02 Maggio 2020

Cure pediatriche in odontoiatria: problemi e soluzioni - Modulo 5: Il trattamento endodontico del dente deciduo

Corso ECM

Gianni Di Giorgio, Francesco Covello, Alessandro Salucci, Maurizio Bossù

Obiettivi  La patologia cariosa ha un anda­mento progressivamente degene­rativo che in assenza di un ade­guato trattamento può comporta­re una compromissione dell’orga­no pulpare, imponendo un ap­proccio endodontico all’elemento dentario.

Scopo del presente lavo­ro è quello di fornire le indicazioni cliniche, le metodiche da intra­prendere nel trattamento endo­dontico degli elementi dentari del­la serie decidua, oltreché la scelta dei materiali più indicati, al fine di ottenere risultati terapeutici predi­cibili e salvaguardare l’integrità degli elementi coinvolti.

Materiali e metodi  Il trattamento endodontico degli elementi dentari della serie deci­dua prevede sostanzialmente due tipi di procedure: la pulpotomia e la pulpectomia. La pulpotomia è il trattamento en­dodontico indicato in quegli ele­menti dentari ove vi sia l’esposi­zione dell’organo pulpare a segui­to della rimozione del tessuto in­fetto o conseguentemente a un trauma. Per effettuare il suddetto trattamento è necessario che gli elementi dentari coinvolti non pre­sentino segni di sofferenza pulpa­re né clinica, né radiografica.

La procedura di pulpotomia prevede la rimozione del tessuto dentale affetto da lesione cariosa, l’aper­tura della camera pulpare e la ri­mozione del tessuto pulpare ca­merale. Successivamente, si ap­plica il materiale più indicato a contatto con la polpa radicolare e si esegue, infine, la ricostruzione coronale. Lo scopo di questo trat­tamento è di preservare la vitalità della polpa radicolare favorendo un processo di rizalisi fisiologica al fine di garantire il mantenimento dello spazio in arcata.

La pulpectomia, invece, è un trat­tamento che prevede la rimozione dell’intero organo pulpare, sia co­ronale che radicolare, ed è indica­ta nei casi in cui la polpa è irrever­sibilmente infiammata o non vitale a causa di lesioni cariose avanza­te o di traumi. A seguito della puli­zia cavitaria e dell’apertura came­ rale si procede, dopo avere rileva­to la lunghezza di lavoro con il lo­calizzatore apicale elettronico, con la strumentazione e la disinfezio­ne dello spazio endodontico. Suc­cessivamente, si esegue l’ottura­zione dei canali, con un materiale che non ostacoli la fisiologica ri­zalisi, e la ricostruzione coronale. Lo scopo della pulpectomia è di controllare l’infezione, eliminare i batteri patogeni del sistema ca­nalare e mantenere lo spazio in arcata per garantire la corretta eruzione del corrispondente ele­mento dentale permanente.

Risultati  Il trattamento di pulpotomia per­mette un approccio conservativo agli elementi dentari della serie decidua garantendo un elevato successo terapeutico grazie an­che agli attuali materiali che sono disponibili in commercio.

La pul­pectomia consente l’eliminazione della carica batterica e la conse­guente regressione delle affezio­ni in corso, garantendo la perma­nenza degli elementi dentali della serie decidua fino alla permuta fisiologica.

Conclusioni  Attualmente l’odontoiatra pedia­trico è in condizione di poter ese­guire terapie predicibili e di man­tenere l’elemento dentale deciduo in arcata fino alla fisiologica esfo­liazione grazie ai materiali innova­tivi e alle tecniche disponibili. Tutto ciò garantisce il miglioramento della salute orale del bambino e una crescita armonica dell’appa­rato stomatognatico.

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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.05.2020.10




 
 
 
 

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