della vita e riguardano i paesi a basso, medio e alto reddito. Con risorse limitate destinate alla prevenzione e al controllo, i paesi a basso e medio reddito sono afflitti dal maggiore carico di malattie orali.
● Le malattie orali sono causate da una serie di fattori di rischio modificabili, compreso il consumo di zuccheri, l’uso di tabacco, il consumo di alcol e la scarsa igiene oltre che da componenti sociali. Questi elementi, insieme ai fattori di rischio comuni condivisi dalle malattie non trasmissibili, forniscono la base per strategie integrate di prevenzione e controllo.
● La salute orale è essenziale per una buona salute generale e una condizione di benessere. Tuttavia, molte persone non hanno accesso alle cure orali, con conseguenti dolori, infezioni e una ridotta qualità della vita, in aggiunta all’impossibilità di frequentare la scuola e alla perdita di produttività. Una buona salute orale è anche indispensabile per un invecchiamento sano, e gioca un ruolo cruciale insieme ad alimentazione, lavoro, autostima e interazione sociale.
● In tutto il mondo le malattie orali hanno rappresentato nel 2015 un costo diretto di 357 miliardi di dollari e 188 di costi indiretti. Lo stesso anno, in tutta l’Unione Europea sono stati spesi 90 miliardi di dollari per il trattamento delle malattie orali, cifra che corrisponde alla terza spesa più alta tra le malattie non trasmissibili dopo il diabete e le malattie cardiovascolari. L’assistenza sanitaria odontoiatrica spesso non è coperta dall’assistenza sanitaria di base, e porta pertanto a costi considerevoli per gli individui e la società. Questi costi elevati penalizzano particolarmente le popolazioni svantaggiate.
Le sfide per soddisfare i bisogni di salute orale delle popolazioni
● Una scarsa volontà politica e la mancanza di risorse economiche limitano le azioni di intervento in ambito orale. Difendere l’essenzialità della salute orale significa riconoscerle una maggiore priorità attraverso, ad esempio, l’integrazione tra malattie non trasmissibili e la salute materna, infantile e adolescenziale, l’invecchiamento, un progetto quindi che riguarda tutte le fasi della vita. Nel complesso, il peso globale delle malattie orali non trattate, le durature e crescenti disuguaglianze tra la popolazione mondiale sono alcuni dei sintomi della bassa priorità accordata alla salute orale.
● Le competenze tecniche all’interno dei ministeri della salute per sviluppare, attuare e valutare piani d’azione per la salute orale efficaci e integrati sono spesso inadeguate. Una programmazione verticale inibisce la collaborazione e i finanziamenti intersettoriali, cosicché le potenziali sinergie non vengono sviluppate.
● Spesso la prevenzione delle malattie orali non rientra tra le priorità. Opportunità per la promozione della salute orale in contesti chiave come scuole, comunità e luoghi di lavoro non vengono sistematicamente sviluppate. L’impiego di fluoruri per la prevenzione della carie dentale è limitato e metodi di prevenzione essenziali, come l’uso di dentifrici al fluoro, spesso non sono alla portata di molte persone. Inoltre, la promozione della salute orale raramente è integrata in altri programmi legati alle malattie non trasmissibili che invece condividono i principali fattori di rischio comuni e le componenti sociali.
● Gli attuali sistemi che si occupano di salute orale non sono riusciti in gran parte a ridurre il carico e le disuguaglianze di questa malattia. La maggior parte dei paesi fa affidamento su modelli centrati sul dentista e sulle sue competenze tecniche e non incoraggia sufficientemente la prevenzione. Le basse opportunità di lavoro, soprattutto nei paesi a reddito medio e basso, limitano la disponibilità di servizi essenziali di salute orale che solitamente non rientrano tra le prestazioni minime assistenziali nazionali. Tuttavia, alcuni paesi hanno adottato modelli di lavoro che includono un’assistenza sanitaria orale primaria come odontoiatri e igienisti, per agevolare l’accesso alle cure.
● Informazioni adeguate e aggiornate sul peso delle malattie orali sono scarse, e gli indicatori raramente sono inclusi nei sistemi informativi sanitari nazionali. I moduli legati ai dati riguardanti la salute orale messi a disposizione dalla WHO non vengono utilizzati sistematicamente e l’integrazione delle malattie non trasmissibili e dei fattori di rischio è limitata.
● Il monitoraggio e la valutazione dei programmi esistenti sono generalmente deboli, gli strumenti esistenti sottoutilizzati e scarsamente documentati.
● Devono essere rafforzate la consapevolezza dell’impatto ambientale legato all’assistenza sanitaria orale e delle sfide relative alla gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti (compreso il mercurio), in linea con la risoluzione WHA67.11 (2014) sull’attuazione della Convenzione di Minamata sul mercurio.
● Nel contesto della pandemia COVID-19, i servizi legati alla salute orale sono quelli che hanno subito più interruzioni tra i servizi sanitari essenziali, con il 60% dei paesi che ha segnalato interruzioni parziali e il 17% gravi/complete interruzioni di tali servizi. Con l’evoluzione della pandemia le disuguaglianze nel campo della salute orale sono ulteriormente peggiorate.
Impegno nazionale e internazionale per migliorare la salute orale
● Nel 2007, la risoluzione WHA60.17 ha stabilito misure efficaci di prevenzione e controllo delle malattie orali che devono essere rinnovati e intensificati per quanto riguarda le malattie non trasmissibili e i programmi di salute universale.
● Nel 2011, la Political Declaration of the first High-level Meeting of the General Assembly on the Prevention and Control of Non-communicable Diseases sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili ha riconosciuto che le malattie orali rappresentano una delle principali sfide che potrebbe trarre vantaggio da una risposta comune.
● La Convenzione di Minamata sul mercurio, entrata in vigore nel 2017, obbliga le Parti a prendere specifiche misure per ridurre gradualmente l’uso dell’amalgama dentale per uso odontoiatrico contenente mercurio. Le misure includono la definizione di obiettivi nazionali volti alla prevenzione della carie dentale e alla promozione della salute orale oltre al sostegno di polizze assicurative e programmi che favoriscono l’uso alternativo di amalgama dentale di alta qualità per il restauro dentale.
● La Political Declaration of the first High-level Meeting of the General Assembly on Universal Health Coverage (2019) includeva impegni per intensificare gli sforzi per rafforzare la copertura sanitaria universale con l’inclusione della salute orale e nel sollecitare un’accelerazione da parte degli Stati membri e degli stakeholder della salute orale.
● La Lancet Commission on Oral Health, istituita nel 2019 con la partecipazione dell’OMS, mira a sviluppare un nuovo quadro politico per porre fine alla sottovalutazione della salute orale mettendola al centro dell’agenda di azioni.
Priorità del WHO Global Oral Health Programme
Le priorità del WHO Global Oral Health Programme sono le seguenti:
Opportunità per affrontare le malattie orali in ambito nazionale e nelle agende politiche internazionali
Nonostante gli sforzi delineati sopra, l’accesso a prevenzione, diagnosi precoce e trattamento delle malattie orali è tutt'altro che universale e rimane irraggiungibile per milioni di persone. Gli Stati membri devono assumersi l’impegno a rafforzare e accelerare le azioni sulla salute orale, come sottoscritto nell’ordine del giorno in tema di salute orale della 146° sessione del Consiglio Direttivo, offrendo una solida base per ulteriori azioni di rilancio nazionali e internazionali.
Tale impegno può includere (ma non limitarsi a):
- ridurre i fattori di rischio comuni e promuovere ambienti sani:
- rafforzare le capacità del sistema sanitario:
- migliorare la sorveglianza, la raccolta dei dati e il monitoraggio tramite:
Azione del Consiglio esecutivo
● Si invita il Consiglio esecutivo a prendere atto del rapporto e a fornire ulteriori indicazioni sulle azioni che potrebbero essere assunte dall’Organizzazione per rispondere al problema della malattia orale.
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